«Chi è felice della propria vita?»

I motivi che spingono i protagonisti di Nine Perfect Strangers, la serie di David E. Kelley (Ally McBeal e Big Little Lies) e John Henry Butterworth (Edge of Tomorrow) in arrivo su Amazon Prime Video il 20 Agosto, a partecipare a un ritiro di dieci giorni in un resort chiamato Tranquillum House sono molteplici.

Per esempio, la famiglia Marconi è stata colpita di recente da un lutto; l’autrice Frances Welty (Melissa McCarthy) sta attraversando un momento di crisi, sia sul lavoro che nel privato; una giovane coppia (Samara Weaving e Melvin Gregg) sta attraversando il primo vero momento di crisi; un ex sportivo (Bobby Cannavale) ha problemi di tossicodipendenza; Carmel Schneider (Regina Hall) non riesce a gestire la sua rabbia; mentre il misterioso Lars Lee (Luke Evans) sembra limitarsi ad osservare e indagare gli altri.

Un’enigmatica santona

A guidare questi nove sconosciuti in un viaggio per ritrovare il loro benessere interiore è Masha Dmitrichenko (Nicole Kidman), un’enigmatica santona dai metodi estremamente inconsueti.

È facile vedere Nine Perfect Strangers come il risultato diretto del successo di critica e di pubblico ottenuto dalla serie Big Little Lies. Entrambe vedono al centro lo stesso duo, il produttore esecutivo e showrunner David E. Kelley e Nicole Kidman, e sono tratte da romanzi della stessa autrice, Liane Moriarty. Alcune scelte stilistiche, dalle urla al rallenti alla sigla lenta ed evocativa, sembrano voler rievocarla a tutti i costi, ma Nine Perfect Strangers riesce a trovare facilmente un’identità propria e distinta.

Un puzzle

Nicole Kidman, l’elemento più evidentemente in comune tra i due progetti, passa qui in secondo piano, diventando una burattinaia che si occupa d’orchestrare e manipolare le dinamiche tra gli sconosciuti protagonisti della vicenda. Anziché svelare la natura del mistero centrale fin dall’inizio, Nine Perfect Strangers svela lentamente le tessere del puzzle, attraverso flashback, frammenti di dialoghi e mezze verità.

Il pericolo più grande in cui potrebbe incorrere una serie come Nine Perfect Strangers è non riuscire a gestire un gruppo così numeroso ma, seppur finendo inevitabilmente per preferire alcuni personaggi ad altri, è capace di ritagliare spazi appositi, attraverso lo stratagemma delle sedute individuali con Masha. Nel cast d’incredibile livello spiccano soprattutto Melissa McCarthy e Bobby Cannavale, due nomi che probabilmente si sentiranno spesso nel corso dell’ormai prossima award season.