Ant-Man | Le dimensioni contano | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Ant-Man |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2015 |
Durata | 115 minuti |
Uscita | 12 Agosto 2015 |
Genere | Azione Avventura |
Regia | Peyton Reed |
Sceneggiatura | Edgar Wright Joe Cornish Adam McKay Paul Rudd |
Fotografia | Russel Carpenter |
Musiche | Christophe Beck |
Produzione | Marvel Studios |
Distribuzione | Walt Disney Pictures |
Cast | Paul Rudd Evangeline Lilly Corey Stoll Bobby Cannavale Michael Peña Tip TI Harris Wood Harris Judy Greer David Dastmalchian Michael Douglas |
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
«Cosa succede se vomito dentro il casco?»
Quando uscì la prima notizia riguardante la lavorazione di un film su Ant-Man, ammettiamolo, tutti noi amanti dei personaggi di casa Marvel siamo rimasti alquanto perplessi. La figura di Hank Pym, infatti, è distante dal prototipo di un uomo simpatico; al pari di quella di Scott Lang, poi, nemmeno si tratta di un eroe centrale all’interno dei diversi universi ospitati nei comic americani.
La frittata è fatta?
Se poi avete conosciuto le vicende degli Avengers attraverso la testata Ultimate, ecco che il venire a conoscenza di un progetto su un supereroe dal potere di rimpicciolirsi, comandare eserciti di formiche e, chissà, diventare gigante si trasforma immediatamente in un’idea: stiamo raschiando il barile. Se, infine, s’aggiunge il ricordo anni ’80 di Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi, la frittata è fatta.
Paragoni scomodi
Infatti, a confronto di un mega miliardario pieno di donne e dotato di un’armatura fichissima o a un eroe di guerra invincibile e pure se paragonato a un impiegato molto bravo a tirare con l’arco, Ant-Man ne esce un po’ maluccio e risulta sempre essere un eroe di gran lunga meno attraente degli altri. E questa è esattamente la sua forza.
Perché Ant-Man proprio questo racconta: di come anche un uomo normale, pasticcione e piuttosto imbranato, possa salvare il mondo usando la propria intelligenza, il proprio coraggio e un’armatura piuttosto particolare. E senza scomodare paragoni eccessivi tra formiche operaie e classe proletaria suburbana destinata al riscatto.
Un ladro gentiluomo
A dare volto e fattezze all’eroe in miniatura ci pensa Paul Rudd, molto a suo agio nel ruolo: è un ladro gentiluomo appena uscito di galera, assolutamente incapace di mantenere un lavoro e d’avere un rapporto continuativo con la propria figlioletta, la quale vive con madre e compagno di lei; quest’ultimo, ovviamente, è un integerrimo poliziotto.
Eroe per caso
Accade che Hank Pym, interpretato da un redivivo Michael Douglas, s’accorga delle sue gesta e lo incastri a diventare Ant-Man, perché impedisca al Calabrone, un suo vecchio discepolo, di portare a compimento quelle sue stesse ricerche, destinate però a essere cedute a fini militari al dittatore di turno, quando fino a quel momento lo scienziato s’era rifiutato di metterle a servizio dello SHIELD.
A complicare le cose sua figlia, dalle adorabili fattezze di Evangeline Lilly: divisa tra un rapporto difficile col padre e l’ammirazione verso il villain di turno, impiegherà qualche tempo ad accettare la presenza del nuovo, improbabile eroe.
Tra epica e commedia
Ant-Man parte forse leggermente lento, ma sale di tono in un continuo crescendo di effetti speciali e situazioni da vera e propria commedia. E infatti la produzione è la medesima del giustamente acclamato e simile nei temi Guardiani della Galassia; alla sceneggiatura, poi, oltre allo stesso Paul Rudd, figura un comico, Adam McKay.
Riscattare una vita
E il film ricalca temi sovrapponibili: un ultimo chiamato alla missione capace di riscattare un’intera vita, posto di fronte alla scelta destinata a redimerlo da ogni errore o comunque a giustificarlo anche in vista di quelli futuri. Davvero, se fosse saltato fuori un procione rissoso, nessuno l’avrebbe giudicata un’intrusione.
Come avveniva per la banda di criminali e reietti a spasso per lo Spazio, Ant-Man dovrà prendere confidenza con un ruolo nemmeno lontanamente immaginato e, allo stesso tempo, con una tuta dai poteri straordinari, grazie alla quale, oltre a rimpicciolire, potrà anche contare su un valido esercito di infaticabili alleate, per l’appunto, le formiche.
Spensieratezza e comicità
L’allenamento cui si sottoporrà per usare al meglio i poteri acquisiti e i siparietti coi complici di un tempo, ora votati alla causa, offrono i momenti di migliore spensieratezza e comicità.
Micro e macro
Tutto Ant-Man ne è permeato, anche durante gli scontri contro il Calabrone, durante i quali ogni volta che la dinamica piega verso una battaglia in stile Avengers, la regia porta tutto al paradosso, allargando l’inquadratura e mostrando come, a dimensioni normali, una lotta senza esclusioni di colpi su un treno in corsa si tramuti in qualcosa d’incredibilmente grottesco. Quando, poi, questo escamotage sarà usato al contrario, in una sorta di preludio allo sviluppo possibile di Ant-Man in Giant-Man, l’effetto è ovviamente ingigantito.
Tutto il film scorre piacevole e la trama si snoda semplice e lineare, come accadeva qualche decade fa. A proposito dei Vendicatori: non solo ci sarà modo d’assistere a uno scontro tra un esponente della nuova squadra successiva ad Avengers: Age of Ultron e Ant-Man, ma il film risponderà alle domande fatte da molti circa il destino di questo nuovo eroe, cioè se sia destinato a entrare proprio nel gruppo orfano di diversi membri.
E Wasp?
Allo stesso modo, i fedeli lettori delle sue avventure cartacee avranno risposta circa l’eventualità di un’apparizione della compagna Wasp. Purché abbiano la pazienza d’aspettare dopo i titoli di coda. Non era facile trarre un buon film da Ant-Man, per il personaggio in sé e perché le sue imprese sui comic hanno visto sia Hank Pym, sia Scott Lang indossarne la maschera.
La sintesi e l’escamotage narrativo funzionano, così come gli effetti speciali del mondo in miniatura: peccato solo le troppe clip uscite in fase di promozione, che a nostro avviso hanno rovinato molto l’effetto sorpresa. Fa piacere, invece, ritrovare Michael Douglas, che da tempo mancava alle produzioni pop, con le quali buona parte della generazione anni ’80 è invece cresciuta. Citando Godzilla, anche in Ant-Man «le dimensioni contano», in un modo certamente diverso ma ugualmente efficace.
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Titolo originale | Ant-Man |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2015 |
Durata | 115 minuti |
Uscita | 12 Agosto 2015 |
Genere | Azione Avventura |
Regia | Peyton Reed |
Sceneggiatura | Edgar Wright Joe Cornish Adam McKay Paul Rudd |
Fotografia | Russel Carpenter |
Musiche | Christophe Beck |
Produzione | Marvel Studios |
Distribuzione | Walt Disney Pictures |
Cast | Paul Rudd Evangeline Lilly Corey Stoll Bobby Cannavale Michael Peña Tip TI Harris Wood Harris Judy Greer David Dastmalchian Michael Douglas |