The sinner 2 | Quel peccatore di Bill Pullman | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | The Sinner 2 |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2018 |
Stagioni | 2 |
Episodi totali | 24 |
Ideatore | Derek Simonds |
Genere | Drammatico Poliziesco Thriller |
Soggetto | Derek Simonds |
Durata | 40/46 minuti a episodio |
Produzione | Midnight Choir Inc. Zaftig Films Iron Ocean Universal Cable Productions |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 27 Febbraio 2019 |
Cast | Jessica Biel Christopher Abbott Dohn Norwood Abby Miller Joanna Adler Bill Pullman Carrie Coon Natalie Paul Hannah Gross Elisha Henig Tracy Letts Matt Bomer Chris Messina Jessica Hecht Parisa Fitz-Henley Eddie Martinez |
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
«Quando si smette di sentirsi in colpa?»
Dopo l’ottimo esordio della prima stagione, The Sinner 2 è arrivata in Italia su Premium Stories, per poi approdare su Netflix. Prodotta da Jessica Biel, protagonista della serie TV precedente, e tratta dal romanzo di Petra Hammesfahr, The Sinner s’è immediatamente imposta all’attenzione per l’originalità della trama e le grandi doti attoriali dei suoi protagonisti, in cui a spiccare è uno stropicciato Bill Pullman.
Crime thriller apparentemente canonico, si differenzia dalla media delle proposte analoghe per indagare non tanto sui colpevoli, subito evidenti dalla prima puntata, quanto sulle motivazioni che li hanno spinti a compiere il delitto di cui sono accusati. Si potrebbe pensare che il peccatore a dare il titolo della serie TV sia esattamente l’assassino, ma un’osservazione più attenta rende evidente come la costruzione della trama metta in parallelo la vicenda del killer con quella del detective Ambrose.
Un protagonista autodistruttivo
Bill Pullman, infatti, è il perfetto interprete di un uomo tanto sagace quanto tormentato, la cui vita è instabile e dedita, spesso, all’autodistruzione. Un peccatore, insomma. Chi pensasse a un personaggio stereotipato sbaglia di grosso, però. Ambrose non è il poliziotto hard boiled disilluso, cinico e dalla battuta pronta, è piuttosto un uomo incapace di relazionarsi agli altri, silenzioso e tormentato da un passato che detta i suoi comportamenti presenti, anche e soprattutto in ambito sessuale.
Un nuovo colpevole
Il percorso di conoscenza di sé muove parallelamente alle investigazioni sul movente dell’assassino, che il sistema poliziesco e giudiziario vorrebbe velocemente spedire in galera e la cui sola speranza non di salvezza, ma almeno di comprensione, risiede proprio nell’investigatore. The Sinner 2, dunque, muove dallo stesso schema. Questa volta, però, l’assassino è un bambino, colpevole d’aver avvelenato i propri genitori senza alcuna motivazione plausibile, durante un viaggio. Ambrose sarà chiamato dalla figlia di un amico d’infanzia, giovane poliziotta del posto chiamata a indagare sul crimine, a tornare sui luoghi della sua giovinezza.
L’indagine si scontrerà con l’omertà degli abitanti, collusi o forse solo spaventati dalla provenienza della famiglia del bambino, una setta religiosa di cui nessuno ha piacere di parlare. Alla sua guida c’è una donna misteriosa, interpretata ottimamente da Carrie Coon, la cui condotta sarà fino all’ultimo opaca, oscillando tra collaborazione e ostilità nei confronti di Ambrose.
Dalla parte del peccatore
The Sinner 2, dunque, ripercorre uno schema già sperimentato nel corso della prima stagione, ma lo approfondisce. In essa abbiamo conosciuto Ambrose, col suo sguardo affilato e sfuggente, i suoi mugugni e le sue formidabili intuizioni, mettersi sul piano dell’accusata per comprendere i turbamenti del suo presente. In questo secondo capitolo, invece, l’indagine tesa a capire cosa abbia spinto un bambino a uccidere i suoi genitori e la circostanza che avvenga nei luoghi della sua infanzia porteranno Ambrose a esplorare più in profondità e a cercare l’origine dei suoi mali.
Salvare un bambino, per salvare se stesso; mettersi al suo livello, per riconoscersi vittima di un’infanzia anch’essa segnata. A suggellare la riuscita di The Sinner 2 concorrono le ottime interpretazioni del cast. Su tutti brilla, come già avvenuto per la prima stagione, Bill Pullman: il suo Ambrose è un peccatore ricco di particolari e sfumature e sembra che l’attore abbia preso gusto a calarsi in panni così stropicciati, se pensiamo a un altro personaggio che lo vede protagonista, sempre su Netflix, quel Mansky di The Coldest Game.
Un cast eccezionale
Fortunatamente, in questa serie TV non fa da battitore libero, perché da segnalare ci sono anche le prove di Carrie Coon, vera controparte dello show come fu Jessica Biel in precedenza, qui ancora nelle vesti di produttrice, e soprattutto il piccolo Elisha Henig, davvero sorprendente nel ruolo dell’assassino. Il consiglio è di guardare The Sinner 2 in lingua originale, per gustare pienamente la loro bravura.
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Titolo originale | The Sinner 2 |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2018 |
Stagioni | 2 |
Episodi totali | 24 |
Ideatore | Derek Simonds |
Genere | Drammatico Poliziesco Thriller |
Soggetto | Derek Simonds |
Durata | 40/46 minuti a episodio |
Produzione | Midnight Choir Inc. Zaftig Films Iron Ocean Universal Cable Productions |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 27 Febbraio 2019 |
Cast | Jessica Biel Christopher Abbott Dohn Norwood Abby Miller Joanna Adler Bill Pullman Carrie Coon Natalie Paul Hannah Gross Elisha Henig Tracy Letts Matt Bomer Chris Messina Jessica Hecht Parisa Fitz-Henley Eddie Martinez |