Batman: Arkham Origins | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Serie | Batman Arkham |
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Uscita | 23 Giugno 2015 |
Gameplay | Single Player |
Anno | 2015 |
Piattaforma | PC PS4 XBOX ONE |
Genere | Azione Avventura |
Sviluppatore | Warner Bros Games Montreal |
Produttore | Warner Bros. Interactive Entertainment |
Distributore | Warner Bros. Interactive Entertainment |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Una premessa: quando uscì Arkham Asylum, i fan di Batman rimasero entusiasti del gioco e lo proclamarono capolavoro assoluto del genere. E a ragione. La cura della trama e dei dettagli portavano l’immedesimazione a un altro livello e, tutti convenivano, in Arkham Asylum non giocavi con Batman, eri Batman. Pure il suo seguito, Arkham City, fu accolto con giubilo addirittura maggiore: lo stesso feeling accattivante del primo era arricchito da una mappa più estesa e dalla possibilità di giocare alcune parti del gioco con Catwoman.
La cura nel dettaglio rimaneva la stessa e la trama più profonda ti teneva incollato fino all’ultimo. Quando fu annunciato un terzo titolo della saga, l’hype rimase alle stelle fino a quando non si venne a sapere che non sarebbero stati gli sviluppatori dei primi due a occuparsi del nuovo gioco, affidato invece a Warner Bros Games Montreal. Il cambio degli sviluppatori fece storcere il naso a tutti gli appassionati. Vediamo se i dubbi erano giustificati e scopriamolo esaminando la trama, il gameplay, il feeling.
Trama
Come s’intuisce dal titolo, Arkham Origins è un prequel ambientato un paio di anni prima dei capitoli precedenti e ci porta a scoprire i primi anni di attività di Batman, quando Gotham era ancora preda della corruzione a tutti i livelli, comprese le forze dell’ordine, e le bande criminali dominavano le strade. Ma il nostro aveva già iniziato a creare scompiglio e Maschera Nera, uno dei boss del crimine della città, decide di mettere una taglia sulla sua testa. I soldi faranno gola a otto supercriminali spietati (Killer Croc, tra gli altri), agli scagnozzi comuni e a qualche agente corrotto. È la vigilia di Natale e Bruce Wayne non ha alcuna intenzione di rimanere a casa in compagnia del fidato Alfred: si lancia (col Batwing, finalmente!) a caccia di chi gli è alle costole.
Questo il punto di partenza di Arkham Origins, ma naturalmente la storia evolve in modo inaspettato e coinvolgente, ben costruita e diretta dal team Warner Bros Games Montreal, raggiungendo e in alcuni casi sicuramente sorpassando quella dei primi due giochi almeno sul piano narrativo.
Gameplay
Lo dico subito: Arkham Origins è un more of the same. C’è tutto quanto era presente nei primi due, con qualche piccola aggiunta. Batman si muove verso obiettivi strategici a sostegno della trama, in una Gotham mai stata così ampia e bella da vedere, dalle cime dei palazzi più alti fino alle strade invase da criminali. Capita spesso, però, durante gli spostamenti da un punto all’altro della città, usando il rampino o planando da un tetto all’altro, d’essere distratti dalle numerose missioni secondarie, sebbene siano perfettamente integrate nel contesto. Situazione tipo: state amabilmente volteggiando da un palazzo all’altro, cercando di raggiungere un vicolo particolare, teatro sicuro di uno scambio di armi, e la radio integrata nel cappuccio intercetta una comunicazione della polizia: a poca distanza da voi due bande armate si stanno scontrando. A questo punto potete decidere liberamente se intervenire o meno: ma cosa farebbe Batman?
Oltre a eventi casuali di questo tipo, ce ne sono altri: a Gotham non si muovono Maschera Nera e molti altri nemici storici dell’Uomo Pipistrello. Tutti daranno vita a un’altra serie di missioni secondarie, al punto che lo stesso Batman, e noi con lui, commenterà: «Come se non avessi già abbastanza da fare». In onestà, pure queste arricchiscono l’esperienza di gioco e non risultano mai noiose o ripetitive. Insomma, tanto da fare per una longevità parecchio elevata, senza contare la possibilità di rigiocare il tutto una seconda e pure una terza con tutti i power up acquistati. A proposito di power up: nel corso dell’avventura, Batman acquisirà nuovi gadget da potenziare tramite i px ricevuti dopo ogni obiettivo raggiunto e dopo ogni scontro, compresi quelli delle sessioni d’allenamento alla Batcaverna, finalmente. Sempre tramite px, sarà possibile acquisire i miglioramenti della tuta, sbloccare combo speciali e nuove tecniche stealth che renderanno il Cavaliere Oscuro più silenzioso e letale. Un discorso a parte meritano, invece, alcuni potenziamenti sbloccabili solo superando determinate sfide: roba come planare per alcune decine di metri senza usare il rampino o raggiungere un preciso moltiplicatore di combo durante gli scontri: Tali potenziamenti sono passivi e saranno disponibili subito dopo averli sbloccati, senza necessità di acquistarli tramite px.
Ma non si tratta solo di combattere. Batman è anche un detective e in Arkham Origins questa sua abilità torna prepotentemente alla ribalta, tramite un divertente aggiunta. In alcuni casi, sia durante la missione principale, sia durante le mille secondarie, sarà necessario esaminare tramite la modalità detective alcune scene del crimine. Analizzando le varie prove presenti, si riuscirà a ricostruire la scena del delitto, mostrata come un filmato da poter mandare avanti e indietro a piacere, e scoprire, a esempio, l’esatta traiettoria di un proiettile o l’angolo di caduta di una valigetta contenente importanti documenti. Questa è sicuramente l’aggiunta più importante rispetto ai precedenti capitoli e risulta davvero azzeccata, poiché offre al giocatore un’importante ulteriore esperienza dell’essere Batman, aumentando l’immedesimazione in maniera esponenziale.
Feeling
Rispetto ai primi due capitoli, Arkham Origins mantiene inalterato il feeling di base. Forse alcuni sentiranno una nota stonata all’inizio del gioco, come se mancasse qualcosa, e questa sensazione potrebbe accompagnarli fino a metà dell’avventura o oltre. Ma Warner Bros Games Montreal ha fatto bene (anzi benissimo) il suo lavoro, forte anche dell’uso dello stesso motore grafico e delle stesse animazioni usate nei giochi precedenti. Quella sensazione indefinibile potrebbe essere solo frutto di un pregiudizio e nulla di più. Si torna a essere Batman, con i suoi problemi, le sue abilità, la possibilità di utilizzarle nel modo migliore, buttandoci nella mischia a testa bassa o eliminando i nemici dall’ombra, uno alla volta.
Tutto funziona alla perfezione, anche se a volte ho riscontrato un problema inedito: la presenza di ostacoli invalicabili nelle architetture della città. A volte un piccolo dislivello di qualche centimetro, tipo un gradino, ha costretto il nostro eroe all’uso del rampino per essere affrontato da un altra angolazione. Sono episodi saltuari e non minano l’esperienza di gioco in maniera decisiva, ma forse potevano essere risolti in modo da consegnare alla storia un altro capolavoro. In conclusione: se vi piace Batman, questo terzo capitolo della saga vi divertirà e coinvolgerà fino alla fine. Ma anche se non siete fan dell’Uomo Pipistrello e, semplicemente, cercate un buon titolo che unisca azione e infiltrazione, con una trama forte, profonda e matura quanto basta, Arkham Origins saprà offrirvi ore di lieto intrattenimento.
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Serie | Batman Arkham |
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Uscita | 23 Giugno 2015 |
Gameplay | Single Player |
Anno | 2015 |
Piattaforma | PC PS4 XBOX ONE |
Genere | Azione Avventura |
Sviluppatore | Warner Bros Games Montreal |
Produttore | Warner Bros. Interactive Entertainment |
Distributore | Warner Bros. Interactive Entertainment |