Poltergeist: le demoniache presenze di un cult senza tempo
Poltergeist
«Loro sono qui».
Titolo originale | Poltergeist |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 4 Giugno 1982 |
Durata | 114 minuti |
Genere | Horror |
Regia | Tobe Hooper |
Cast | Heather O’Rourke Craig T. Nelson JoBeth Williams Beatrice Straight Dominique Dunne Oliver Robins Michael McManus Virginia Kiser Martin Casella Richard Lawson Zelda Rubinstein Lou Perry Clair E. Leucart James Karen Dirk Blocker Allan Graf Joseph R. Walsh Helen Baron Noel Conlon Robert Broyles Sonny Landham Phil Stone William Vail Jeffrey Bannister Craig Simmons |
Demoniache presenze
L’estate del 1982 è nota per essere stata definita l’estate di Steven Spielberg, perché il regista manda in sala a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro due film destinati a divenire cult: E.T.: l’extraterrestre e Poltergeist: demoniache presenze, che esce circa una settimana prima. Se del primo firma la regia, col secondo invece assume ufficialmente solo il ruolo di produttore e sceneggiatore, sebbene una serie di equivoci e dicerie lasciano ancora alcuni dubbi.
Chi era dietro la macchina da presa?
Poltergesit è infatti firmato da Tobe Hooper, ma durante le riprese un giornalista si recò sul set e dichiarò d’aver visto Steven Spielberg dietro la macchina da presa e con un articolo iniziò a istillare il dubbio che Hooper fosse solo un prestanome messo sul set solo per schivare alcuni dictat contrattuali, che impedivano a Spielberg di lavorare contemporaneamente a due film.
Una (o due) firme d’autore
I dubbi sulla paternità dell’opera continuano ancora oggi, malgrado sia Spielberg che Hooper più volte abbiano chiarito i loro ruoli specifici con la stampa specializzata. Tuttavia è inevitabile pensare che avere sul set un regista come Spielberg possa aver influito moltissimo sulle scelte di Hooper, in ogni caso non un novellino, avendo già firmato, per esempio, Non aprite quella porta, altro cult dell’Horror.
Ci piace pensare che Poltergeist sia il frutto di due menti capaci e unite sullo stesso lavoro; alla fine, è il risultato che dobbiamo valutare. E fu decisamente buono. Poltergeist racconta la storia di una famiglia, i Freelings, che si trova testimone di inquietanti eventi che avvengono nella propria casa, un luogo infestato da una qualche entità maligna che prima si diverte a spostare mobili e parlare con la figlia più piccola attraverso la TV e poi si lancia in una escalation di violenza e orrore, fino a rapire la stessa bambina e a spedirla in un limbo di anime trapassate, che non riescono però ad andare oltre.
Un film saccheggiato
Lascio a voi il gusto di scoprire il resto, per non rovinarvi la sorpresa. Sappiate però che molte trovate di Poltergeist saranno più volte utilizzate, fino anche a prodotti recenti, non ultimo Stranger things. Oltre la trama e la sceneggiatura, capace ancora di far saltare sulla poltrona in almeno un paio di episodi, Poltergeist ebbe anche il pregio di mostrare effetti speciali che, oggi invecchiati, riescono comunque ancora a stupire.
Effetti speciali (troppo) reali
Erano tempi diversi, nei quali molti elementi dei film erano realizzati in maniera artigianale e senza per questo risultare cheap; a volte, la scelta di guardare al risparmio poteva portare a risultati quantomeno discutibili…
In Poltergeist, per esempio, si optò per utilizzare scheletri umani reali per una scena in particolare, perché costavano meno di quelli di plastica. Gli attori, ovviamente, non erano stati informati della scelta! Non sarebbe stata nemmeno la prima volta, perché nel 1979 Francis Ford Coppola rischiò d’utilizzare cadaveri veri nel suo Apocalypse now.
Gli effetti speciali di Poltergeist sono talmente buoni e perfettamente in linea con gli altri cui le produzioni Spielberg avevano abituato il pubblico che per un soffio non vincono agli Oscar. Poco male, comunque, visto che ha spuntarla sarà E.T.: l’extraterrestre. Poltergeist si candida anche in tutte le altre categorie degne di nota.
La maledizione
Nella storia di un cult dell’horror non può mancare ovviamente la maledizione, che saldò le tragedie molteplici cui andarono incontro i protagonisti del film all’uso dei cadaveri veri. L’episodio forse più suggestivo riguarda il giovanissimo, all’epoca dei fatti, Olivier Robbins, che interpretava uno dei figli Freelings.
Durante una scena il suo personaggio è afferrato dalla bambola di un clown, che gli avvolge il braccio attorno al collo. Inutile dire che l’attore rischiò davvero d’essere soffocato e che si salvò per un pelo quando, visto il volto ormai cianotico, il regista diede lo stop.
Coincidenze da brivido
A Robbins andò bene, ma non si può dire lo stesso di Dominique Dunne, che interpretava Dana Freelings, strangolata dal suo ex ragazzo qualche mese dopo l’uscita della pellicola; o, ancora, della piccola Heather O’Rourke, che muore a seguito di una parassitosi a soli 12 anni e a pochi mesi dall’uscita del terzo film della serie. Coincidenze che fanno venire più di un piccolo brivido…
Smuovere le paure
Abbiamo indugiato abbastanza sulla cosiddetta maledizione di Poltergeist e non vogliamo che la pellicola sia ricordata per questo, ma quanto per la sua capacità d’essere un horror convincente e appassionante, capace ancora oggi di smuovere le paure e dotato di una forza derivata dalla maestria di Steven Spielberg e Tobe Hooper, un capolavoro di un tempo privo di CGI e che obbligava tutti i reparti a dare il massimo. E il massimo «è qui!».
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Titolo originale | Poltergeist |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 4 Giugno 1982 |
Durata | 114 minuti |
Genere | Horror |
Regia | Tobe Hooper |
Cast | Heather O’Rourke Craig T. Nelson JoBeth Williams Beatrice Straight Dominique Dunne Oliver Robins Michael McManus Virginia Kiser Martin Casella Richard Lawson Zelda Rubinstein Lou Perry Clair E. Leucart James Karen Dirk Blocker Allan Graf Joseph R. Walsh Helen Baron Noel Conlon Robert Broyles Sonny Landham Phil Stone William Vail Jeffrey Bannister Craig Simmons |