«Tu salvi i figli degli altri»

Non deve essere facile per le star degli action tra anni ’80 e ’90 affrontare il declino e la vecchiaia. Uomini che sulla fisicità e sul gesto atletico hanno costruito la propria immagine, oggi, se chiamati a recitare in parti simili, risultano spesso ridicoli, se non penosi. C’è una strada alternativa, però: quella della commedia, specialmente se giocata sull’autoironia.

Il primo a indicare la via fu quel geniaccio di Arnold Schwarzenegger, quando in tempi non sospetti si mise alla prova col nemico più temibile, una classe della materna, in Kindergarten Cop. A correggere il tiro dopo il primo e serioso Expendables ci ha poi pensato Sylvester Stallone, quando caratterizzò il secondo capitolo dei suoi Mercenari per ironia e numerose battute meta cinematografiche.

Di nuovo mercenario

E proprio di quel film Jean-Claude Van Damme era il villain, prestandosi al gioco e rilanciando la sua spaccata nel mitico spot della Volvo, che lo vedeva in bilico tra due tir. Sono passati diversi anni e sulle spalle dell’attore pesano 61 primavere, trascorse tra eccessi e altre amenità, ben visibili sul suo viso.

JCVD

L’attore, tra l’altro, aveva già avuto modo di mostrare una certa duttilità, quando nel 2008 prese parte al sorprendente JCVD, ricco di onesti riferimenti autobiografici. Oggi, Jean-Claude Van Damme torna con un nuovo film che in qualche modo segue questa rilettura dell’icona, L’ultimo mercenario, disponibile su Netflix dal 30 Luglio.

Commedia action francese, narra la vicenda di un mitico e inafferrabile ex agente dei servizi segreti, ora datosi alla macchia e divenuto un mercenario specializzato nel recupero di ostaggi. Richard Brumière, la Bruma, è dunque un’icona, sul cui conto circolano leggende legate ai modi più fantasiosi grazie ai quali è sopravvissuto alle missioni più pericolose, tra mosse segrete, clamorose imprese sessuali e camuffamenti camaleontici.

Cuore di papà

Nonostante abbia numerosi sospesi con alcuni esponenti del Governo Francese, la Bruma torna in patria per andare in aiuto del figlio, nei guai con la giustizia e ignaro di avere proprio lui come padre. Inutile dire che il ragazzo è finito al centro di un complotto internazionale e avrà bisogno di tutto il sostegno possibile per uscirne illeso.

Una squadra improbabile

Grazie al sostegno di una squadra improbabile guidata dalla Bruma e composta da spacciatori e opachi funzionari amanti della pole dance, L’ultimo mercenario procede tra gag demenziali, combattimenti e numerose situazioni di nonsense, fino all’epilogo conciliante comprensivo di un colpo di scena. E funziona dannatamente bene, proprio grazie a tutti questi ingredienti.

Innanzitutto a brillare è proprio Jean-Claude Van Damme, incredibilmente espressivo e giogionesco nella parte. Accanto a lui, però, non sono da meno tutti gli attori e le attrici del cast, volti meno noti per il pubblico italiano, ma perfetti nei rispettivi ruoli e con un Alban Ivanov a brillare più di tutti.

Commedia, ma tanta azione

L’ultimo mercenario sin dalla prima scena strappa numerose risate, ma colpisce anche per la grande qualità delle scene d’azione, tra combattimenti pirotecnici e inseguimenti per le vie di Parigi. In conclusione, si tratta di un film molto piacevole, sia per chi ha amato l’attore per il suo glorioso passato fatto di arti marziali e spaccate stellari, sia per quanti vogliano affrontare una serata estiva con più di qualche risata di cuore.