Margot Robbie: l’irresistibile ascesa di un’attrice straordinaria
Margot Robbie
«I’m one extreme or the other. I’m not good at doing moderation».
Queen Harley
Dell’Australia si può dire tutto: che abbia gli animali più velenosi del pianeta; che sia il continente con la più bassa densità di popolazione; che la sua fauna sia tra le più strane. Qualcuno sostiene anche che non esista. A tutto ciò, possiamo sicuramente aggiungere che l’Oceania a intervalli regolari regala attori e attrici di un fascino inarrivabile.
Gli esordi
È successo con Nicole Kidman, con Russell Crowe, con Chris Hemsworth e, più recentemente, con la bellissima Margot Robbie. Classe 1990, approda al grande schermo con due film di Aash Aaron, Vigilante (2008) e I.C.U. (2009), per poi arrivare sul piccolo con alcuni spot pubblicitari prima e nella serie per ragazzi Elephant Princess dopo.
La miccia è accesa
È nella soap Neighbours, però, che Margot Robbie dimostra d’essere brava a gestire il suo personaggio, partito in sordina e poi esploso. Percorso simile, va detto, le era già capitato con I.C.U., in cui il ruolo principale le è dato dopo un provino in cui lasciò di stucco i direttori del casting. Crediamo fortemente che l’equivoco nasca da una banalità: l’attrice è bellissima e in troppi ancora si fermano alla superficie, quando le sue qualità interpretative sono addirittura superiori a quelle esteriori.
Dal piccolo al grande schermo
Nel 2010 Margot Robbie si sente pronta al grande passo: lascia Neighbours e approda a Hollywood, dove partecipa subito al cast per la nuova serie remake Charlie’s Angels. È notata ma scartata, a favore di un ruolo di diversa caratura artistica nella serie Pan Am, che però non ha il successo sperato. Nel 2013, invece, è nel cast di Questione di tempo dove, ancora, la sua performance è notata dalla critica. La miccia è accesa e non si deve aspettare molto prima d’assistere alla sua esplosione. Lo stesso anno, Martin Scorsese la sceglie per interpretare Naomi Lapaglia, a fianco di Leonardo DiCaprio, nel suo The wolf of Wall Street.
L’epopea del giovane rampante, tra sesso, droga e dissolutezza, è un ottimo trampolino di lancio per Margot Robbie, che è lodata per la sua interpretazione; il film, poi, segnerà l’inizio di un periodo particolarmente fortunato di tre anni circa, in cui è protagonista e vede consolidarsi la sua carriera cinematografica. Nel 2014, infatti, è in Suite francese; nel 2015 la troviamo al fianco di Will Smith in Focus: niente è come sembra e in Sopravvissuti, con Chris Pine.
Altri film di (più o meno) successo
L’anno successivo, invece, è la reporter di guerra Tanya Vanderpoel, in Whiskey Tango Foxtrot, e Jane Porter in The legend of Tarzan, pseudo sequel delle vicende del noto eroe di Burroughs, che riceve un’accoglienza piuttosto tiepida. È il primo passo falso di Margot Robbie, ma il peggio arriverà prestissimo.
Arriva Harley Quinn
Lo sapete: il 2016 è anche l’anno in cui è scelta per interpretare Harley Quinn, storica compagna del Joker nell’universo DC, in Suicide Squad. Il film sarebbe dovuto essere cattivo, poi buono, poi di nuovo cattivo: il risultato finale risente probabilmente di una direzione artistica schizofrenica, che porta a una sceneggiatura tra le più povere e pigre; le qualità artistiche di Margot Robbie risultano così mortificate, in favore di inquadrature da fan service.
Eppure, sebbene circondata da pessima qualità, l’attrice riesce a essere il personaggio più convincente. E infatti le fanno subito firmare un contratto per tornare a interpretare Harley Quinn, primo dei quali è il recente Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, accolto da recensioni contrastanti, per poi approdare al The Suicide Squad della parentesi DC di James Gunn, giustamente celebrato da pubblico e critica.
Tutti vogliono Margot!
Margot Robbie inizia, così, a risplendere prepotentemente. L’anno successivo al primo Suicide Squad è nel biopic Vi presento Christopher Robin, film sulla nascita dei personaggi di Winnie the Pooh; nell’osannato Tonya, biopic sulla pattinatrice Tonya Harding; poi in Maria Regina di Scozia. Ma è il 2019 l’anno a far entrare Margot Robbie nella leggenda, accompagnata da Quentin Tarantino.
C’era una volta a… Hollywood
C’era una volta a… Hollywood è la favola moderna del regista di Pulp Fiction, una reinterpretazione della storia come già aveva fatto altre volte. È una dichiarazione d’amore al cinema di un tempo e Quentin Tarantino sceglie Margot Robbie per interpretare Sharon Tate, la sfortunata attrice che sarà una delle vittime di un omicidio compiuto dei seguaci di Charles Manson, nel 1969. Con la sua particolare visione, il regista la celebra in modi che non sveleremo, per evitare spoiler.
Per chiudere questa rassegna di film impreziositi dalla presenza dell’attrice australiana, citiamo anche Bombshell (2019), pellicola sullo scandalo sessuale che sconvolse Fox News; infine c’è grande curiosità e anche un certo stupore in merito al prossimo film Barbie, che la vede protagonista accanto a Ryan Gosling. Bella e meravigliosamente brava, Margot Robbie merita il successo guadagnato: ci vide giusto quando, ancora giovanissima e osservando una sua coetanea recitare in TV, pensò candidamente di poter fare molto meglio. Aveva dannatamente ragione.