Neon Genesis Evangelion: un viaggio nella solitudine
Neon Genesis Evangelion
«La speranza è indispensabile».
Titolo originale | 新世紀エヴァンゲリオン |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anni | 1995-1996 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 26 |
Genere | Anime Drammatico Fantascienza Mecha Robot |
Character design | Yoshiyuki Sadamoto |
Regia | Hideaki Anno |
Musiche | Shirō Sagisu |
Studio | Gainax Tatsunoko |
Primo episodio | 4 Ottobre 1995 |
Uscita italiana | 12 Dicembre 2000 |
Lo sai che gli angeli
Quando si pensa ai mecha giapponesi e agli anime di cui sono protagonisti, la mente va a prodotti più o meno spensierati e semplici. Il canovaccio delle puntate è sempre simile: arriva il mostro, poi il robot che all’inizio le prende di brutto, ma poi fa esplodere il cattivo in un fungo atomico dopo l’utilizzo della mossa finale: in circa venti minuti, l’episodio s’esaurisce con buona soddisfazione di tutti. Ma poi arriva qualcuno in grado di cambiare le regole del gioco: è il caso di Neon Genesis Evangelion.
Un mecha anomalo
Siamo nel 2000 e chi scrive è un universitario affezionato, nel senso che all’università ci passerà ancora parecchi anni. Con me ci sono altri ragazzi (anch’essi molto affezionati all’università) e una TV comprata per potermi godere un po’ di svago. Quando inizia Neon Genesis Evangelion, solo Evangelion per gli amici, io sono ancora preso dai robot classici. Ricordo ancora le risate al solo pensiero di un mecha con la presa elettrica e il cavetto d’alimentazione.
Altro che maglio perforante
Ma mi sbagliavo di grosso a sottovalutare Neon Genesis Evangelion: nel giro di poche puntate, infatti, l’anime riesce a colpirmi duro come e più di un maglio perforante. Un po’ di trama semplificata: il mondo è stato scosso da un cataclisma, che ha causato lo scioglimento del Polo Sud e l’innalzamento conseguente dei mari.
Ne sono seguite guerre e disordini un po’ ovunque, con la morte di circa 3 miliardi di persone. Dopo quindici anni da quell’evento, denominato Second Impact e attribuito all’impatto di un meteorite, il mondo ne porta ancora le cicatrici ma, più di tutto, il pianeta deve fronteggiare i ripetuti attacchi di creature gigantesche denominati Angeli.
Gli Eva
A difendere la Terra e soprattutto Neo Tokyo 3, città nata dalle ceneri della vecchia capitale, sono chiamati alcuni ragazzini capaci di pilotare gli Eva: straordinari e possenti robot. Fin qui si tratta di quel canovaccio cui eravamo abituati, ma è solo un’apparenza.
Perché per seguire Neon Genesis Evangelion senza rimanere del tutto spiazzati dalla trama bisognerà avere infarinature di filosofia, cabala, geopolitica, psicologia e tanto altro ancora.
Domande e ancora domande
Fin dal primo momento la fruizione dell’anime è attiva: non è solo il racconto di una storia, è solo la punta di un iceberg, anche quando si pensa d’avere colto le vicende più nascoste. Basta un accenno, un nome, una parola apparentemente di contorno e si aprono milioni di porte nuove: si rimane di sasso a domandarsi cosa effettivamente stia succedendo e, nel finale, a chiedersi chi siano i buoni e chi i cattivi.
A reggere gran parte della narrazione sono i personaggi. Neon Genesis Evangelion è difatti un’opera corale e, sì, c’è Shinji Ikari a fare le veci del protagonista, filtrando tutto quanto succede attorno, ma sono gli altri a far parte della storia con più consapevolezza e in maniera più profonda. Ognuno di essi è tratteggiato in maniera piuttosto definita e tutti, chi prima chi dopo, subiscono crolli emotivi e psichici necessari a renderli ancora più concreti ai nostri occhi.
Follia e orrore
C’è follia in Neon Genesis Evangelion, tanta; una sensazione alienante quando appaiono alcuni Angeli o quando si scopre la realtà nascosta degli Eva. E c’è orrore, quello vero, e lascia la bocca asciutta.
Non la voglia di continuare a vedere, che invece cresce. Non solo perché Neon Genesis Evangelion parla sessualità, ma soprattutto in quanto pone la più fondamentale delle domande: cosa siamo davvero? Un popolo nobile e capace di grandezze intellettive, o poco più che animali, con la sola capacità di autodistruggersi?
Il dilemma del porcospino
Neon Genesis Evangelion potrebbe essere riassunto dal Dilemma del Porcospino, che ciclicamente torna nella mente dei personaggi e si basa sull’assioma: se ti avvicini troppo a qualcuno, rischi di rimanere ferito. Shinji, protagonista dell’anime, ne è una specie di reincarnazione, così fragile nella sua fin troppo emotiva umanità, eppure l’unico apparentemente in grado di reggere i colpi.
Ci prova a mollare tutto, più di una volta, ma torna sempre a combattere; sono gli altri, invece, a soffrire le conseguenze della vicinanza ai loro simili: chi con la vita, chi con la sanità mentale, chi con tutto quanto di più caro possieda.
Poco da ridere
Il risultato è una depressione serpeggiante, mista ad angoscia. Traspirano da quasi tutti i personaggi, toccando momenti di drammaticità assoluti. C’è poco da ridere in Neon Genesis Evangelion: perfino nei momenti più leggeri si ha la sensazione che siano solo una piccola pausa prima di una bufera ancor più brutta e nera.
Qualcuno pensa sia una serie deprimente per adolescenti problematici, ma si tratta di una visione limitata. Neon Genesis Evangelion, al contrario, è una serie molto matura e con una profondità tale da lasciare spesso senza fiato. Non a caso non convinse tutti i fan e, per aggiustarlo, ci sono voluti diversi film.
Un’esperienza da provare
Neon Genesis Evangelion è un’esperienza da provare: la odierete perché troppo oscura, oppure l’amerete per le profonde implicazioni che lascia intravedere in semplici righe di dialogo. In ogni caso, rimane uno degli anime più interessanti del nuovo secolo, uno di quelli che più m’è piaciuto.
Recuperate gli episodi regolari e i lungometraggi prima di trarre una conclusione, perché è Neon Genesis Evangelion si può apprezzare solo se si riesce ad avere una visione dell’insieme il più ampia possibile.
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Titolo originale | 新世紀エヴァンゲリオン |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anni | 1995-1996 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 26 |
Genere | Anime Drammatico Fantascienza Mecha Robot |
Character design | Yoshiyuki Sadamoto |
Regia | Hideaki Anno |
Musiche | Shirō Sagisu |
Studio | Gainax Tatsunoko |
Primo episodio | 4 Ottobre 1995 |
Uscita italiana | 12 Dicembre 2000 |