«In principio c’è Brahma»

La leggenda vuole che Vyāsa abbia dettato nella sua interezza il Mahabharata al dio Ganesha senza mai interrompersi; l’opera è considerata il poema più complesso e ricco che ci sia arrivato, il cui nucleo originale s’ipotizza risalire al IV secolo AC. Proprio da questo testo prende il via la sfida posta al genio di Grant Morrison da Graphic India, compagnia che lavora per valorizzare la cultura indiana, ponendola al centro delle sue tematiche nella creazione di contenuti per un pubblico di ragazzi e giovani. Sfida che noi riteniamo pienamente vinta, con la realizzazione di un fumetto dal forte impatto emotivo e grafico, che sposa una tecnologia futuristica, nella rappresentazione di elmi e armature, a temi dell’onore in battaglia, legami familiari traditi e di fedeltà pagata a caro prezzo.

«Benedetti siano questi ragazzi che sacrificano la loro vita. I nostri e i loro»

Due fila di guerrieri contrapposte, uomini una volta fratelli, compagni e amici, adesso costretti dal destino a scontrarsi; la terra sarà cosparsa del sangue di iniqui e innocenti, di uomini ed eroi. La guerra durerà 18 giorni, nei quali Arjuna, Satyaky, Bhima e Yudish si scontreranno col cugino e re Duryodhana, per rivendicare il proprio diritto al trono. Perché combattere è il destino cui un guerriero non può sottrarsi.

Da poco abbiamo visitato Mangasia e già adesso ci ritroviamo a consigliare un’opera che dimostra come la narrativa indiana leghi la sua tradizione alla produzione contemporanea, anche facendo uso di media come il fumetto e l’animazione. Grant Morrison’s 18 Days, pubblicato in Italia da ManFont e che sarà presentato a Lucca Comics & Games 2017 per la nuova collana MF Project, prende un mito antico e lo trasmuta in comic, un’epopea eroica, moderna e universale. Tutto ha inizio con una storia: parla di Brahma, i Pāṇḍva e ascoltano il loro misterioso oratore. Egli narra il racconto delle Quattro Ere, come esse si ripetano inesorabili in una spira di decadenza destinata alla distruzione e, infine, alla rinascita. I quattro sono combattuti, in particolare il principe Yudish; la battaglia segnerà la fine di un’epoca e la nascita di una nuova stagione per il mondo intero. Si troverà insieme ai suoi cari a schierarsi contro sangue del suo sangue, amici, maestri, eroi e tutto perché il disegno divino lo vuole; è una figura eroica conflittuale e pura, un eroe della tradizione indiana che scopriamo personaggio moderno, pieno di dubbi e turbamenti.

«Guarda, vecchio padre, guarda cosa abbiamo fatto»

Il Mahabharata è trasformato dagli sceneggiatori Grant Morrison, Gotham Chopra, Sharad Devarajan e Ashwin Pande in un racconto epico fuori dal tempo, capace di raccogliere il conflitto interiore degli eroi moderni e i valori classici in un romanzo epico. Questo anche attraverso il disegno, per il quale è stata fatta un’attenta ripresa delle immagini tradizionali hindu, che vedono alle matite Jeevan J. Kang e l’italiano Francesco Biagini, e le eccezionali copertine, opera del maestro dell’illustrazione Mukesh Singh. Nella speranza che alcuni refusi siano stati corretti prima d’essere dati alla stampa, vi consigliamo questa avvincente serie, che seppur godibile a se stante, rende molto più accessibile una conoscenza anche a grandi linee del Mahabharata, cosa che ManFont ha cercato di rendere possibile pubblicando alcune brevi presentazioni dei personaggi sul proprio sito. È lo stesso Grant Morrison a tratteggiare il suo 18 Days nel modo migliore: «This is not a Lord of the Rings or a Star Wars, where the good guys win because they are right. The good guys in 18 Days are forced to cheat and lie and break rules to win. Although it has fantastic, mythic trappings, this is a very modern story of realpolitik and the failure of ideals in the face of harsh truth».