Magica Emi: quando la magia era una cosa molto seria
Magica Emi
«Il desiderio si avvera!».
Titolo originale | 魔法のスターマジカルエミ |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anno | 1985-1986 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 38 |
Genere | Anime Commedia Fantastico Majokko |
Uscita italiana | 9 Agosto 1986 |
Gira e spera
Il mondo dello spettacolo è attraente, soprattutto per le adolescenti che sognano di calcare i palcoscenici di tutto il mondo. Accade che una di queste riesca a creare un’identità segreta e inizi a esibirsi diventando, in breve, l’idolo di milioni di fan, conquistando fama imperitura e rimanendo al contempo un’adolescente umile, che si deve confrontare coi problemi di tutti i giorni, dividendosi tra scuola e spettacoli.
Una trama semplice
La trama è semplice, quasi universale nel plot, e gli americani l’hanno sfruttata per creare Hannah Montana. I giapponesi, invece, ne hanno ricavato L’incantevole Creamy e Magica Emi. E difficilmente vedrete una delle due a cavalcioni di una palla da demolizione.
Una famiglia magica
La piccola May è figlia d’arte: sua madre è una prestigiatrice, come lo sono anche i suoi nonni, i quali hanno fondato una compagnia di maghi. Inutile dirlo: May sogna un futuro nel mondo della prestidigitazione (provate a scriverlo tre volte di seguito, in velocità) e il suo sogno diventerà realtà grazie all’incontro con un folletto, che le donerà un bracciale.
Lo strano braccialetto, sempre indossato da May, ha un cuore magico, perché può sempre trasformarla in Emi, una prestigiatrice di grande abilità, la quale entrerà a far parte della compagnia dei nonni e presto guadagnerà fama e gloria in tutto il Giappone. Prodotto dallo Studio Pierrot, Magica Emi è la terza serie di maghette: prima di lei, L’incantevole Creamy, poi Evelyn e la magia di un sogno d’amore. Approda sulle TV nostrane nel 1985 e si capisce quanto sia una serie diversa dal solito.
Un sogno da realizzare
Il tema ricorrente, quello del sogno da realizzare, è particolarmente ben espresso durante tutte le puntate, fino al finale, più malinconico rispetto a quanto eravamo abituati, sicuramente più secco e determinante. May vive di fama riflessa grazie ai poteri del bracciale e, per quanto la ragazzina sia comunque abbastanza brava come prestigiatrice, è indubbio che i trucchi di Emi siano frutto di vera magia.
Magia vs impegno
May s’interroga su quanto sia giusto usarli per realizzare il sogno di diventare famosa. Qualunque prestigiatore vorrebbe quei poteri, ma May ritiene più importante l’impegno e la costanza, l’esercizio e l’affinare continuamente un’arte difficile. Arriva, infine, alla risposta e ovviamente alle conseguenze. Tutto è molto nipponico.
Negli episodi che precedono il finale di Magica Emi, i nonni stessi di May decidono di sciogliere la compagnia, perché ormai non hanno più nulla da insegnare ai giovani. Viene il dubbio che il problema sia proprio Emi, responsabile d’aver reso tutto troppo facile e d’aver levato il gusto del prestigio, di quella tecnica capace di distogliere l’attenzione dello spettatore per creare l’illusione che qualcosa d’impossibile stia avvenendo, proprio davanti i suoi occhi.
Tornare al punto di partenza
May, con una maturità impossibile da raggiungere in tutta una vita per Hannah Montana, capisce come il bello di un sogno stia invece nel lottare giorno dopo giorno per farlo diventare realtà; non c’è gusto se, al contrario, qualcuno lo realizza al posto tuo. Vive così un assaggio di quanto avrà se saprà impegnarsi: la ragazzina capisce bene tutto questo e decide di tornare al punto di partenza, per ricominciare la scalata al successo contando solo sulle proprie capacità. Ben diverso, quindi, dal finale della collega Creamy, la quale alla fine sembra solo averne abbastanza della fama e decide di rinunciare a tutto, pur di tornare a essere una bambina normale e all’amore del suo Toshio.
Le canzoni di Cristina D’Avena
Essendo arrivata su reti Mediaset, la sigla di Magica Emi non poteva essere cantata se non da Cristina D’Avena, così come le canzoni interpretate da Emi sul palco, parecchio apprezzate. C’è da segnalare, poi, la pesantissima italianizzazione dei nomi, trend nato proprio in quest’occasione e destinato alle vette iperboliche che conosciamo e aborriamo.
A Magica Emi sono stati dedicati due OAV, uno del 1986 a serie conclusa, l’altro nel 2002, in occasione dell’uscita in DVD della serie e inserito come traccia bonus. Il primo fu intitolato Pioggerellina e fu trasmesso in Italia diviso in tre parti. Si tratta di un lungo flashback, durante il quale una più grande May ricorda l’estate passata del 1985 e la calura rea di gettare tutti i personaggi nell’inedia, fino all’arrivo di una pioggia rinfrescante, che li scuote. Il titolo originale è Semishigure e il termine, letteralmente «pioggia di cicale», indica il costante frinire degli insetti ed è usato per indicare il culmine della stagione estiva. Nel 2010 la Yamato, sempre attenta, ha ripubblicato l’OAV con il titolo più corretto di Orchestra di cicale, restituendo così il senso fortemente melanconico dell’opera.
Un anime di formazione
Insomma, Magica Emi non era un cartone come gli altri ai quali eravamo abituati e forse per questo motivo non sembra essere tra i più ricordati o apprezzati. Rivedendolo da adulti, è inevitabile apprezzarne lo spirito e l’ambizione d’essere un’opera di formazione, pur con tutti i limiti del mezzo. E ci costringe a tirare le somme sui sogni sognati e, forse, mai realizzati.
Vincitori o sconfitti, May sta li a ricordarci come il valore sia soprattutto nel fatto d’averci provato, rinunciando agli aiuti facili. Come May si guarda allo specchio, porta magica nella quale non c’è la sua immagine riflessa, ma il riflesso del suo sogno, anche noi possiamo farlo ora e senza vergogna. Anzi, sappiamo che non è mai troppo tardi, perché «gira e spera, il desiderio si avvera…».
La sigla di Magica Emi
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Titolo originale | 魔法のスターマジカルエミ |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anno | 1985-1986 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 38 |
Genere | Anime Commedia Fantastico Majokko |
Uscita italiana | 9 Agosto 1986 |