Perfect days | Un incredibile viaggio interiore | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Perfect days |
---|---|
Lingua originale | giapponese |
Paesi | Germania Giappone |
Anno | 2023 |
Durata | 123 minuti |
Uscita | 4 Gennaio 2024 |
Genere | Drammatico |
Regia | Wim Wenders |
Sceneggiatura | Wim Wenders Takuma Takasaki |
Fotografia | Franz Lustig |
Musiche | – |
Produzione | Master Mind |
Distribuzione | Lucky Red |
Cast | Kōji Yakusho Tokio Emoto Arisa Nakano Aoi Yamada Yumi Asō Sayuri Ishikawa Tomokazu Miura Min Tanaka |
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
«Un’altra volta è un’altra volta»
Fresco di Palma d’Oro per il Miglior Attore Protagonista a Cannes, è uscito nelle sale italiane il 4 Gennaio Perfect days, di Wim Wenders, regista tedesco con un legame particolare col Giappone e con la filmografia del maestro Yasujiro Ozu: emerge spesso, infatti, l’atmosfera tipica di film come Il gusto del sakè a Tokyo, l’ultimo grande capolavoro del maggior esponente del cinema realista orientale.
Un irresistibile uomo umile
Perfect days è un poetico racconto che segue le giornate di Hirayama, un uomo che pulisce i futuristici bagni pubblici di Tokyo, interpretato da un semplicemente perfetto Koji Yakusho. Hirayama è un uomo umile che, però, si dedica con passione al suo lavoro e il film suggerisce non solo l’amore per la sua occupazione, ma come rappresenti il motore della sua esistenza.
Come la canzone
Il ritmo quotidiano raccontato da Wim Wenders è dunque scandito dai tragitti per spostarsi da un bagno pubblico a un altro a bordo del furgoncino, mentre Hirayama ascolta musicassette, tra cui quella di Lou Reed, l’artista che compose il brano che dà il titolo al film, Perfect day, del 1972.
La trama è minimale e non fondamentale per godere il film, che invece punta più sulla costruzione poetica di un’atmosfera e sfiora un tema molto caro ai giapponesi, come apprezzare le piccole cose di ogni giorno. In Occidente è stato tremendamente banalizzato e forse non riusciamo a coglierlo fino in fondo, leggendo o guardando opere di autori del Sol Levante.
La gioia delle piccole cose
Wim Wenders, al contrario, fa da autore e da intermediario allo stesso tempo, riuscendo a farci vivere questa tradizione letteraria e cinematografica del Giappone, una forma d’etica minimalista che mira alla consapevolezza, ma non per forza a un’accettazione della propria condizione di vita. I viaggi che scandiscono la vita del protagonista diventano, così, i momenti utili per coltivare la sua passione per la musica e la nostalgia per le musicassette.
La cifra sociale del film
Perfect days, pur non avendo l’esplicita volontà di trattare temi sociali, riesce ad avere una cifra politica e sociale, sottolineando la percezione di chi svolge un lavoro umile come quello di Hirayama, un invisibile: emblematica è una delle scene iniziali, dove un uomo ubriaco entra nel bagno che l’uomo sta pulendo, senza minimamente accorgersi della sua esistenza.
Koji Yakusho, chiamato a interpretare Hirayama, è semplicemente perfetto: riesce per tutta la durata del film a essere credibile e misurato, pur essendo praticamente sempre in scena; pur senza attraversare particolari momenti drammatici, rimane ugualmente memorabile e degna della Palma d’Oro vinta a Cannes. Anche i personaggi secondari sono ben inseriti nel tessuto narrativo e gli attori riescono a creare un vero e proprio microcosmo di affetti attorno il protagonista.
Gli aspetti tecnici del film
Un altro grande plauso di Perfect days va al comparto tecnico che, grazie a una regia semplice e priva di virtuosismi, riesce a essere efficace e a mettersi quasi in secondo piano rispetto alla recitazione, al pari della fotografia, capace però di consegnare alcuni scorci mozzafiato di Tokyo. È sempre interessante notare come spesso la riuscita di un film passi da questa caratteristica, che riesce a sviluppare la storia in quanto tale. Una scelta stilistica propria di grandi autori, come Wim Wenders.
Seguire il flusso
Perfect days è un film forse difficile, non per tutti, sicuramente poco narrativo. Per la maggior parte del suo svolgimento non succede nulla che sviluppi la storia, ma va vissuto come le grandi esperienze cinematografiche richiedono: bisogna lasciarsi andare e seguire il flusso sapientemente creato da Wim Wenders e allora sarà possibile riconoscere una delle perle dell’anno appena conclusosi.
Film delicato che non vuole insegnare nulla, spinge perché ogni riflessione parta dallo spettatore, magari proprio nel confronto tra il vissuto di Hirayama e il proprio, sulle differenze tra il mondo occidentale e quello orientale, sulle disuguaglianze sociali. Oppure, semplicemente, godendo di questo incredibile viaggio interiore.
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Titolo originale | Perfect days |
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Lingua originale | giapponese |
Paesi | Germania Giappone |
Anno | 2023 |
Durata | 123 minuti |
Uscita | 4 Gennaio 2024 |
Genere | Drammatico |
Regia | Wim Wenders |
Sceneggiatura | Wim Wenders Takuma Takasaki |
Fotografia | Franz Lustig |
Musiche | – |
Produzione | Master Mind |
Distribuzione | Lucky Red |
Cast | Kōji Yakusho Tokio Emoto Arisa Nakano Aoi Yamada Yumi Asō Sayuri Ishikawa Tomokazu Miura Min Tanaka |