Ladyhawke: un fantasy reale | Dott.ssa Stranamore
A ognuno il suo animale
Ladyhawke, il film culto degli anni ’80 che sanno a memoria pure le pareti di casa, è un fantasy interpretato da Matthew Broderick, Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer. Ambientato nella Francia del Duecento, ma girato interamente in Italia, Ladyhawke racconta la storia di due innamorati costretti a vivere «sempre insieme, eternamente divisi, finché il Sole sorgerà e tramonterà, finché ci saranno il giorno e la notte», a causa di un anatema lanciato dal Vescovo e Signore del borgo da cui sono esiliati.
Maledetto vescovo
Il Vescovo, innamorato della bellissima Isabeau, venendo a sapere che la ragazza è fidanzata col Capitano Navarre, li maledice. Costringe Navarre a trasformarsi in lupo ogni notte, Isabeau in falco durante il giorno. In questo vagare, un giorno Navarre incontra Philippe, un giovane ladro scappato dalle segrete del castello del Vescovo, il quale decide d’aiutarli a sconfiggerlo e a sciogliere la maledizione, col supporto del monaco ubriacone Imperius.
A rendere Ladyhawke intramontabile (non me ne voglia Isabeau!) sono il viso angelico di Michelle Pfeiffer, la storia originale romantica e la bellezza dei luoghi a fare da scenario. I borghi, la dimora del Vescovo nella Rocca sforzesca di Soncino, in provincia di Cremona, il castello abruzzese di Rocca Calascio, dove i protagonisti incontrano il monaco Imperius, e le valli della toscana trasformano il viaggio di Navarre, Philippe e Isabeau in una gioia per gli occhi.
Cuori teneri
I protagonisti maschili, poi, sono due cuori teneri: il Capitano Navarre, guerriero indomito, si spupazza, bacia e ringrazia il ladruncolo Philippe ogni volta che è aiutato; Philippe, ladro furbo e scaltro, a sua volta non riesce a non piangere quando pensa alla storia d’amore travagliata dei nuovi amici. Lontani dal machismo degli anni ’80 e anche delle decadi successive, a dirla tutta, sono due eroi estremamente attuali.
E gli arrosticini?
Così come estremamente attuale è la tematica ambientale, in cui non ci sono più le mezze stagioni: i nostri protagonisti passano dal cavalcare in verdi praterie, al camminare in mezzo alla neve come se fosse un qualsiasi Marzo a Rocca Calascio. Ci si rende conto d’essere in un fantasy solo perché nessuno tira fuori la fornacella per due arrosticini d’accompagno, tra un combattimento e l’altro. Se è vero che nessuno di noi è stato mai condannato a essere un mutaforma, è però certo che almeno una volta nella vita qualcuno ci abbia fatto intendere che una relazione non sarebbe potuta iniziare o proseguire per una questione di tempi e non per mancanza d’amore.
Nel mio specifico caso, ricordo ancora la storia con la gazzella di Roma Nord: si svegliava tutti i giorni alle 5.00 per sfuggire al leone e non poteva stare di certo con lo zibetto di Roma Est, sempre in giro per locali notturni. Non posso non menzionare il Minipony: non poteva uscire perché, dopo essere andato in palestra, doveva asciugarsi i capelli e questa operazione impiegava troppo tempo.
Maledizioni contemporanee
Insomma, per colpa di un qualche tipo di sciagura, del Vescovo, della vita o di un asciugacapelli da viaggio non all’altezza, riuscire a trovarsi nello stesso orario non è solo uno spunto della trama di Ladyhawke, ma una vera e propria maledizione contemporanea. E credo si possa sciogliere solo se sei Michelle Pfeiffer.
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Dott.ssa Stranamore
Valentina Borrelli è laureata in Psicologia.
Sui social è nota per Chiedimiperchésonosingle.
Per noi diventa la Dott.ssa Stranamore.
Una guida per l’amore al tempo dei nerd.