«Chi siamo noi senza un omicidio?»

Una serie come Only murders in the building sulla carta avrebbe dovuto essere una meteora, un successo di una stagione, che s’esaurisce in fretta per la ripetitività del format. Difatti, la seconda stagione uscita nell’estate del 2022 aveva mostrato i limiti dei misteri che potevano tormentare l’Arconia, un immaginario palazzo dell’Upper West Side abitato dai personaggi più pittoreschi.

Misteri e musical

La prima scelta di questi nuovi episodi, usciti l’8 Agosto su Disney+, è stata quella infatti di cambiare il setting, aprendosi così a strade diverse, che al mistero centrale affiancano il musical. Come anticipato dal finale della seconda stagione, Oliver Putnam (Martin Short) è finalmente riuscito a tornare a Broadway, ma alla première di Death rattle, il suo nuovo spettacolo come regista, l’attore protagonista Ben Glenroy (Paul Rudd) perde i sensi pochi istanti dopo che il sipario si alza.

Un insolito sospetto

Non è difficile immaginare che l’uomo, noto soprattutto per un franchise cinematografico dove interpreta uno zoologo capace di trasformarsi in un cobra, una chiara presa in giro del ruolo di Paul Rudd nell’MCU, sia una star egocentrica e megalomane. Proprio per questo la lista dei sospetti è più lunga del solito: l’attrice veterana Loretta (una splendida Meryl Streep), l’influencer Kimber (Ashley Park) e lo stesso Charles (Steve Martin), più abituato a risolvere i crimini che a essere sospettato di uno di essi.

La terza stagione di Only murders in the building opera una scelta insolita: se il marchio della serie fino a questo momento è stato la dinamica del trio, ora i tre sono separati e l’unica realmente devota alle indagini è Mabel (Selena Gomez), in compagnia del documentarista Tobert (Jesse Williams). Lo show è ora più interessato allo sfavillante mondo di Broadway e alle canzoni originali scritte dai pluripremiati Justin Paul e Benji Pasek (La La Land, Dear Evan Hansen), più che al mistero centrale.

Un trio insuperabile

Anche grazie ai numeri musicali, che diventano delle inaspettate finestre sulla psiche dei personaggi, Only murders in the building ritrova la sincerità e la familiarità che aveva smarrito nella seconda stagione.

Le guest star comprendono molti nomi sorprendenti, che non spoileriamo, e sono molto più coerenti e integrate nella narrazione, ma Martin Short, Steve Martin e Selena Gomez rimangono sempre al centro della storia, con il loro brio e la chimica con cui hanno abituato il pubblico.