La Casa di Jack | Film di Lars Von Trier | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | The House That Jack Built |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Danimarca Francia Germania Svezia |
Anno | 2018 |
Durata | 152 minuti |
Uscita | 28 Febbraio 2019 |
Genere | Drammatico Horror Thriller |
Regia | Lars von Trier |
Sceneggiatura | Lars von Trier |
Fotografia | Manuel Alberto Claro |
Musiche | – |
Produzione | Zentropa Entertainments Copenhagen Film Fund Danmarks Radio |
Distribuzione | Videa |
Cast | Matt Dillon Bruno Ganz Uma Thurman Siobhan Fallon Sofie Gråbøl Riley Keough Jeremy Davies Ed Speleers David Bailie Yu Ji-Tae |
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
«La tua casa è piccola, ma carina»
Lars Von Trier, dopo 7 anni d’esilio da Cannes per essersi dichiarato nazista in conferenza stampa e per aver quasi fatto morire di disagio Kirsten Dunst, sempre in quell’occasione, è ritornato a gamba tesa al festival francese con una pellicola piuttosto insolita: La Casa di Jack. La trama è incentrata attorno a una conversazione fra il nostro protagonista (Matt Dillon) e un misterioso accompagnatore, al quale racconterà cinque omicidi, o come li chiama lui, incidenti.
La memoria della pessima figura passata forse era ancora ben viva, se buona parte della critica di Cannes ha bollato La Casa di Jack come un semplice torture porn alla Hostels. Invece, è un film con tutte le caratteristiche tecniche di un lavoro di Lars Von Trier: la macchina da presa è sempre in movimento, portando il montaggio a essere utilizzato giusto il necessario. Questo tipo di regia, in effetti, ricorda moltissimo le prime pellicole della Dogma 95, come Festen, di Thomas Vinterberg. Lars Von Trier non esita a fare affidamento al digitale: molti effetti su schermo risultano essere fatti in CGI e, visto il budget chiaramente più basso rispetto ai blockbuster hollywoodiani, sono alle volte grossolani. Probabilmente la ricerca dell’effetto convincente non è neanche l’obiettivo del regista, in quanto s’intuisce il suo voler ostentare il tono pulp della pellicola. Alcuni degli omicidi perpetrati da Jack sono eseguiti in maniera quasi comica. Il primo «incidente», soprattutto, sembra quasi giustificato dalla terribile personalità fastidiosa della sua vittima.
Per gli avventori dallo stomaco debole è assolutamente sconsigliata la visione di questo film, in quanto la tortura e gli omicidi sono espliciti. A mettere più a disagio, però, non è la vista del sangue, ma l’efferatezza morale con cui Jack tratta le proprie vittime. Il nostro protagonista è un mitomane e descrive le proprie barbarie come arte; è un essere in grado di spezzare una vita per il solo gusto di farlo. Lars Von Trier sembra essere quasi attratto da questo personaggio, non tanto perché ne giustifica gli atti o perché ne condoni le gesta, ma poiché in qualche modo riesce a capire la sua retorica.
Parlando di retorica, purtroppo, è proprio sotto questo aspetto che La Casa di Jack s’arena irrimediabilmente. Nel finale, dopo l’apparizione del compianto Bruno Ganz, il film si perde in interminabili minuti fatti di velleità stilistiche sperimentali e la trama si dissolve con scene che, nonostante siano affini al tono generale, cozzano col registro cui Lars Von Trier ci ha abituati. Inoltre, è terribile vedere un autore così fissato con la tecnologia digitale, da voler inserire un green screen a tutti i costi, manomettendo l’intero finale della storia. In conclusione, La Casa di Jack, nonostante questa conclusione assurda, è sicuramente una pellicola interessante, diretta da un autore che non finirà mai di far discutere sia critica che pubblico il quale, nonostante la carriera fatti di alti e bassi, merita sempre una visione al cinema.
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Titolo originale | The House That Jack Built |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Danimarca Francia Germania Svezia |
Anno | 2018 |
Durata | 152 minuti |
Uscita | 28 Febbraio 2019 |
Genere | Drammatico Horror Thriller |
Regia | Lars von Trier |
Sceneggiatura | Lars von Trier |
Fotografia | Manuel Alberto Claro |
Musiche | – |
Produzione | Zentropa Entertainments Copenhagen Film Fund Danmarks Radio |
Distribuzione | Videa |
Cast | Matt Dillon Bruno Ganz Uma Thurman Siobhan Fallon Sofie Gråbøl Riley Keough Jeremy Davies Ed Speleers David Bailie Yu Ji-Tae |