Perfetto imperfetto

Così profondamente diversa da tutte le altre serie TV su simili argomenti, Nip/Tuck nel 2003 decise d’affacciarsi con una certa arroganza nel panorama del piccolo schermo e di mostrare una parte meno patinata del mondo della chirurgia estetica, seguendo le avventure dei due chirurghi protagonisti, Sean McNamara e Christian Troy. «Nip and tuck» nell’inglese informale vuol dire proprio «ritocchino» e lo show, nelle sue 6 stagioni, dal 2003 al 2010, non è certo avaro nel mostrare ogni più piccola imperfezione e correzione.

Carne

Il corpo, in Nip/Tuck, è imperfetto, sporco. A volte è nemico, altre semplicemente disgustoso. Ogni aspetto è espresso e mostrato con crudezza. Alla materia imperfetta si contrappongono Sean e Troy: due uomini ricchi di soldi e successo; molto spesso, di fronte ai pazienti vedono solo questo: carne. Material boys, potremmo definirli parafrasando Madonna. Non andremmo tanto lontani dalla verità.

I due protagonisti

Se Christian è bello, potente, anche sessualmente, e non disdegna le belle auto, sprigionando una certa vanità in ogni occasione possibile, Sean è invece bloccato in un matrimonio con una donna trofeo, che palesemente non prova più nulla per lui. Egocentrici e frustrati, sono amici da tempo, soci in affari e spudoratamente convinti (o così preferiscono credere) d’avere tutta Miami ai loro piedi.

Ma la serie TV esprime un un secondo livello, come l’altro significato dell’espressione «nip and tuck», il testa a testa inconcludente. È come un’inutile gara e fino alla fine non si riesce a capire chi vincerà. Ma chi sono i concorrenti, in Nip/Tuck? Sean e Christian sarebbero i due candidati principali perché, pur essendo amici, è incredibilmente palpabile il rapporto di sudditanza del primo nei confronti del secondo. Christian è più bello e arrogante, è sadico e ambizioso; ancora, la serie non è parca di momenti nei quali questi aspetti del personaggio vengono fuori, con le donne, soprattutto, ma anche con l’amico Sean, presentato quasi come un maschio beta.

L’inutile lotta contro il tempo

Non c’è competizione reale tra i due, tranne forse nella mente degli spettatori. Sicuramente non c’è un vincitore e la gara appare piuttosto vacua e inutile. Colleghi in contrapposizione, sono solo due quarantenni di successo: hanno puntato in alto e ora sentono un certo senso di vuoto, accortisi d’aver già raggiunto la vetta. Oppure il testa a testa inconcludente è quello col tempo. O meglio, con gli ideali di perfezione e bellezza, effimeri per definizione.

Una serie sempre attuale

Nel 2003 Nip/Tuck era una serie TV molto coraggiosa e decisamente di rottura; anche oggi potrebbe colpirvi abbastanza forte per alcuni contenuti, portandovi al confronto con paure e idiosincrasie varie. E non stiamo parlando di quelle scelte intime, di chi decide d’eliminare un piccolo difetto sul volto, magari consapevole che la maggior parte delle persone lo reputa una qualità. Parliamo, invece, di morale, di cosa fare qualora foste pienamente realizzati professionalmente, eppure infelici.

Nella risposta a questa domanda sta, forse, la gara. Contro il resto della società e prima ancora con se stessi. Grazie a questa profondità, Nip/Tuck ebbe un discreto successo, lanciando i due protagonisti, soprattutto Julian McMahon, il quale nel 2005 e nel 2007 sarà il Dottor Destino, nei primi due film dei Fantastici 4. Finita la serie, sarà ancora molto presente sul piccolo schermo, nell’interessantissimo Dirk Gently: Agenzia di Investigazione Olistica, per esempio.

Nessun ritocco

Insomma, Nip/Tuck è sicuramente una serie TV interessante e da rivedere anche oggi, coi suoi 100 episodi di stampo classico, ognuno con una storia e tematica precisa. Ve la consigliamo: sarete voi a trarre le conclusioni e a decidere se sia invecchiata bene o meno. O se abbia bisogno di un ritocchino.