Outriders | Un onesto e divertente sparatutto | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Serie | Outriders |
---|---|
Uscita | 1 Aprile 2021 |
Gameplay | Single Player Multiplayer |
Anno | 2021 |
Piattaforma | PC PS4 XBOX ONE |
Genere | FPS Action RPG |
Sviluppatore | People Can Fly |
Produttore | Square Enix |
Distributore | Square Enix |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Circa una decina di anni fa, ci capitò di mettere le mani su uno sparatutto in prima persona, dal gameplay frenetico e decisamente fuori dalle righe. Si chiamava Bulletstorm ed è probabilmente ancora uno dei giochi più divertenti che mi abbiamo giocato e rigiocato. People Can Fly, sviluppatore di Bulletstorm come anche di Gears of War sotto l’egida di Microsoft e di Fortnite: Save the World sotto quella di Epic Games, ha deciso di tornare sul mercato da indipendente, presentandosi con Outriders. Si tratta ancora di uno sparatutto, ma stavolta in terza persona e con un gameplay molto particolare e decisamente soddisfacente. Ma andiamo con ordine.
Trama
La Terra è al collasso climatico e si decide di correre ai ripari, mandando alcuni coloni su un altro corpo celeste adatto a ospitare la vita. Si tratta di Enoch, che presenta fauna e flora variegata e che sicuramente offrirà un riparo per le generazioni future. Il nostro protagonista, personalizzabile con un editor scarno, ma dotato di carisma, è un Outriders, un soldato d’avanguardia il cui compito è esplorare Enoch in prima battuta, per aiutare i coloni a stabilirsi al meglio.
Non appena messo piede sul pianeta e mossi i primi passi, però, i coloni e le truppe di scout si trovano a dover fronteggiare una minaccia inaspettata: una tempesta d’energia colpisce duramente il nostro protagonista. Queste prime battute fanno da prologo e insieme tutorial all’inizio della nostra storia. A seguito della tempesta, sarà messo in stasi criogenica per una trentina d’anni e, al suo risveglio, scoprirà che la colonizzazione d’Enoch non è proprio andata a buon fine. Non solo: l’esposizione alla tempesta lo ha mutato, fornendogli abilità non umane. Sarà ora suo compito cercare d’avanzare di territorio in territorio, per mettere fine a una guerra civile contro dei ribelli ostili, in alcuni casi mutati. La trama di Outriders non brilla per innovazione o colpi di scena, eppure funziona bene come legante delle varie missioni che ci troveremo a compiere. In più, offre una discreta coerenza con le meccaniche endgame, giustificandole e, anzi, supportandole in maniera ottimale.
Gameplay
Se la trama non brilla, dove invece Outriders riesce a esprimere il meglio di sé è nel gameplay. Lo sparatutto di People Can Fly è frenetico, tattico e non lascia spazio a errori. Le abilità del vostro personaggio sono diverse e variano a seconda della classe selezionata dopo il prologo, ma tutte servono a una cosa soltanto: infliggere il maggior numero di danni possibile ai nemici. Il motivo è presto detto, poiché si tratta dell’unico modo per recuperare vita in battaglia.
Sia con le armi che con le abilità sbloccate ed equipaggiate (fino a tre), ogni volta che danneggerete un nemico recupererete una parte della vostra barra di vita; più danni continuate a mandare a segno, più ne recupererete. È una meccanica che porta ad affrontare le orde nemiche cercando sempre lo scontro frontale e a passare da un bersaglio all’altro, non appena il primo è caduto sotto i nostri colpi, e a scaricare le proprie abilità sugli avversari, cercando di tenerli a bada. Il premio è un loot continuo, il cui livello di rarità e potenza dipende da Livello del Mondo.
Si tratta di un parametro che durante tutta la partita funzionerà come livello di difficoltà; sale man mano che completate gli scenari, ma può essere abbassato per superare i punti che si rivelano più ostici. Nell’endgame, invece, sarà il parametro principale da alzare per poter aspirare a un loot più raro e di qualità, comprendente armi e armature, anch’esse potenziabili attraverso i materiali recuperati dai mostri o nelle arene di scontro. L’endgame è quindi strutturato in Spedizioni, d’affrontare in coop e atte ad avanzare col Livello del Mondo, alla disperata ricerca della build perfetta. Un sistema appagante ma che, purtroppo, alla lunga sarà ripetitivo.
Feeling
Outriders è uno sparatutto e fa il suo lavoro. È divertente da giocare ed è divertente da esplorare, in tutte le sue meccaniche. Le partite scorrono frenetiche, l’intelligenza artificiale è buona e i nemici cercheranno sempre di stanarvi a suon di granate dai ripari che userete, mentre i cecchini aspetteranno il momento in cui metterete la testa fuori di quel poco che basta. La longevità dipende soprattutto da quanto tempo ci metterete per averne a noia delle Spedizioni, in quanto People Can Fly è stata sempre molto diretta nell’annunciare che, a meno di grandi sorprese, non ci saranno contenuti aggiuntivi di nessun tipo. Comprate quello che avrete, per sempre. Ne vale la pena?
A nostro parere, se vi piace il genere, se avete amici coi quali fare qualche partita ogni tanto, anche fra qualche mese, e se volete cimentarvi in un viddeogame vagamente a metà tra Diablo e Remnant from the Ashes, la risposta non può che essere affermativa. Se, invece, perdete subito interesse e cercate un game as a service, allora fareste meglio a rivolgere lo sguardo altrove e sui soliti noti, purtroppo. Outriders è però un gioco onesto e mette le sue carte sul tavolo da subito. Vi spinge a giocare per il gusto di farlo e lo dichiara dichiara apertamente. È un buon biglietto da visita per una casa di sviluppo che, tornata indipendente da poco, vuole mostrare il suo potenziale.
Condividi il post
Serie | Outriders |
---|---|
Uscita | 1 Aprile 2021 |
Gameplay | Single Player Multiplayer |
Anno | 2021 |
Piattaforma | PC PS4 XBOX ONE |
Genere | FPS Action RPG |
Sviluppatore | People Can Fly |
Produttore | Square Enix |
Distributore | Square Enix |