Coco | Sogni, famiglia e morte nel film Pixar | Recensione
Il voto di Nerdface:
5.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Coco |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2017 |
Durata | 109 minuti |
Uscita | 28 dicembre 2017 |
Genere | Animazione Avventura |
Regia | Lee Unkrich Adrian Molina |
Sceneggiatura | Adrian Molina |
Character design | – |
Musiche | Michael Giacchino |
Produzione | Pixar Animation Studios |
Distribuzione | Walt Disney Studios Motion Pictures |
Doppiatori originali | Anthony Gonzalez Gael García Bernal Benjamin Bratt Renee Victor Ana Ofelia Murguia Edward James Olmos Jaime Camil Sofia Espinosa Luis Valdez Lombardo Boyar Alanna Ubach Selene Luna Alfonso Arau Herbet Siguenza Taylor Cooper Carla Medina Octavio Solis Gabriel Iglesias Cheech Marin Blanca Araceli Natalia Cordova-Buckley Denise Blasor Daniella Garcia Lorido John Ratzenberger |
Il voto di Nerdface:
5.0 out of 5.0 stars
«La musica è nelle mie vene»
Coco è la perfetta favola moderna di cui avevamo davvero bisogno. Il nuovo, sfavillante, film d’animazione targato Disney•Pixar è molto più di un semplice cartone animato per bambini: è complesso, abbastanza maturo per un pubblico più adulto, eppure così pieno di magia da riuscire a creare un’atmosfera adatta anche ai più piccini, soprattutto se si considera la tematica che fa da perno alla pellicola.
La famiglia
In arrivo il 28 Dicembre, Coco segue il percorso di distacco e ricongiungimento del piccolo Miguel dalla sua famiglia, del tutto incapace di capirlo. In questo lungo tragitto, che lo porterà a toccare davvero da vicino la morte, il piccolo sarà in grado di comprendere molto più su quanto, prima, lo circondava. Allontanarsi per apprezzare meglio ciò che si ha accanto: questo è uno dei temi forti di Coco e si salda a quelli dell’importanza della famiglia, del seguire i propri sogni e a quello della morte. La loro unione rende l’ultima fatica di Disney•Pixar una piccola e incredibile perla.
Miguel è, dunque, un piccolo bimbo messicano e ha un unico sogno: diventare un famoso musicista, al pari del suo idolo, Ernesto de la Cruz. A intralciarlo, purtroppo, c’è il lungo e tragico passato della sua famiglia. La sua trisavola, infatti, perse l’amore della sua vita proprio a causa della musica, quando il marito l’abbandonò con una figlia da crescere, nel tentativo di diventare un musicista. Il dolore la costrinse a inventare un modo per crescere la piccola, prendendo anche la terribile decisione di bandire la musica da quella casa, che una volta era stata piena d’amore e di dolci noti musicali, da quel momento segnata solo dal duro lavoro da calzolaia e dal totale silenzio ad aleggiare nelle stanze.
Il Dia de Muertos
Miguel, però, non vuole arrendersi: scappa e decide di trovare un modo d’esibirsi durante la festa che commemora i defunti, il famoso Dia de Muertos messicano. Ma commette un tragico, seppur ingenuo errore e sarà trascinato nel mondo dei morti, in un viaggio disperato per salvarsi la vita e che nasconde anche la possibilità di capire chi sia davvero e quanto, in realtà, sia legato alla propria famiglia.
A far da cornice a Coco ci sono moltissimi temi: abbiamo avuto modo d’approfondirli meglio durante la conferenza stampa col co-regista Lee Unkrich, subito dopo la proiezione del film. La pellicola affronta la difficile tematica della morte, uno degli argomenti forse più spinosi da mettere in scena, se si tratta di bambini. Coco, però, vi riesce con estrema leggerezza e punta su una tavolozza piuttosto variopinta.
Un mondo incredibilmente colorato
È difficile non notare, infatti, come il mondo dei morti sia di gran lunga più colorato di quello dei vivi, in un incredibile processo in grado d’alleggerire e rendere più divertente l’imponente problema dell’aldilà. Non solo: lo sceneggiatore e co-regista Adrian Molina è riuscito a rendere Coco il più laico possibile, in modo da renderlo accessibile praticamente a tutti e di poter giocare con la trama con estrema delicatezza.
Leggero e delicato sono aggettivi che, tuttavia, non devono far pensare a un’opera banale o semplice e s’inserisce nel solco della tradizione di altri capolavori come Inside out. Coco è forse tra i film d’animazione più audaci che Disney•Pixar abbiano mai tentato, non solo per le tematiche in gioco, ma pure sul piano tecnico.
Le parole di Lee Unkrich
Stando alle parole ancora di Lee Unkrich, «immaginare e realizzare il mondo dei morti è stato incredibilmente difficile, soprattutto se si pensa che nella pellicola è fortemente rappresentato come un mondo vivo, pulsante e in continuo cambiamento». Coco non parla della paura della morte, piuttosto dell’angoscia d’essere dimenticati una volta passati dall’altra parte: riesce a farlo con una dolcezza senza pari, intrecciandosi con la tematica del legame familiare e del problema di non essere compresi proprio da chi ci è più vicino.
Titolo originale | Coco |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2017 |
Durata | 109 minuti |
Uscita | 28 dicembre 2017 |
Genere | Animazione Avventura |
Regia | Lee Unkrich Adrian Molina |
Sceneggiatura | Adrian Molina |
Character design | – |
Musiche | Michael Giacchino |
Produzione | Pixar Animation Studios |
Distribuzione | Walt Disney Studios Motion Pictures |
Doppiatori originali | Anthony Gonzalez Gael García Bernal Benjamin Bratt Renee Victor Ana Ofelia Murguia Edward James Olmos Jaime Camil Sofia Espinosa Luis Valdez Lombardo Boyar Alanna Ubach Selene Luna Alfonso Arau Herbet Siguenza Taylor Cooper Carla Medina Octavio Solis Gabriel Iglesias Cheech Marin Blanca Araceli Natalia Cordova-Buckley Denise Blasor Daniella Garcia Lorido John Ratzenberger |