«Come siamo arrivati fin qui?»

Disponibile su Netflix dal 30 Dicembre 2020, Earthrise è il secondo capitolo della trilogia Transformers: War for Cybertron, ambizioso progetto animato sull’antefatto che portò sulla Terra gli Autobot e i Decepticon nella serie degli anni ’80 che folgorò una generazione per i giocattoli della Hasbro.

Eravamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla creatura creata da George Krstic, Gavin Hignight e Brandon M. Easton, così diversa dal carrozzone patriottico e circense presentato al cinema da Michael Bay. Earthrise, dunque, è chiamato a confermare quanto di buono aveva seminato Siege e dalla fine del primo capitolo muove i suoi passi.

Dove eravamo rimasti?..

Gli Autobot si sono divisi. Il gruppo principale, guidato da Optimus Prime, è a bordo dell’Arca, astronave a bordo della quale viaggerà nel cosmo alla ricerca del Cubo, artefatto mistico che potrebbe salvare Cybertron e che il leader degli Autobot ha scagliato attraverso un ponte spaziale, nel disperato tentativo di non lasciarlo nelle mani di Megatron. Guidati invece da Elita-1, il resto della resistenza è rimasto sul pianeta ormai morente, per resistere al tiranno e capire quale diabolico piano stia architettando.

Megatron, dal canto suo, impiegherà poco tempo per capire di doversi mettere rapidamente sulle tracce del suo più acerrimo rivale. Non senza difficoltà, anche morali, appronterà un piano per dirigersi sulle tracce di Optimus Prime, destinato a portare entrambi nei recessi più remoti dello Spazio e ad affrontare prima di tutto loro stessi, oltre che un nemico davvero temibile e che strapperà qualche sorriso ai più nostalgici. A complicare ulteriormente le cose, interverrà anche una terza fazione di Transformers…

Un capitolo di passaggio

Earthrise è esattamente quanto ci si aspetta da un secondo capitolo di una trilogia, è un passaggio, un ponte verso l’epilogo. A differenza del primo atto, però, dedica meno spazio a tutti gli attori, concentrandosi maggiormente sullo scontro a due tra Optimus Prime e Megatron. In termini strettamente di caratterizzazione, è il secondo a vincere a mani basse.

Mentre il capo degli Autobot resta prigioniero di una personalità bidimensionale e poco affascinante, il tiranno dei Decepticon gode di numerose sfaccettature, a tratti quasi shakespeariane, specialmente in una sequenza con evidenti richiami all’Amleto. Pur risultando leggermente pasticciata nella parte centrale, Earthrise offre un finale teso e caratterizzato da un bel colpo di scena finale, che lascia la voglia di assaporare quanto prima il terzo e conclusivo capitolo della saga.