«Sei bellissima»

Dopo grande scalpore e un’ottima corsa agli Oscar, è in arrivo in Italia il film scritto e diretto da Emerald Fennell, Una Donna Promettente. Cassandra è una trentenne apparentemente senza stimoli. Ha abbandonato l’Università in circostanze burrascose, vive ancora coi suoi genitori e lavora in un’umile caffetteria. Questa sua vita apparentemente monotona nasconde però un segreto: di notte, infatti, adesca bravi ragazzi fingendosi ubriaca, per vedere fino a quanto questi possano spingersi con le loro avance. Un giorno, però, Cassandra incontra un suo ex compagno d’università, col quale instaura un rapporto tranquillo, finché lui non nomina tale Alexander, una figura che fa affiorare pessimi ricordi nella mente della ragazza.

Una Donna Promettente è forse uno dei film che più s’avvicina a sfidare il punto di vista degli uomini in fatto di stupro e abusi. Emerald Fennell, nonostante abbia deciso di portare in sala una pellicola dal tono bilanciato, riesce comunque a colpire esattamente dove e come dovrebbe. Sin dalle prime scene capiamo che queste tematiche non sono affrontate in maniera didascalica, portando in scena figure caricaturali, ma vanno a colpire addirittura l’archetipo del bravo ragazzo finora visto in milioni di romantic comedy. L’idea di un giovane, prima prodigo nell’aiutare una ragazza in difficoltà ubriaca al punto da non reggersi in piedi, che poi l’abusa, è un’immagine forte e non si discosta molto dalla realtà di tutti i giorni.

Se dovessimo fare un confronto tra Una Donna Promettente e una pellicola, il film di Emerald Fennell potrebbe essere paragonato a Joker nella sua struttura narrativa. Nonostante questo, però, l’autrice è stata in grado di trattare le tematiche all’interno della sua pellicola in modo più efficace di Todd Phillips. Nonostante la regista riesca a centrare molte critiche sulla società, Una Donna Promettente forse non affonda come dovrebbe nel finale. Partendo dal presupposto che per i primi due atti il film procede spedito, tranne per qualche lungaggine insignificante nel mezzo del secondo atto, la conclusione si trova in un limbo fra il revenge movie spaccone, come Bastardi Senza Gloria, e la tragica realtà dei fatti.

Non aiuta, poi, l’intuibilità del twist del terzo atto, piuttosto telefonato per chi mastica cinema e le sue strutture narrative. Il finale, in compenso, riesce comunque a stupire in positivo. Nonostante sia prevedibile in alcune circostanze, Una Donna Promettente, grazie alle performance di Carey Mulligan e Bo Burnham, riesce comunque ad affascinare, intrattenere e a lasciare giustamente inorriditi di fronte alla realtà quotidiana di molte donne