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Arriva al cinema il secondo capitolo di un film sorprendente e molto apprezzato, ancora una volta firmato da uno dei suoi protagonisti, John Krasinski, e capace d’aver segnato il record d’incassi alla prima settimana di proiezione negli USA nell’era post-Covid, con 58 milioni di dollari al botteghino.

A Quiet Place 2 muove esattamente da dove avevamo lasciato la famiglia dopo lo scontro inevitabile con le fameliche creature dall’udito finissimo, dopo essere stata stanata nel proprio rifugio fatto di percorsi segnati di sabbia bianca e linguaggio non verbale. Questo è il primo grande merito della pellicola, non perdersi nella ricerca di trame geopolitiche sull’origine dell’invasione, ma continuare da dove chiudeva il primo A Quiet Place, mantenendo l’obiettivo sui suoi protagonisti.

C’è spazio, però, per un prologo ad altissima tensione nel quale, attraverso alcuni piani sequenza e diverse soggettive, è raccontato l’arrivo devastante delle creature aliene e di come la famiglia riesca a superare questi primi, tragici momenti. Sembrerebbe un gioco registico e di maniera, invece getta anche le basi per comprendere l’evoluzione future dei personaggi, perché John Krasinski dissemina le prime battute di A Quiet Place 2 di alcuni elementi che torneranno nel corso del film, in alcuni casi in modo determinante. È un grande merito del regista, che detta la costruzione di un thriller asciutto ed essenziale, della giusta durata di 97 minuti e che fa della coralità dei personaggi e dell’approfondimento dei loro caratteri il suo architrave.

Anche l’ingresso nel cast originale di Cillian Murphy, curiosamente alle prese con un nuovo mondo post-apocalittico dopo 28 Giorni Dopo, non sposta questo equilibrio e rende A Quiet Place 2 un ottimo film di genere, da gustare al buio della sala, per apprezzarne al meglio la regia e la trama scarna ma emozionante, ruvida come dovrebbe essere per una pellicola di questo tipo.