Monterossi | Il detective che ama Bob Dylan | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Monterossi |
---|---|
Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2022 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 6 |
Ideatore | – |
Genere | Crime Giallo |
Soggetto | Alessandro Robecchi |
Durata | 50 minuti a episodio |
Produzione | Palomar |
Distribuzione | Prime Video |
Prima TV | 17 Gennaio 2022 |
Cast | Fabrizio Bentivoglio Diego Ribon Martina Sammarco Carla Signoris |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«Mi hanno sparato»
Prime Video e Palomar portano sul piccolo schermo il 17 Gennaio Monterossi, una nuova serie crime tratta dai romanzi di Alessandro Robecchi. L’omonimo protagonista è un autore televisivo pieno di rimorsi per essere il creatore di Crazy love, una trasmissione trash in stile Barbara D’Urso. Durante una sera solitaria nella sua casa a Milano, è sfiorato da un colpo d’arma da fuoco, sparato da un misterioso criminale. Dopo questo avvenimento, incuriosito dal movente del quasi killer, si mette alla ricerca di risposte, insieme a due suoi collaboratori, anch’essi autori di Crazy love. Le risposte che troveranno coinvolgeranno una banda di sinti, dei neonazisti e due sicari d’alta classe.
Storia di un perdente
Monterossi si presenta subito con un stile buono: dalla fotografia alle canzoni di Bob Dylan, il tono della serie ispira subito grande fiducia. Bisogna dire, con grande sollievo, che lo show targato Prime Video ha il pregio di mantenere questo livello per tutto il corso dei 6 episodi e delle due storie separate. Monterossi offre un taglio ironico al genere, con un personaggio che sembra un perdente nato, un malinconico innamorato del whisky e di Bob Dylan, sempre dalla parte del più debole.
Un grande Fabrizio Bentivoglio
Eppure, un po’ per talento e un po’ per fortuna, riesce a risolvere casi decisamente più grandi di lui, in cui si ritrova immischiato casualmente, neanche fosse l’Angela Lansbury di Milano. Anche grazie al modo in cui affronta queste surreali coincidenze, però, Monterossi è un personaggio cui difficilmente si può voler male. A coadiuvare questo sentimento è anche la perfetta interpretazione di Fabrizio Bentivoglio, che regala un uomo stanco e disilluso, ma costantemente in lotta contro le avversità di un mondo in cui non si riconosce più.
«In Monterossi ho trovato molti elementi riconoscibili e più di uno m’affratella con lui», ha dichiarato l’attore durante la conferenza stampa alla quale Nerdface ha partecipato. «Forse anche io sono un po’ così: Monterossi è un vincente involontario, innamorato dei perdenti. Inoltre, per lui Bob Dylan è una specie di zio con cui chiacchiera e si confronta; in ogni situazione avrebbe una canzone per la sua colonna sonora personale. Anch’io ho passato notti in bianco per decifrare i suoi testi e ho ho voluto che io e Monterossi sembrassimo la stessa persona».
Milano
Monterossi, però, ha una seconda protagonista, Milano: «Monterossi è in conflitto con una città che non riconosce più, la modernità lo sta assediando e il finale è rispecchia i valori che affondano nelle contraddizioni della modernità», ha concluso Fabrizio Bentivoglio.
Due toni diversi
Dal punto di vista della scrittura, si nota forse un calo progressivo della qualità dei racconti nel corso delle puntate. La prima stagione di Monterossi è divisa in due parti, entrambe composte da tre episodi, che adattano due romanzi diversi di Alessandro Robecchi. I primi tre episodi vantano un’ironia surreale, anche grazie ai personaggi dei sicari d’alto borgo, caratterizzati da una ferrea e assurda etica. Il secondo racconto, però, rimane intrappolato fra l’ironia delle prime puntate e la storia tragica che vuole portare su schermo, non riuscendo a trovare una strada definita.
Sempre nel corso della conferenza stampa, Alessandro Robecchi s’è soffermato sulle differenze fra lo show e i suoi libri, sottolineando le differenze fra letteratura e televisione, quindi giustificando alcuni cambiamenti fra le due opere, ma complimentandosi comunque col regista Roan Johnson per la sua abilità nell’adattare alcune scene complicate. Anche grazie a un comparto tecnico di buon livello e a una regia molto ispirata, Monterossi è dunque un buon prodotto italiano, la cui visione è caldamente consigliata per chi cerca ancora uno spiraglio di luce nella serialità del nostro Paese.
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Titolo originale | Monterossi |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2022 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 6 |
Ideatore | – |
Genere | Crime Giallo |
Soggetto | Alessandro Robecchi |
Durata | 50 minuti a episodio |
Produzione | Palomar |
Distribuzione | Prime Video |
Prima TV | 17 Gennaio 2022 |
Cast | Fabrizio Bentivoglio Diego Ribon Martina Sammarco Carla Signoris |