Captain Marvel | Film con Brie Larson | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Captain Marvel |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2019 |
Durata | 124 minuti |
Uscita | 28 Febbraio 2019 |
Genere | Azione Avventura |
Regia | Anna Boden Ryan Fleck |
Sceneggiatura | Meg LeFauve Geneva Robertson-Dworet Nicole Perlman Anna Boden Ryan Fleck |
Fotografia | Ben Davis |
Musiche | Pinar Toprak |
Produzione | Marvel Studios |
Distribuzione | Walt Disney Studios Motion Pictures |
Cast | Brie Larson Samuel L. Jackson Ben Mendelsohn Djimon Hounsou Lashana Lynch Jude Law Clark Gregg Mckenna Grace Gemma Chan Lee Pace Algenis Perez Soto Rune Temte Annette Bening Akira Akbar Colin Ford Robert Kazinsky Kenneth Mitchell Pete Ploszek Chuku Modu James Morrison Patrick Gallagher Matthew Maher Patrick Brennan Mark Daugherty |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«Qualcosa nel mio passato è la chiave»
Già dai titoli di testa, Captain Marvel picchia duro sui sentimenti dello spettatore, con quel «grazie Stan» ad apparite dopo una intro di Marvel Studios, che vi invitiamo a guardare con attenzione. La prima pellicola uscita dalla morte del fondatore della Marvel porta con sé molte attese e altrettanti interrogativi. Cominciamo col dire che Captain Marvel è un bel film. Bello e riuscito. Molto al di sopra di Black Panther o Thor: Ragnarok ed è forse una delle migliori pellicole della fase 3 dell’MCU.
Certo, sono presenti quegli adattamenti del personaggio al grande schermo che faranno sicuramente storcere il naso al più puro dei puristi, tuttavia questa volta non sono tali da trasformare radicalmente il personaggio di Carol Danvers o da renderlo una caricatura. Non cimentandosi nel racconto di un testo dalle connotazioni fortemente politiche, la storyline non è banalizzata, come fu, a esempio, il caso di Civil War. Captain Marvel riesce, invece, a regalare un sano intrattenimento a base d’azione allo spettatore, quanto un film di supereroi dovrebbe essere. E l’accusa (corretta) mossa a Marvel d’inserire la vena comica con gag forzate, come se apparisse un grande cartello «ridere», qui non può essere mossa, perché il sorriso e la risata sono strappati naturalmente. Per molti versi, questo episodio ricorda la chiave del successo di Guardiani della Galassia: un film scritto bene, che scorre naturalmente senza forzature e coi giusti tempi e ritmi.
Scriviamo questo dopo aver fatto la tara ai richiami fine anni ’80 e sopratutto ’90 (il gatto Goose in una base aerea non può far venire una lacrima, pensando a Top Gun), di cui Captain Marvel è pieno. I riferimenti pervadono tutta la pellicola, dalla colonna sonora (una su tutti, Come as you are dei Nirvana) all’abbigliamento (il look chiaramente grunge di Carol Danvers), fino ad arrivare agli oggetti di scena (computer con lettore CD, Windows 95 e caricamenti lentissimi), o ancora ai negozi (Radio Shack o Blockbuster). E poco importa se qui e lì emergono alcune incongruenze. Aver assistito a questa proiezione il 4 Marzo, giorno che ha segnato la morte di due icone degli anni ’90 come Luke Perry, star di Beverly Hills 90210, e Keith Flint, leader dei Prodigy, di certo non ha aiutato a essere immuni da emozioni. Ma proprio per questo si può affermare che il tributo a questo decennio non è fine a se stesso, ma rimane funzionale alla storia. Grande pregio, questo, della regia di Anna Boden e Ryan Fleck, ai quali va attribuito anche il merito di non indugiare nel pericoloso terreno del social justice ed avventurarsi in una retorica senza ritorno. Captain Marvel, infatti, è una lotta di oppressi e oppressori, di buoni e cattivi, di tiranni e popoli schiacciati e in fuga. Ma è di questo che fumetti e supereroi si nutrono da sempre e tutto è limitato all’interno della storia.
A sporcare Captain Marvel sono i riferimenti ai tanti aspetti della storia MCU ormai noti e rivelati. Questo, se da una parte ha il merito di funzionare da grande trait d’union, dall’altra rovina il climax narrativo in alcuni momenti chiave. Plauso alla performance offerta da Brie Larson (che ricordiamo in Room, per il quale ha vinto il Golden Globe e l’Oscar) nell’interpretare l’eroina dal passato oscuro: forma una coppia ben affiatata con Samuel L. Jackson, nell’inedita veste di un Nick Fury senza benda e con un ruolo decisamente più centrale. Un irriconoscibile Ben Mendelsohn (Ready Player One, Rogue One e tanti altri) rende vivo ed empatico il personaggio di Talos, così come Annete Bening si destreggia nell’interpretare sia l’asettica IA, che la scienziata Krill. Appare invece fuori posto, tanto d’avere effetti negativi su tutta la pellicola, Jude Law, che continua la sua carriera fatta di prove convincenti e altre ben al di sotto della sufficienza. In questa pellicola sembra quasi sia stato obbligato a entrare a far parte del cast. Eppure, il suo Yon-Rogg avrebbe le carte in regola per affermarsi come pilastro della storia, per la valenza morale e quanto ne deriva dalle responsabilità verso gli altri, quando si vestono i panni del mentore o del leader. Sia chiaro: Captain Marvel non è un film che segna una svolta epocale del cinema, non farà alzare lo spettatore con la convinzione d’aver assistito a qualcosa fuori dal comune, ma fa il suo e lo fa bene. Probabilmente, Captain Marvel prenderà in Endgame il ruolo che nel fumetto (ricordiamo, Infinity Gauntlet) è di Adam Warlock, ma questo riguarderà un altro film da vedere e valutare.
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Titolo originale | Captain Marvel |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2019 |
Durata | 124 minuti |
Uscita | 28 Febbraio 2019 |
Genere | Azione Avventura |
Regia | Anna Boden Ryan Fleck |
Sceneggiatura | Meg LeFauve Geneva Robertson-Dworet Nicole Perlman Anna Boden Ryan Fleck |
Fotografia | Ben Davis |
Musiche | Pinar Toprak |
Produzione | Marvel Studios |
Distribuzione | Walt Disney Studios Motion Pictures |
Cast | Brie Larson Samuel L. Jackson Ben Mendelsohn Djimon Hounsou Lashana Lynch Jude Law Clark Gregg Mckenna Grace Gemma Chan Lee Pace Algenis Perez Soto Rune Temte Annette Bening Akira Akbar Colin Ford Robert Kazinsky Kenneth Mitchell Pete Ploszek Chuku Modu James Morrison Patrick Gallagher Matthew Maher Patrick Brennan Mark Daugherty |