Romulus | Prime impressioni sulla serie | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Romulus |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2020 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 10 |
Ideatori | Filippo Gravino Guido Iuculano Matteo Rovere Francesca Manieri |
Genere | Storico |
Soggetto | Filippo Gravino Guido Iuculano Matteo Rovere Francesca Manieri |
Durata | 50/60 minuti a episodio |
Produzione | Cattleya Groenlandia Sky |
Distribuzione | Sky Atlantic |
Prima TV | 6 Novembre 2020 |
Cast | Andrea Arcangeli Marianna Fontana Francesco Di Napoli Giovanni Buselli Silvia Calderoni Sergio Romano Demetra Avincola Ivana Lotito Gabriel Montesi |
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
«Dobbiamo salvare il Regno»
Red carpet seriale quello che ha animato l’Auditorium Parco della Musica, alla Festa del Cinema di Roma. A calcarlo un emozionato Matteo Rovere, arrivato a presentare i primi due episodi di Romulus, graficamente riportato come ROMVLVS, serie TV che ha co-prodotto con la sua Groenlandia, affiancata da Cattleya e Sky, co-sceneggiato con gli ormai sodali Filippo Gravino e Guido Iculano, e co-diretto insieme a Michele Alhaique ed Enrico Maria Artale.
Romulus, però, nasce da una passione tutta sua: quella per il mondo antico, per il mito sulla creazione di Roma, che ha iniziato a esplorare con quel Primo Re, che ai fini del rilascio di questa nuova serie TV può essere visto quasi come il suo lungo episodio pilota. Amore, inoltre, per la lingua arcaica del protolatino, che caratterizza i primi due episodi presentati, sebbene gli spettatori di Sky Atlantic usufruiranno del doppiaggio in italiano, con la possibilità di accedere alla versione originale sottotitolata, per i 10 episodi in arrivo il 6 Novembre.
Le parole di Matteo Rovere
E questo anticipo pone già le basi per indicare Romulus come uno dei prodotti seriali più interessanti della prossima stagione. Nel presentare Romulus dal palco, Matteo Rovere ha definito la serie TV come «il risultato di un grande lavoro di scrittura e di tantissime persone. Ci siamo immaginati d’essere teletrasportati in un’antichità che immaginiamo, ma non conosciamo bene, ma pregna di personaggi molto più vicini a noi di quanto possiamo immaginare».
Uno studio accurato
Per preparare Romulus, è stato necessario un accurato studio, svolto insieme ad archeologi e storici, per ricreare ambientazioni, costumi e usi dell’ottavo secolo a.C., periodo da cui parte la narrazione. Poi, come lo stesso Matteo Rovere ha ammesso, s’è voluto raccontare e stravolgere il mito della creazione di Roma. Una costante dualità, percepibile nello scorrere dello sviluppo narrativo, tra analisi storica del contesto e creatività e riscrittura della storia.
Questi primi due episodi di Romulus fanno già capire che, almeno nel suo primo sviluppo, la serie TV sarà incentrata su due distinti binari narrativi. Da una parte ritroviamo, come immaginavamo, i due gemelli all’inizio del primo episodio. I 30 popoli trovano l’alleanza e si uniscono nella Lega, guidata dal Re di Alba, nonno dei due giovani.
Intrighi e battaglie
Gli intrighi tra i Re sono da subito al centro della vicenda, con una congiura architettata per portare al potere lo zio di Yemos ed Ertas, Re Amulius. L’altro filone ci catapulta nel rito di passaggio alla maturità, con un gruppo di terrorizzati giovani pronti a essere abbandonati nel bosco, alla mercé della Signora dei Lupi e costretti a vivere nella mancanza di cibo e di sonno, tra atti di violenza per il mantenimento del potere anche in quella precaria situazione. È qui che iniziamo a conoscere la storia dell’orfano Wiros e dello spietato Cnaeus, autoproclamatosi Capo del Popolo del Bosco.
Un’antichità brutale e selvaggia
Tra intrighi orditi all’interno del regno dei 30 popoli e le violenze perpetuate tra i boschi, Matteo Rovere rappresenta la brutalità di un’antichità che mette al centro il volere degli Dei come giustificazione e mistificazione dei propri atti. Ci porta in un mondo succube di una natura che sa essere crudele e di uomini che non conoscono empatia. Padri che tradiscono le figlie, figli che disconoscono gli avi, fratelli che dimenticano i legami che gli uniscono. E una costante volontà di vendetta e brama di potere.
Romulus sembra un mix perfetto, una serie TV che rischia, però, d’avere uno sviluppo narrativo estremamente complesso per l’abbondanza di personaggi e per la volontà di stravolgere il mito e la storia come li abbiamo finora conosciuti. Ma è da sottolineare allo stesso modo come e quanto Matteo Rovere abbia scelto di puntare su un cast di straordinari giovani, come Andrea Arcangeli (Yemos), Francesco Di Napoli (Wiros), Marianna Fontana (la vestale Ilia) e Gabriel Montesi (Cnaeus). Tutti più che egregiamente diretti, siamo certi, offriranno ai loro personaggi l’intensità necessaria per valorizzarli all’interno della complessa narrazione. Altro punto d’assoluto interesse lo abbiamo nella sigla che accompagna Romulus, una splendida cover di Shout dei Tears for Fears realizzata da Elisa.
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Titolo originale | Romulus |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2020 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 10 |
Ideatori | Filippo Gravino Guido Iuculano Matteo Rovere Francesca Manieri |
Genere | Storico |
Soggetto | Filippo Gravino Guido Iuculano Matteo Rovere Francesca Manieri |
Durata | 50/60 minuti a episodio |
Produzione | Cattleya Groenlandia Sky |
Distribuzione | Sky Atlantic |
Prima TV | 6 Novembre 2020 |
Cast | Andrea Arcangeli Marianna Fontana Francesco Di Napoli Giovanni Buselli Silvia Calderoni Sergio Romano Demetra Avincola Ivana Lotito Gabriel Montesi |