Marvel 616 | Una serie TV ricca di curiosità | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Marvel 616 |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2020 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 8 |
Ideatori | David Gelb Gillian Jacobs Brian Oakes |
Genere | Documentario Supereroi |
Soggetto | David Gelb Gillian Jacobs Brian Oakes |
Durata | 50/70 minuti a episodio |
Produzione | Marvel New Media Supper Club |
Distribuzione | Disney+ |
Prima TV | 20 Novembre 2020 |
Cast | – |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«Il mondo fuori dalla finestra»
Sapevate che la Marvel vanta la creazione di oltre 8.000 personaggi? Si tratta di una produzione incredibilmente vasta, nella quale persino i più esperti si perdono. Le curiosità e i retroscena di questo fantastico ed enorme universo sono disponibili a partire dal 20 Novembre su Disney + grazie a una dettagliatissima serie antologica in 8 episodi, prodotta da Marvel New Media insieme a Supper Club, con la partecipazione di alcuni fra i suoi più illustri collaboratori, fumettisti, editor e artisti, ormai di fama mondiale.
Stiamo parlando di Marvel 616, l’attesissimo documentario prodotto da Joe Quesada, Shane Rahmani, Sarah Amos, John Cerilli, Harry Go e Stephen Wacker per Marvel; Jason Sterman, Brian McGinn e David Gelb per Supper Club. Ricca di contenuti speciali, curiosità e spunti di riflessione, la docuserie è un piccolo gioiello capace d’affascinare e coinvolgere un vastissimo pubblico, anche al di fuori dalla cultura pop e fandom.
Episodi diversi tra loro
Ogni episodio, diretto da un regista differente, vanta un proprio linguaggio peculiare, che spazia dal racconto documentaristico a quello comico e, a volte, autoironico; tutti sono supportati da una grandissima cura dal punto di vista tecnico. Gli argomenti affrontati puntano a trasmettere una visione globale di quanto sottende la storia di questa enorme famiglia, dalla sua nascita ai nostri giorni, attraverso le testimonianze dirette dei grandi artisti che hanno contribuito alla sua affermazione.
Impossibile non restare affascinati dal racconto della nascita dello Spider-Man giapponese, conseguente a un accordo del 1978 fra Marvel e Toei, dove l’incrocio delle culture occidentali e orientali hanno dato vita un personaggio lontanissimo da quello ideato da Stan Lee e Steve Ditko, vincolato alla condizione di non essere mai trasmesso al di fuori del mercato nipponico, ma che mise le basi per un nuovo modo d’intendere l’intrattenimento.
Le donne di Marvel Comics
Altrettanto suggestivo è l’incontro con le testimonianze delle donne pioniere di Marvel Comics e l’impatto che le loro storie personali hanno avuto su alcuni dei personaggi più significativi dei fumetti, introducendo novità importanti sia dal punto di vista stilistico e della narrazione, che da quello più elevato dell’identità di genere e culturale. Ci sono, poi, le storie degli artisti, disegnatori e creativi che operano presso sedi europee, la cui motivazione nel raggiungimento del sogno di lavorare alla Marvel lascia intendere che «tutto è possibile». Che dire, poi, del quarto episodio, in cui Paul Scheer va a caccia dei personaggi dimenticati della Marvel Comics, per riportarne alla luce uno e reinventarlo nella convinzione che «una grande idea può cambiarti la vita»?
Spazio al cosplay!
Per gli amanti dei cosplay, invece, risulterà imperdibile e super attraente l’episodio che racconta il viaggio di cinque cosplayer verso il Comic-Con di New York. La nascita della loro passione, il senso d’appartenenza e la cultura che vogliono trasmettere attraverso i loro costumi, fino alla storia che ha portato alla nascita dei Marvel Costum Contest sono i temi dell’episodio. Ma Marvel non vuol dire solo fumetti: come non parlare, allora, della loro evoluzione in giocattoli, che nel tempo si sono trasformati in oggetti preziosi e unici da collezionare, alcuni dei quali alla portata davvero di pochi?
Entriamo allora nelle industrie fra le più famose, dalle prime alle più recenti, attraversando le porte di Ryan Thing, Hasbro, Mattel, Funko e le altre, scoprendo come da un fumetto si arrivi alla creazione di un giocattolo. Visitiamo poi la Fiera del Giocattolo di New York, dove le aziende promuovono i loro prodotti e incontriamo il grande Mitchel Wu, che ci racconta la sua storia come fotografo di giocattoli.
Il Metodo Marvel
Il settimo episodio, fra i più belli, svela invece Il Metodo Marvel, attraverso le testimonianze dei creatori di Iron Man 2020. Lo sceneggiatore Dan Slott, attualmente scrittore de I Fantastici Quattro e curatore in passato della testata di Spider-Man e colpevole d’averlo ucciso, e il disegnatore Pete Woods mettono in pratica il famoso metodo ideato da Stan Lee, che consiste nel ridurre la sceneggiatura a una semplice sinossi, aggiungendo i dialoghi dopo che il disegnatore ha convertito il canovaccio in immagini.
Oltrepassare il fumetto
Ed eccoci catapultati nel futuro 2020, nella promo numero uno, dove Arno Stark «il fratello più intelligente e sociopatico di Tony è Iron-Man, colui che unirà l’uomo e la macchina per combattere…». Il resto ve lo lasciamo scoprire. Marvel 616 si chiude nella città di Brandon, in Florida, alla Brandon Hight School, dove l’insegnante di teatro propone due commedie Spot Light Marvel per la rappresentazione teatrale scolastica di Miss Marvel e Squirrel Girl, mostrando come l’Universo Marvel sia riuscito a oltrepassare i confini del fumetto per arrivare a toccare innumerevoli contesti dell’entertainment. Marvel 616 è certamente una serie TV agiografica e celebrativa, ma non per questo priva d’appeal e di curiosità, a partire dal suo nome: lasciamo a voi il piacere di scoprirne le origini.
Condividi il post
Titolo originale | Marvel 616 |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2020 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 8 |
Ideatori | David Gelb Gillian Jacobs Brian Oakes |
Genere | Documentario Supereroi |
Soggetto | David Gelb Gillian Jacobs Brian Oakes |
Durata | 50/70 minuti a episodio |
Produzione | Marvel New Media Supper Club |
Distribuzione | Disney+ |
Prima TV | 20 Novembre 2020 |
Cast | – |