Nemici del popolo | La realtà a fumetti | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Nemici del popolo |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2024 |
Autori | Emiliano Pagani Vincenzo Bizzarri |
Editore italiano | Tunué |
Formato | – |
Pagine | 144 pagine |
Prezzo | 17,50 euro |
Uscita | 5 Aprile 2024 |
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
«Vedi quelle case?»
In un passaggio de Il posto dell’anima, del 2003, il regista Riccardo Milani affidava a una compassata e sinceramente stupita donna borghese la battuta forse più significativa del suo film: «Operai? Ma esistono ancora?».
Sì, esistono ancora
Sembra proprio che lo sceneggiatore Emiliano Pagani abbia fatto propria quella frase, per adattarla e declinarla nel suo fumetto Nemici del popolo, disegnato da Vincenzo Bizzarri ed edito da Tunué. E scansiamo immediatamente ogni equivoco: di condizione operaia Emiliano Pagani ne sa a sufficienza, avendo lavorato per anni nello stabilimento della TRW, prima che chiudesse nel 2014, nonostante le rituali rassicurazioni di politica e sindacati.
Pagine intense
Nemici del popolo arriva in libreria e fumetteria, dunque, quasi fosse lanciato di taglio, perché colpisca le coscienze di lettori e lettrici, possibilmente con lo spigolo più duro della sua copertina cartonata, che racchiude pagine intense.
La vicenda narrata è di quelle che sempre meno appaiono nelle cronache nostrane, distratte forse da quel chiacchiericcio dei salotti buoni frequentati da certo giornalismo, che sembra aver invece dimenticato di leggere i dati che certificano come oggi, in Italia, tra delocalizzazioni e crisi economica, sono decine gli stabilimenti a chiudere.
Tragedia nelle tragedie
A questa tragedia che coinvolge migliaia di persone se ne sommano altre, a partire dall’indecente numero di morti sul lavoro segnato dal nostro Paese e a una precarizzazione feroce degli impieghi. Il risultato è, tra gli altri, una guerra tra poveri, che coinvolge e centrifuga lavoratori, lavoratrici e migranti, da cui non è esente lo stesso mondo del fumetto.
Un’urgenza
Nasce così Nemici del popolo, da un’urgenza, e muove pure dall’idea espressa dagli autori durante un intenso incontro stampa organizzato da Tunué di una produzione di fumetti troppo concentrata su prodotti derivativi, tutti accomunati dalla visione autoreferenziale degli ombelichi di chi li firma.
In una struttura circolare, la storia segue diversi personaggi, in qualche modo tutti legati alla fabbrica in procinto di chiudere, presso la quale è in corso un picchetto. La tela parte da un filo gettato sin dalla prima pagina e disegna un arazzo in cui trovano spazio le tante voci del mondo del lavoro, della sua assenza e delle sue contraddizioni, fino all’epilogo.
C’è anche il Fantasy
A impreziosire Nemici del popolo, donandogli anche un deciso tocco autobiografico e nerd, concorre poi una metastoria inserita tra le sue pagine (e in copertina, per i più attenti), un fantasy che, oltre al meritorio compito di sottrarre il genere a improprie appropriazioni politiche, serve agli autori per mostrare come il divide et impera sia una precisa strategia di chi è da sempre al comando e di come la pistola mostrata nelle prime tavole non sia soltanto una citazione di Cechov, ma un’amara considerazione: a impugnarla, oggi come ieri, sono sempre gli stessi. I padroni.
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Titolo originale | Nemici del popolo |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2024 |
Autori | Emiliano Pagani Vincenzo Bizzarri |
Editore italiano | Tunué |
Formato | – |
Pagine | 144 pagine |
Prezzo | 17,50 euro |
Uscita | 5 Aprile 2024 |