Oppenheimer | Nolan sgancia una bomba | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Oppenheimer |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito USA |
Anno | 2023 |
Durata | 180 minuti |
Uscita | 23 Agosto 2023 |
Genere | Biopic |
Regia | Christopher Nolan |
Sceneggiatura | Christopher Nolan |
Fotografia | Hoyte van Hoytema |
Musiche | Ludwig Göransson |
Produzione | Syncopy Films Atlas Entertainment |
Distribuzione | Universal Pictures |
Cast | Cillian Murphy Emily Blunt Matt Damon Robert Downey Jr. Florence Pugh Josh Hartnett Casey Affleck Rami Malek Kenneth Branagh Benny Safdie Jason Clarke Dylan Arnold Tom Conti James D’Arcy David Dastmalchian Dane DeHaan Tony Goldwyn Jefferson Hall David Krumholtz Matthew Modine Gustaf Skarsgård Michael Angarano Jack Quaid Josh Peck Olivia Thirlby Louise Lombard Harrison Gilbertson Devon Bostick Alex Wolff Emma Dumont James Remar Gary Oldman |
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
«Can you hear the music, Robert?»
E noi? Siamo in grado, noi comuni mortali, d’entrare in sala e recepire i 25 chilotoni che ci detonano addosso in 3 ore di proiezione? Ricevere una risposta affermativa a questa domanda ci sembrerebbe, per una serie di motivi più o meno ovvi, disonesto o quantomeno un po’ superficiale. Sentire la musica orchestrata da Christopher Nolan è sempre un’esperienza complessa, solitamente totalizzante, che spesso richiede ascolti ripetuti. E Oppenheimer non fa certo eccezione, anzi.
La cifra stilistica di Nolan
Innanzitutto, pur basandosi su American Prometheus: the triumph and tragedy of J. Robert Oppenheimer, biografia firmata nel 2005 da Kai Bird e Martin J. Sherwin, il regista inglese non rinuncia alla sua cifra stilistica e smantella metodicamente la regolare cronologia degli eventi, per riassemblarla nel modo a lui più congeniale: un’intricata e controintuitiva alternanza di flashback a colori e flashforward in bianco e nero, che raccontano una serie di vicende dal respiro ben più ampio della carriera del fisico a capo del Progetto Manhattan.
Il Secolo Breve
Scena dopo scena, inquadrature ricche di primi piani e dialoghi serrati sedimentano fino a costituire la caratterizzazione approfondita di numerosi personaggi, nel contesto dell’accurata descrizione di tutta una nazione e dei suoi rapporti col resto del mondo, nel fulmineo svolgersi di un brandello di quello che Hobsbawm chiamò il Secolo Breve.
Christopher Nolan punta in alto, come Icaro e come Oppenheimer stesso: rischia, arricchendo un progetto ambiziosissimo con un cast stratosferico, zeppo di interpreti d’eccezione e impossibile da elencare nella sua interezza, ma tra cui spicca, oltre agli ovvi Cillian Murphy, in bilico tra il trasognato e lo sconvolto, e a Robert Downey Jr., molto più maestoso lontano dalla sua armatura, un cammeo di Gary Oldman, tanto breve quanto intenso e paradigmatico della sua capacità recitativa.
Nessuna CGI
A questo mastodontico e a volte un po’ troppo asettico impianto narrativo e all’encomiabile impegno corale, si aggiungono la colonna sonora appropriata, sebbene un po’ ridondante in alcuni punti, e l’azzeccato impiego di effetti speciali ottenuti senza CGI e l’attento calcolo del divario tra la velocità della luce e quella del suono: dettaglio fondamentale per la riuscita di alcuni dei momenti più significativi del film.
L’atomo e il cinema
L’energia dell’atomo ha un lungo rapporto col cinema. È un connubio che ci ha regalato, tra i tanti, un lucertolone di gommapiuma a passeggio per Tokyo e quella lunga, malinconica sequela di esplosioni che si susseguono sulle note di We’ll meet again, davanti agli occhi di tre diverse versioni di Peter Sellers. Oppenheimer si pone all’esatto opposto di questi esempi: non ci ammonisce circa gli effetti devastanti della bomba, né prova a insegnarci a non preoccuparcene o ad amarla.
Con Oppenheimer, Christopher Nolan la bomba ce la tira proprio addosso, raccontandocene non solo l’esplosione, che di per sé avviene in poche frazioni di secondo, ma l’interminabile, impietosa e a tratti quasi pedante sequela di tutti gli eventi, dal livello macroscopico a quello molecolare, che hanno condotto e sono stati provocati dalla deflagrazione di quell’ordigno, che il 16 Luglio 1945 squassò il deserto di Jornada del Muerto. Di questo al buon Christopher Nolan e collaboratori va dato atto, a prescindere da quante visioni ci serviranno per arrivare a sentire la musica.
Un film ad alta densità
La densità di immagini, parole e concetti espressi, per niente diluita dalla durata del film ed efficacemente anticipati da trailer e featurette, ben si contrappongono alla spumeggiante leggerezza della pellicola che, uscendo nelle sale di (quasi) tutto il mondo nello stesso giorno, ha dato vita all’azzeccato fenomeno del Barbenheimer. Ma questo è un altro discorso.
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Titolo originale | Oppenheimer |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito USA |
Anno | 2023 |
Durata | 180 minuti |
Uscita | 23 Agosto 2023 |
Genere | Biopic |
Regia | Christopher Nolan |
Sceneggiatura | Christopher Nolan |
Fotografia | Hoyte van Hoytema |
Musiche | Ludwig Göransson |
Produzione | Syncopy Films Atlas Entertainment |
Distribuzione | Universal Pictures |
Cast | Cillian Murphy Emily Blunt Matt Damon Robert Downey Jr. Florence Pugh Josh Hartnett Casey Affleck Rami Malek Kenneth Branagh Benny Safdie Jason Clarke Dylan Arnold Tom Conti James D’Arcy David Dastmalchian Dane DeHaan Tony Goldwyn Jefferson Hall David Krumholtz Matthew Modine Gustaf Skarsgård Michael Angarano Jack Quaid Josh Peck Olivia Thirlby Louise Lombard Harrison Gilbertson Devon Bostick Alex Wolff Emma Dumont James Remar Gary Oldman |