Morgan Freeman: i film di un attore che ha solcato i generi
Morgan Freeman
«Give me something interesting to play and I’m happy».
Non è Hendrix!
Attore pluridecorato, con all’attivo 4 nomination agli Oscar e una statuetta dorata sulla mensola sopra il camino, Morgan Freeman è da oltre un trentennio una faccia a noi nota. Iniziato giovanissimo alla recitazione, l’amore per questa arte sarà una costante interrotta solo per pochissimo tempo, verso la fine degli anni ’50. L’attore, infatti, era alla ricerca di una carriera più sicura e optò per quella di meccanico, presso l’aviazione statunitense. Fu una separazione momentanea e, già agli inizi dei ’60, torna sui suoi passi, trasferendosi a Los Angeles e lavorando sia come ballerino, sia col suo gruppo musicale.
Le prime parti al cinema
Poi, ancora, calcò i palchi di Broadway e, alla fine, arrivò il debutto vero e proprio. Si tratta di poca roba, particine in alcuni film, sebbene vi segnaliamo Brubaker (1980), pellicola con Robert Redford sulle terribili condizioni carcerarie del tempo: Morgan Freeman è un detenuto, portato alla follia dall’isolamento.
Il piccolo schermo
Fu, invece, il piccolo schermo a portare l’attore alla popolarità, prima con una trasmissione per bambini e poi con la soap Destini, che lo vide nel cast dal 1982 fino al 1984. Solo quattro anni più tardi, nel 1988, arriverà la prima delle nomination come Miglior Attore Non Protagonista, con Street smart: per le strade di New York e, poco dopo, nel 1990, arriverà il film che farà capire a tutti di che caratura d’attore si stava effettivamente parlando.
A spasso con Daisy è una pellicola attualissima ancora oggi e affronta il delicato problema del razzismo, virando verso la commedia, invece di scegliere i toni del film di denuncia. Molto apprezzato all’epoca, oltre alla nomination per Morgan Freeman, A spasso con Daisy si becca 4 statuette e 5 nomination.
Insieme a Robin Hood
Come crediamo, però, non è il film tramite il quale Morgan Freeman è diventato a noi più familiare. Questo merito spetta a una pellicola uscita poco dopo. Robin Hood: principe dei ladri esce nel 1991 e, come comprimario all’eroe Kevin Costner, è scelto Morgan Freeman, nei panni di Azeem. C’è poco da dire: quando il film uscì, chi era poco più di un bambino (come lo eravamo noi) non ha potuto fare altro che apprezzarlo e riguardarlo più volte in VHS.
Da segnalare anche la presenza del compianto Alan Rickman, nei panni dello Sceriffo di Nottingham, che pare occupò gli incubi di Kevin Costner per tutta la lavorazione del film, tanto che il nostro amante del tonno in scatola, alla fine, fece il diavolo a quattro per rimuovere dal girato molte parti del collega britannico, per paura che adombrasse lui che era, sulla carta, il protagonista. Robin Hood: principe dei ladri diventò celebre anche per il costosissimo cammeo finale di Sean Connery e per la canzone di Bryan Adams (Everything I do) I do it for you.
Gli anni dell’ascesa
Sono gli anni dell’ascesa alla fama e, ovviamente, sono anche quelli nei quali di solito le vaccate sono dietro l’angolo. Ne arriva qualcuna anche per Morgan Freeman: film poco ispirati e poco riusciti, dimenticati e dimenticabili, roba tipo Virus letale (1995), di una lentezza esorbitante, ma pure di piccole perle, come Le ali della libertà (1994), tratto dal celebre racconto di Stephen King e con Tim Robbins.
Il sodalizio con Clint Eastwood
Sono pure gli anni del primo sodalizio con Clint Eastwood: passato ormai dietro la macchina da presa, quest’ultimo reclama l’attore per il suo western Gli spietati. La pellicola, uscita nel 1992, si prende 9 nomination e 4 statuette. Con Clint Eastwood Morgan Freeman tornerà a lavorare sia per Million dollar baby (2004), che per Invictus (2009), entrambi molto apprezzati da critica e pubblico; il secondo, in particolare, sarà il film che porterà una serie di analfabeti funzionali a identificare Nelson Mandela con l’attore statunitense, sebbene la leggenda metropolitana più suggestiva lo vorrebbe nientemeno che Jimi Hendrix.
Il leader sudafricano, tra l’altro, non è il primo Capo di Stato interpretato da Morgan Freeman, già Presidente degli USA in Deep impact (1998), filmone catastrofico con un asteroide che vuole distruggere il mondo e che abbiamo sempre preferito ad Armageddon: quest’ultimo, se non fosse per Liv Tyler, sarebbe un film da lista nera.
Le commedie e i thriller
Non mancano le commedie in carriera, come Una settimana da Dio (2003), dove Morgan Freeman è Dio, e il suo sequel meno riuscito, ma con uno Steve Carrell che aveva già fatto innamorare il pubblico con la serie TV The office. Soprattutto, non mancano i thriller: uno per tutti quel Seven (1995) con Brad Pitt, che, siamo sicuri, tutti voi avete visto, come pure altre pellicole meno ispirate, quali Il collezionista (1997) e Nella morsa del ragno (2001).
La trilogia di Batman
Per quanto riguarda i cinecomic, è impossibile non citare Wanted, trascurabile adattamento della miniserie di Millar, e ovviamente la trilogia del Batman con la raucedine, quel Cavaliere Oscuro firmato da Christopher Nolan. Se nel primo film Morgan Freeman ha un ruolo telefonato ma ben piazzato, nella trilogia con Christian Bale interpreta invece Lucius Fox, amico di Bruce Wayne e integerrimo alleato del crociato mascherato.
Questo capacità di muoversi in generi e filoni molto diversi sembra una caratteristica precisa di Morgan Freeman: è possibile ammirarlo in Amistad (1997), film storico di Steven Spielberg sulla rivolta degli schiavi a bordo dell’omonima nave, così come in Danny the dog (2005), Slevin: patto criminale (2006), il fantascientifico Oblivion (2013) o la saga di Now you see me.
Gli ultimi film
La carriera di Morgan Freeman, con partecipazioni a produzioni fino al 2021, non s’è quasi mai interrotta, nemmeno dopo il terribile incidente automobilistico dal quale è uscito miracolosamente (quasi) illeso. È dunque una costante del cinema da moltissimo tempo. Se scartabellate in queste pagine, troverete sicuramente recensioni di Insospettabili sospetti, Attacco al potere 3 o Il Principe cerca figlio, tra gli ultimi film che lo vedono accreditato.
Morgan Freeman Science Show
Anche se masticate un po’ di TV potete vederlo nel programma, da egli stesso prodotto, Morgan Freeman Science Show. Difficile, invece, trovarlo nei giornali di gossip, visto che le cronache rosa che lo riguardano sono parecchio scarne, sebbene nel 2015 la sua famiglia è stata colpita dal terribile omicidio della nipote E’Dena Hines. Ormai siamo abituati al suo volto e, per fortuna, è sopravvissuto al 1996, che ci ha tolto moltissime altre icone. Sebbene invecchiato, non sembra aver perso né smalto, né passione e ci auguriamo che sia così ancora per molto tempo.