Avengers: endgame | Il crepuscolo degli Dei | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Avengers: Endgame |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2019 |
Durata | 181 minuti |
Uscita | 24 Aprile 2019 |
Genere | Azione Avventura |
Regia | Anthony e Joe Russo |
Sceneggiatura | Christopher Markus Stephen McFeely |
Fotografia | Trent Opaloch |
Musiche | Alan Silvestri |
Produzione | Marvel Studios |
Distribuzione | Walt Disney Studios Motion Pictures |
Cast | Robert Downey Jr. Chris Evans Mark Ruffalo Chris Hemsworth Scarlett Johansson Jeremy Renner Don Cheadle Paul Rudd Brie Larson Karen Gillan Danai Gurira Benedict Wong Jon Favreau Gwyneth Paltrow Josh Brolin |
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
«Costi quel che costi»
Siamo davvero alla fine. A dimostrarlo, l’assenza della scena post credit, terminata la proiezione. Perché in fondo, citando il Cap, «la fine è parte del viaggio». E di strada ne abbiamo percorsa tanta, da quel primo Iron Man del 2008, il film che diede il via all’UCM, fino a questo Avengers: Endgame, pellicola per la quale l’emozione e l’attesa sono pari, forse, alle stesse registrate alla vigilia de Il Risveglio della Forza. Ci siamo divisi durante il tragitto, abbiamo combattuto le nostre Civil War, ma ci ritroviamo tutti qui, in parte entusiasti di fronte alla resa dei conti contro Thanos, in parte malinconici, sapendo che porrà un epilogo a una saga che ci ha accompagnato per più di 10 anni.
Avengers: Endgame muove da dove eravamo rimasti. Con le ossa rotte. Quelle dei nostri eroi sconfitti, umiliati, traumatizzati da un nemico troppo forte. Il primo atto è senza dubbio la parte più interessante di tutto il film. Cupo, lento, mostra le differenti reazioni ai sensi di colpa e alla perdita. C’è chi si prodiga in gruppi d’aiuto, chi si ritira a vita privata, chi si trasforma in giustiziere solitario, chi si mescola alla gente comune, chi non s’arrende.
L’elaborazione del lutto
L’elaborazione del lutto caratterizza e colpisce, perché rende i nostri eroi più umani e fallibili, più vicini a noi. Più veri. Finché un evento casuale instillerà nella mente degli Avengers sopravvissuti la scintilla di un piano impossibile per aggiustare le cose. È difficile muoversi tra queste righe senza incorrere nello spoiler. E allora basti sapere che questo elemento casuale è forse uno dei punti di maggiore debolezza di Endgame, anche perché non sarà il solo necessario ai fini della trama e risulteranno tutti decisivi per lo sviluppo degli eventi futuri.
Avengers: Endgame passa da questo lungo prologo drammatico a un secondo atto che non rinuncia a passaggi dagli stessi toni, ma che vi salda quelli cui siamo più abituati e che hanno caratterizzato i film precedenti: all’azione si mescolano momenti comici, alcuni molto ben riusciti, altri meno. Gli Avengers si dividono in gruppi, piccole squadre col compito di portare a termine le rispettive missioni. La riuscita d’ognuna di queste sarà decisiva per lo scontro finale.
Tanta carne al fuoco
Questa parte centrale evidenzia l’altro grande limite della pellicola: la confusione. La carne al fuoco è tantissima e lo sforzo degli sceneggiatori di condurre i tanti fili narrativi disseminati nel corso degli anni verso un gran finale è evidente. Le sottotrame e i necessari cambi di registro rendono la parte centrale del film un po’ faticosa da seguire, a tratti destabilizzante: ma non mancano i colpi di scena, alcuni dei quali intensi e da lacrima garantita. Nonostante tutto, s’arriva al terzo e conclusivo atto carichi di aspettative: non saranno deluse.
La battaglia finale è epica e spettacolare. Senza giri di parole, è esaltante, probabilmente tra le migliori mai girate in un cinecomic. In sala partono applausi e grida di stupore, quando ogni personaggio vede dedicata una sequenza in cui mettere in mostra i propri poteri e le rispettive abilità, sebbene vada sottolineato come alcune scelte di caratterizzazione, su tutte quelle di Thor e Hulk, faranno storcere la bocca a molti, specialmente perché saranno stabilmente mantenute per tutto il film. La scenografia è ampia e su diversi piani d’azione: il consiglio è di mantenere saldo l’animo e attendere qualche giorno in più, in favore di un buon posto in sala dal quale governare ogni angolo dello schermo, senza fatica.
La fine, senza spoiler
E si arriva all’epilogo. Avengers: Endgame non può essere giudicato solo sulla base delle sue 3 ore di proiezione. Va oltre. È un ciclo delle nostre vite che si chiude. È un amico che ci saluta per sempre. È una compagna che ci lascia. È una stella che diventa supernova, destinata a comporre le nostre notti, illuminate dai ricordi, accanto a chi in passato ha saputo fare lo stesso.
È quel luogo dell’immaginario al quale guardiamo, in cui tutti sono riuniti: gli Jedi, l’equipaggio dell’Enterprise, la DeLorean guidata da Marty McFly, i ragazzini dei Goon Docks e qualsiasi altro personaggio abbia arricchito la nostra fantasia, diventando fonte d’ispirazione.
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Titolo originale | Avengers: Endgame |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2019 |
Durata | 181 minuti |
Uscita | 24 Aprile 2019 |
Genere | Azione Avventura |
Regia | Anthony e Joe Russo |
Sceneggiatura | Christopher Markus Stephen McFeely |
Fotografia | Trent Opaloch |
Musiche | Alan Silvestri |
Produzione | Marvel Studios |
Distribuzione | Walt Disney Studios Motion Pictures |
Cast | Robert Downey Jr. Chris Evans Mark Ruffalo Chris Hemsworth Scarlett Johansson Jeremy Renner Don Cheadle Paul Rudd Brie Larson Karen Gillan Danai Gurira Benedict Wong Jon Favreau Gwyneth Paltrow Josh Brolin |