Tales from the Loop | Una serie imprescindibile | Recensione
Il voto di Nerdface:
5.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Tales from the Loop |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2020 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 8 |
Ideatore | Nathaniel Halpern |
Genere | Fantascienza |
Soggetto | Simon Stålenhag |
Durata | 50/57 minuti a episodio |
Produzione | Amazon Studios Fox 21 Television Studios |
Distribuzione | Amazon Prime Video |
Prima TV | 20 Aprile 2020 |
Cast | Rebecca Hall Paul Schneider Jonathan Pryce Tyler Barnhardt Daniel Zolghadri Duncan Joiner Abby Ryder Fortson Ato Essandoh Christin Park |
Il voto di Nerdface:
5.0 out of 5.0 stars
«Dimostro che è possibile»
Ideare una serie TV ispirandosi alle realizzazioni pittoriche è, di questi tempi, una scelta difficile, coraggiosa e al limite della follia. Ed è esattamente lo spunto di Tales from the Loop, prodotta da Amazon e rilasciata sulla piattaforma Prime Video il 3 Aprile.
I riferimenti pittorici
Riferimento è dunque l’opera pittorica di Simon Stalenhag e intorno a quest’architrave troviamo coinvolti nomi d’altissimo livello, a partire da Matt Reeves, regista del prossimo The Batman con Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, qui produttore esecutivo, oltre a una pletora di registi chiamati alla direzione di singoli episodi. Mark Romanek, autore della puntata d’apertura; Jodie Foster, suo l’episodio finale; Andrew Staton, che firmò Wall-E Tim Mileants di Peaky Blinders; solo per fare alcuni esempi.
Un cast di livello
Showrunner di Tales from the Loop è, poi, quel Nathaniel Helpern produttore e autore di molti episodi di Legion. Tra gli attori, un nome su tutti è quello di Jonathan Pryce, l’Alto Passero di Game of Thrones, ma meritano una menzione anche i più giovani, a partire da Daniel Zolghadri, capace di regalare un adolescente lontano dalle isterie e dalle esagerazioni emotive classiche dei teen drama e proprio per questo più vero e autentico.
Il risultato, specialmente per noi nerd più stagionati e disillusi, potrebbe alimentare più di qualche speranza proprio sul risultato di quel The Batman già ampiamente criticato da una comunità sempre pronta a sentenze aprioristiche.
Una boccata d’aria fresca
Entriamo nel dettaglio di Tales from the Loop. Il primo episodio potrebbe richiamare alla mente un clone di Dark o una sorta di Stranger Things dalle tonalità più cupe. È sufficiente passare oltre e aspettare che la storia cominci a rivelarsi, per essere proiettati in un mondo assente dalle nostre TV da molto, molto tempo.
Colmare i sentimenti
Le storie raccontate in ogni episodio sono intense e mirano a colmare i nostri sentimenti e non i sensi; siamo lontani da un progetto dal numero indefinito di stagioni. È la vera boccata d’aria fresca di Tales from the Loop.
Non punta al binge watching, anzi sembra proprio spingere lontano da una visione compulsiva. Ogni episodio deve essere lasciato decantare dopo la visione, per essere apprezzato appieno, tanta è l’intensità; crea un mondo e in esso sviluppa le storie auto conclusive, presentate quasi in forma antologica. Per certi versi, l’accostamento più corretto a questo stile narrativo è col Black Mirror delle prime serie, prima che passasse sotto l’egida di Netflix.
Una serie ammaliante
Tales from the Loop non è una serie TV da vedere distrattamente, facendo altro. Va vista dedicandole tempo e attenzione, anche perché è l’unico modo possibile per apprezzarla. Amazon propone un prodotto dal taglio autoriale, un tentativo da promuovere a pieni voti. Quasi cinematografica, Tales from the Loop è pensata per raccontare, coinvolgere e ammaliare lo spettatore, non per tenerlo imprigionato, in una sorta di dipendenza. Lo vuole conquistare e lo corteggia dal primo all’ultimo fotogramma.
Il tempo
Alla fine degli 8 episodi, vorremo averne ancora, desiderosi di altre belle storie; ugualmente, non vorremo che la narrazione si rovinasse solo per fare una seconda stagione. L’ambientazione in stile anni ’80 è deducibile da alcuni indicatori, ma non diventano un elemento soverchiante, rumoroso e chiassoso; non si sviliscono in un’infinita e a volte stucchevole carrellata di strizzate d’occhio a cliché e mode del tempo. Il tempo, a proposito: nella misteriosa cittadina dell’Ohio, teatro di Tales from the Loop, col suo centro di ricerca a fare da sfondo alla narrazione, è quasi immutabile.
A cambiare è solo il lento corso delle stagioni. Le musiche, inoltre, sono la spina dorsale di questi racconti e agisce quasi da collagene tra le varie parti: è sempre presente e pronta ad accompagnare. Tales from the Loop non è esente da difetti e proprio la musica a volte eccede nella sua presenza, ma sono veramente lievi in confronto all’idea sviluppata e alla sua complessità. Si dimenticano facilmente.
Finalmente una voce nuova e diversa
In un mondo dell’intrattenimento caratterizzato da un’offerta di serie TV sempre più affollata e omologata nei concept di scrittura, Tales from the Loop rappresenta una voce totalmente diversa, tra le poche disponibili che potremo definire non solo imperdibile, ma addirittura imprescindibile.
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Titolo originale | Tales from the Loop |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2020 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 8 |
Ideatore | Nathaniel Halpern |
Genere | Fantascienza |
Soggetto | Simon Stålenhag |
Durata | 50/57 minuti a episodio |
Produzione | Amazon Studios Fox 21 Television Studios |
Distribuzione | Amazon Prime Video |
Prima TV | 20 Aprile 2020 |
Cast | Rebecca Hall Paul Schneider Jonathan Pryce Tyler Barnhardt Daniel Zolghadri Duncan Joiner Abby Ryder Fortson Ato Essandoh Christin Park |