Allied: un’ombra nascosta | Un film fasullo | Recensione
Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Allied |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2016 |
Durata | 124 minuti |
Uscita | 12 Gennaio 2017 |
Genere | Drammatico Spionaggio |
Regia | Robert Zemeckis |
Sceneggiatura | Steven Knight |
Fotografia | Don Burgess |
Musiche | Alan Silvestri |
Produzione | GK Films Paramount Pictures |
Distribuzione | Universal Pictures |
Cast | Brad Pitt Marion Cotillard Lizzy Caplan Matthew Goode Raffey Cassidy Charlotte Hope Jared Harris August Diehl Anton Lesser Simon McBurney |
Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars
«Cerca una donna vestita di viola»
Ogni volta che in sala arriva un film diretto da Robert Zemeckis, il cuore di un cinefilo si riempie, nell’ordine, di gioia, aspettative e ansia. Gioia, perché il vecchio Bob è tra i pochi in piena attività di quella generazione formidabile che collezionò successi tra gli anni ’80 e ’90. E che ci piace assai! Aspettative, poiché si spera sempre di rivedere capolavori come Ritorno al Futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit? o Forrest Gump. Ansia, in quanto è passato davvero tanto tempo e, a volte, anche il miglior vino può diventare aceto. Dopo la trilogia in animazione sperimentale in MoCap, un film drammatico ben riuscito come Flight e un’altro un po’ meno efficace, ma più vicino alle sue corde, come The Walk, Robert Zemeckis si lascia affascinare dal grande cast e dall’atmosfera vecchia Hollywood e torna in sala con Allied: un’Ombra Nascosta.
Una storia di spie
Marocco, 1942. Un ufficiale canadese al servizio di Sua Maestà è paracadutato sul deserto. Il caldo è torrido, la location è suggestiva, l’atmosfera è quella giusta per una grande scena d’apertura. Dopo un attimo d’attesa, il soldato è prelevato da una macchina. Sale a bordo della vettura, dove gli è consegnata una strana valigetta, con all’interno l’occorrente minimo per ogni spia che si rispetti: «Cerca una donna vestita di viola». Trattasi di Marianne Beausejour, ovvero Marion Cotillard, spia francese nonché contatto del nostro uomo, che ha finalmente ha volto: niente-popò-di-meno-ché, Brad Pitt.
Fin qui, tutto sembra procedere nella giusta direzione. E, in effetti, l’intero primo atto di questa ultima fatica del regista de La morte ti fa bella viaggia senza intoppi. Basti pensare alla bellissima scena di sesso nell’auto sconquassata da una tempesta di sabbia, o alle splendide ricostruzioni digitali di Casablanca, o all’efferato omicidio a mani nude di un gerarca nazista a opera del nostro protagonista. Sfortunatamente, lasciato il Marocco alla volta dell’Inghilterra e dopo un primo colpo di scena che appare conclusivo, mentre dovrebbe accendere la storia, la pellicola sembra spegnersi, mancando clamorosamente il bersaglio.
Un’occasione mancata
La scarsa chimica tra gli interpreti, uno script che non raggiunge la suspense sperata e un approccio sbilanciato verso il melò, rende Allied: un’ombra nascosta un’occasione mancata. Il desiderio di mettere al centro della pellicola una storia d’amore passionale ma ambigua e, forse, fondata su un grande inganno, non basta a catturare l’attenzione dello spettatore, che spesso resta freddo d’innanzi a quanto messo in scena.
Aver spogliato il film della sua anima di genere, ovvero dell’azione, della violenza, ma soprattutto di quella sensazione d’incertezza che ogni pellicola sulle spie dovrebbe avere, anestetizza ogni entusiasmo e allontana il pubblico in sala. Non basta tutta la maestria del vecchio Robert Zemeckis dietro la macchina da presa, che anche questa volta fa la sua porca figura.
Non bastano i nomi
Non bastano nemmeno due star di primissimo ordine, come Brad Pitt e Marion Cotillard, a risollevare le sorti di un thriller che non dà tensione, non ci fa dubitare mai delle nostre convinzioni e, soprattutto, non riesce a drammatizzare le azioni dei suoi protagonisti. Nonostante sia evidente che in ballo ci sia la loro vita, l’empatia con lo spettatore risulta essere al minimo storico, poiché filtrata da quell’artificio che nel cinema non dovrebbe mai essere evidente.
Ed è proprio questo il limite più grande di questa operazione: Allied: un’ombra nascosta non riesce mai a intercettare la spontaneità necessaria, che consentirebbe al pubblico di credere a quando sta assistendo. Invece, tutto resta distante, fasullo o artificiale. Brad Pitt e Marion Cotillard non riescono a dare corpo e sangue ai propri personaggi e Robert Zemeckis, che resta un gigante, badate bene, si lascia condizionare dal melodramma, realizzando un film sbilanciato, posticcio, che crolla definitivamente su un finalissimo che sarebbe dovuto restare sul pavimento della sala di montaggio. Chi scrive ha grande ammirazione per Robert Zemeckis, il quale s’è dimostrato negli anni uno dei cineasti hollywoodiani maggiormente sperimentali.
Un grande nonostante tutto
Insieme a James Cameron e a pochi altri, s’è resto responsabile della crescita esponenziale degli effetti speciali visivi e della computer grafica, proponendo e realizzando progetti che oggi appaiono lontanissimi dalle logiche degli Studios. E, forse, è proprio la Hollywood attuale a non saper più come gestire registi come loro due o come Joe Dante o John Carpenter, ovvero cineasti che hanno contribuito a costruire questa industria, ma che appaiono allergici alle logiche attuali dei franchise e dei reboot. È legittimo sperare che questi autori, da noi tanto amati, possano trovare lo spazio necessario per tornare a esprimersi come ai vecchi tempi, ma è davvero improbabile visto l’andazzo oltre oceano.
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Titolo originale | Allied |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2016 |
Durata | 124 minuti |
Uscita | 12 Gennaio 2017 |
Genere | Drammatico Spionaggio |
Regia | Robert Zemeckis |
Sceneggiatura | Steven Knight |
Fotografia | Don Burgess |
Musiche | Alan Silvestri |
Produzione | GK Films Paramount Pictures |
Distribuzione | Universal Pictures |
Cast | Brad Pitt Marion Cotillard Lizzy Caplan Matthew Goode Raffey Cassidy Charlotte Hope Jared Harris August Diehl Anton Lesser Simon McBurney |