Michael Bay: i film di un regista (e di un produttore) esplosivo
Michael Bay
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«I make movies for teenage boys. Oh dear, what a crime!».
Il nostro cuore fa boom boom
Fuoco alle polveri per Michael Bay, il regista più esplosivo di Hollywood. Iniziamo proprio dal neologismo coniato per lui e per il suo personalissimo stile nel girare un blockbuster dopo l’altro: il termine «bayhem» indica, infatti, sequenze rapidissime, effetti speciali e, soprattutto, esplosioni. Tante, tantissime esplosioni.
Michael prima del boom
Questo suo modo d’intendere il cinema gli ha fatto piovere addosso diverse critiche. Eppure, è indubbio che specialmente i suoi primi film siano stati molto apprezzati dal pubblico; alcuni sono divenuti veri e proprio must to have delle cineteche nerd. Prima di darsi al cinema, però, Michael Bay era un regista di spot pubblicitari e di video musicali e per questi ultimi riceve diverse nomination agli MTV Video Music Awards, che poi vinse nel 1992.
L’esordio al cinema con Bad boys
Tre anni dopo, nel 1995, lo troviamo al suo esordio sul grande schermo: dietro la macchina da presa, dirige Will Smith e Martin Lawrence in Bad boys. La storia dei due sbirri si dipana attraverso inseguimenti mozzafiato e, ovviamente, esplosioni pirotecniche.
Il pubblico, soprattutto quello più giovane, ringrazia e mette nelle casse del regista circa 140 milioni di dollari, a seguito di una spesa di realizzazione di soli 20 milioni.
Bisognerà attendere il 2003 per il sequel, che porterà ancora la sua firma alla regia e lo stesso cast; addirittura il 2020 e il 2024 per altri capitoli di un franchise che perde, però, il suo mentore e con esso anche una certa cifra stilistica. In ogni caso, Bad boys for life e Bad boys: ride or die si lasciano vedere e invogliano a recuperare le creature originali di Michael Bay.
The rock e Armageddon
L’anno dopo, il regista è nuovamente pronto a sbancare i botteghini di tutto il mondo con The rock. Elementi base del film sono Sean Connery, Nicolas Cage, missili al gas nervino puntati su San Francisco e, soprattutto, l’affascinante scenografia della prigione di Alcatraz a dare il nome alla pellicola. Ancora applausi per un action tiratissimo e praticamente perfetto.
Passano due annetti e nel 1998 Michael Bay ci spedisce nello spazio con Armageddon, insieme a Bruce Willis e all’intrepido equipaggio di trivellatori petroliferi, operai specializzati scelti per far fuori a colpi di trapano un asteroide che minaccia la Terra. Colonna sonora con killer song degli Aerosmith e una Liv Tyler accecante sono gli elementi capaci di far venire giù i cinema. Non male, per un regista respinto dalla facoltà di cinema all’università…
Pearl Harbor
Ora, se avete finito di canticchiare la colonna sonora degli Aerosmith con I don’t want to miss a thing, possiamo proseguire con un altro film famosissimo, uno di quelli che proprio tutti hanno visto o regalato in DVD. Pellicola trasversale, Pearl Harbor esce nelle sale nel 2001 e convince grazie alle scene d’azione e alle acrobazie aeree, così come per merito della tenera storia d’amore a fare da sfondo alla vicenda.
La storia, ovviamente, narra l’attacco giapponese a Pearl Harbor del 1941 che innescò la reazione degli USA, facendoli entrare nella Seconda Guerra Mondiale, attraverso gli occhi di due giovani, piloti e amici. Gli incassi del film volano tanto in alto, che l’Everest è degradato a collinetta.
La saga dei Transformers
Dopo il meno convincente The island, il 2007 segna l’arrivo al cinema del primo Transformers, pellicola che inaugura il lungo franchise tratto dal celebre cartone animato degli anni ’80 e che fece la gioia di una generazione, pronta a commuoversi ora nel buio della sala. Optimus Prime, che però quella generazione conobbe come Commander, e soci robot invadono il grande schermo coi loro giganteschi corpi meccanici e i fan vanno in delirio.
Al secondo capitolo del 2009, i fan ci ripensano e capiscono che, a volte, più dell’effetto speciale sarebbe bello poter capire qualcosa di quello che accade nelle scene di combattimento.
Col terzo e quarto capitolo, rispettivamente 2011 e 2014, Michael Bay mette altri due chiodi alla bara. Poco importa, però: a onor del vero i Transformers sono più vitali che mai, come testimoniato dai recenti e invece convincenti Bumblebee e Transformers One, che vede Michael Bay alla produzione.
Le ultime pellicole da regista
Nel 2013, invece, esce Pain & Gain: questa storia della gang dei culturisti si lascia vedere, ma non sorprende più di tanto. Muscolare e reazionario, Michael Bay si dedica a film d’esaltazione di imprese militari, come 13 hours (2016), ad action che sembrano riportarlo ai fasti degli esordi, come 6 underground (2019) e Ambulance (2022).
Dunque ci si chiede: ma questi registi ultra milionari come impiegano tutti i loro soldi? Michael Bay facendo il produttore, veste nella quale sembra condurre una vita parallela.
Il Michael Bay produttore: l’Horror
È l’Horror, infatti, il genere prediletto dei suoi investimenti, come testimoniato da Non aprite quella porta, Venerdì 13 e Nightmare (remake rispettivamente del 2003, 2009 e 2010), Amityville horror e i due Ouija, per citarne solo alcuni.
Michael Bay, però, muove i fili anche di una saga che potremmo definire di fantascienza sociale, quella de Il giorno del giudizio, The Purge in originale, in cui si immagina che negli USA di un futuro prossimo, una volta all’anno, ogni crimine sia possibile, per la sospensione delle pene previste.
Il primo film è del 2013 e la saga s’è protratta nella sua inquietante visione in diversi capitoli, fino al più recente La notte del giudizio per sempre (2021). A colpire non sono solo le immagini crude di violenza e di sopruso, in cui il vicino di casa getta la maschera tentando di ucciderti, ma la considerazione che si tratti di una visione non così distante o lontana.
A quiet place
Di Fantascienza più canonica sono, invece, A quiet place (2018) e il sequel A quiet place 2 (2021), in cui John Krasinski immagina un’invasione aliena di creature dall’udito finissimo e l’epopea di una famiglia in questo mondo post-apocalittico votato al silenzio. Anche qui Michael Bay firma la produzione ed entrambi i film sono molto interessanti.
Le Ninja Turtles
Anche l’ultima incarnazione in live action delle Ninja Turtles (2014 e 2016) è merito di Michael Bay: pure in questo caso il successo al botteghino certifica un’operazione in grado di convincere vecchie e nuove generazioni.
Michael Bay, insomma, ha una grande responsabilità nella costruzione dell’immaginario nerd più recente e sarebbe riduttivo relegarlo ai soli action esplosivi. Potenti e discussi, il suo pubblico lo ha bonariamente soprannominato «Boom Boom Bay», mentre alcuni attori coi quali ha lavorato sono arrivati a definirlo il «Diavolo di Hollywood», probabilmente per i ritmi instancabili con cui dirige le sue scoppiettanti creature.