American sniper | Clint racconta Chris Kyle | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | American Sniper |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2014 |
Durata | 132 minuti |
Uscita | 1à Gennaio 2015 |
Genere | Biopic Drammatico Guerra |
Regia | Clint Eastwood |
Sceneggiatura | Jason Hall |
Fotografia | Tom Stern |
Musiche | – |
Produzione | Warner Bros 22 & Indiana Pictures Mad Chance Productions Malpaso Productions Paragon Studios Village Roadshow Pictures |
Distribuzione | Warner Bros. |
Cast | Bradley Cooper Sienna Miller Kyle Gallner Max Charles Luke Grimes Sam Jaeger Jake McDorman Cory Hardrict Navid Negahban Brian Hallisay Eric Close Eric Ladin Keir O’Donnell Jonathan Groff Luis Jose Lopez |
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
«Non sono del Sud, sono texano»
Ogni volta che esce un film di Clint Eastwood, un certo tipo (maggioritario) di critica cinematografica trova fondamentale sottolineare la sua appartenenza all’ala repubblicana e conservatrice di Hollywood. L’attore e regista americano, tra l’altro, non l’ha mai nascosta e non avrebbe certo bisogno di questo aiuto. Normale, di conseguenza, aver letto e sentito in giro di American Sniper come di un film guerrafondaio e di destra.
Una storia vera
La vicenda è tratta dall’omonimo e autobiografico libro di Chris Kyle, il più letale cecchino della storia militare a Stelle & Strisce. Il seal, infatti, vantava ben 250 uccisioni nella Guerra in Iraq, di cui 160 ufficialmente riconosciute. Clint Eastwood è un regista superiore alla media, soprattutto perché è tra i pochissimi in grado di raccontare storie, a prescindere se ispirate a fatti reali o meno. Le narra, infatti, da una prospettiva ben dichiarata, ma in modo molto intelligente e mai banale, spesso capace di mettere seriamente in discussione le convinzioni di chi si trova, invece, su posizioni politiche diverse. In Italia, per inciso, registi così non si trovano.
American Sniper non è un film guerrafondaio, chiariamolo subito. Basterebbe osservare con un minimo d’attenzione la locandina per notare l’espressione di Bradley Cooper, nei panni di un Chris Kyle non certo in posa eroica o celebrativa. È, piuttosto, un film che descrive quel «Dio, Patria, Famiglia» per come è stato vissuto dalle migliaia di soldati americani mandati a combattere e morire, in Iraq e non solo. E questo è il punto. È molto difficile per un non americano calarsi nei panni di chi, specialmente dopo l’11 Settembre, nel pieno della propaganda del Governo Bush Jr. e di un’onda emotiva pari forse solo all’indomani di Pearl Harbor, ha scelto di lasciare i propri cari e andare a combattere in Paesi di cui, spesso, ignorava la collocazione geografica, se non proprio l’esistenza.
Nessuna retorica
Non c’è spazio per altro e, di conseguenza, American Sniper muove i primi passi proprio dall’infanzia di un giovanissimo Chris Kyle, educato dal padre a quei valori, con l’aggiunta di una proverbiale cinghia a sostegno, per ribadire meglio il concetto. Il ragazzo, portato a caccia, dimostra un’incredibile abilità col fucile. Una volta cresciuto, decide d’arruolarsi e per ben quattro volte andrà in Iraq, dove diventerà una leggenda, sia per i suoi commilitoni che per i nemici, i quali lo chiameranno «il Diavolo», con tanto di taglia sulla sua testa. Bradley Cooper è eccezionale nel rappresentare questo giovane texano, partito abbandonando i rodei, le sbronze e i cappelloni da ranger. Imbolsito, massiccio e con una perenne espressione tra il sempliciotto e lo sprovveduto, è distante anni luce dal belloccio e furbetto di Hangover e di altri film simili; offre un’interpretazione per alcuni versi magnetica.
Clint Eastwood non si perde in fronzoli e ci conduce di orrore in orrore, in modo secco e crudo, durante i quattro turni di servizio di Chris Kyle in guerra. Il trailer di American Sniper mostrava il soldato steso sul tetto di un edificio, intento a proteggere il manipolo a terra durante le perquisizione delle abitazioni. Punta un bambino, il quale ha in mano una granata. Chiede cosa debba fare al comando. «Scegli tu» è la risposta. Il trailer termina così, ma è facile capire l’esito della vicenda. Ecco, quello fu il suo battesimo del fuoco.
L’inizio drammatico di una leggenda
Apparentemente impassibile, fermo nella convinzione di fare il suo dovere e di proteggere i suoi compagni, inizia così la leggenda di cecchino infallibile, freddo e senza esitazioni. Apparenze, per l’appunto. Lente e inesorabili arriveranno, invece, le crepe di una convinzione ostinatamente mostrata in pubblico: anche in questo cambio di registro Bradley Cooper è bravissimo. I morti, le mutilazioni e il rapporto con sua moglie, una convincente Sienna Miller, faranno vacillare la sensibilità e l’umanità stessa di Chris Kyle; per lui sarà sempre più complicato tornare per davvero al termine del suo turno in Iraq e nascondere tutti i segni dello stress post-traumatico, responsabile d’aver afflitto migliaia di soldati.
C’è affetto, questo sì, nei confronti di Chris Kyle da parte di Clint Eastwood. E profondo rispetto, quasi del pudore nel raccontare questo American Sniper. Un uomo come tanti giovani americani, che ha potuto trovare senso alle sue azioni e a una guerra assurda solo rifugiandosi in quei valori celebrati dal regista, piacciano o meno. E che non tornerà mai del tutto, potendo trovare solo nel dare aiuto ad altri reduci come lui la spinta necessaria a mantenere un equilibrio, per continuare a sentirsi utile, forse per non fare i conti col numero pazzesco di morti sulla sua coscienza.
Un finale tragico
Per chi non conosce la storia di Chris Kyle, consigliamo di chiudere la lettura qui, altrimenti incorreranno in uno spoiler colossale. L’esito della sua vicenda è tragico. Chris Kyle è stato ucciso proprio da un reduce cui stava prestando il suo sostegno, durante una sessione al poligono di tiro, il 2 Febbraio 2013. Ha lasciato moglie e due figli. Il film non mostra il momento, lo lascia intendere. Chiude, invece, con le immagini di repertorio del corteo funebre, tra ali di folla con bandiere americane al vento, ex soldati sulla sedia a rotelle, famiglie e bambini, per strada, a celebrarlo. Una dimensione lontanissima dalla nostra, che colpisce. E anche per questo vi consigliamo d’andare a vedere American Sniper.
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Titolo originale | American Sniper |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2014 |
Durata | 132 minuti |
Uscita | 1à Gennaio 2015 |
Genere | Biopic Drammatico Guerra |
Regia | Clint Eastwood |
Sceneggiatura | Jason Hall |
Fotografia | Tom Stern |
Musiche | – |
Produzione | Warner Bros 22 & Indiana Pictures Mad Chance Productions Malpaso Productions Paragon Studios Village Roadshow Pictures |
Distribuzione | Warner Bros. |
Cast | Bradley Cooper Sienna Miller Kyle Gallner Max Charles Luke Grimes Sam Jaeger Jake McDorman Cory Hardrict Navid Negahban Brian Hallisay Eric Close Eric Ladin Keir O’Donnell Jonathan Groff Luis Jose Lopez |