Ripley | Emozioni in bianco e nero | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Ripley |
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Lingua originale | inglese italiano |
Paese | Italia USA |
Anno | 2024 |
Stagione | 1 |
Episodi | 8 |
Ideatore | Steven Zaillian |
Genere | Drammatico |
Soggetto | Il talento di mister Ripley, di Patricia Highsmith |
Durata | 44/76 minuti a episodio |
Produzione | – |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 4 Aprile 2024 |
Cast | Andrew Scott Dakota Fanning Johnny Flynn Eliot Sumner Margherita Buy Maurizio Lombardi John Malkovich Francesco Foti Vittorio Viviani Renato Solpietro |
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
«Un semplice ladro non lo avrebbe mai fatto»
Ripley, la serie targata Netflix diretta da Steven Zaillian, costituisce l’ultimo adattamento del romanzo Il talento di mister Ripley, di Patricia Highsmith, ed è uscita venticinque anni dopo l’omonimo film di Anthony Minghella.
Una missione in Italia
1961. Tom Ripley, delinquente newyorkese dalla vita anonima, è reclutato tramite un agente segreto dal signor Greenleaf, ricco imprenditore, per aiutarlo a riportare suo figlio Dickie negli USA dopo la sua fuga in Campania, nel paesino di Atrani, a spese della famiglia. Tom non conosce il ragazzo, il cui padre è convinto che siano amici, ma decide di cogliere la palla al balzo e di partire per l’Italia in una missione che prenderà delle pieghe inaspettate, rivelando le grandi abilità del truffatore.
Tante idee originali
Nonostante l’esistenza di un altro adattamento cinematografico, Ripley è in grado di differenziarsi da esso quanto basta per essere originale, risultando un progetto ambizioso capace di spiccare nell’ampio catalogo di Netflix. Infatti, la serie fornisce una versione ricca di idee originali, spoglia anche del sapore hollywoodiano e spettacolare del film.
Oltre a questa caratteristica, la visione di Ripley ricorda la lettura di un libro, ma per altre ragioni, principalmente racchiuse nelle scelte cinematografiche e di direzione. Le scene, girate in varie città italiane, sono statiche e si concentrano soprattutto su paesaggi ampi, che risultano quasi vuoti, richiamando proprio l’esperienza di lettura, con la quale riusciamo a immaginare solo i dettagli descritti dall’autore. Tale sensazione è amplificata nella serie dai dialoghi semplici e da una recitazione spontanea e realistica, in profondo contrasto con quella sopra le righe e caricaturale del film del 1999.
Il bianco e nero
La cinematografia di Ripley ha forti influenze dei precedenti lavori di Steven Zaillian, noto principalmente per Schindler’s list, grazie al quale vinse un Oscar alla Sceneggiatura, nel 1994. Proprio nel film con Liam Neeson è presente un escamotage visivo utilizzato anche in Ripley, ovvero la scelta del bianco e nero, infranta anche qui solo da un dettaglio, presente in una scena di particolare importanza narrativa. Oltre a Schindler’s list, altre opere di sceneggiatura, come Hannibal (2001) e il più recente The irishman (2019), condividono con Ripley l’atmosfera cupa e asettica e i temi crudi e sensibili trattati.
Freddezza e distacco
La scelta del bianco e nero è ottima anche per conferire alle scene che ritraggono paesaggi marittimi illuminati dal sole una sensazione di freddezza e di distacco emotivo, che richiama il modo di vedere il mondo del protagonista, lo scaltro Tom Ripley. Tramite la frustrazione di una visione di luoghi ridenti privati invece del loro colore, il regista descrive un personaggio incapace di provare alcun coinvolgimento emotivo di fronte a tali meraviglie.
Le scelte di recitazione del protagonista, Andrew Scott, sono un altro tassello fondamentale perché traspaia questa freddezza. Tom Ripley, coi suoi modi esagerati, in un goffo tentativo di risultare affabile e amichevole, appare invece fuori luogo. In generale, comunque, il casting è audace e azzeccato; regala performance mozzafiato nella loro semplicità e autenticità.
I meriti del cast
Così, vediamo attori già affermati, come Andrew Scott e Dakota Fanning, riconfermarsi degli abili professionisti, o volti meno noti come Johnny Flynn, o pressoché sconosciuti come Eliot Sumner rivelarsi delle piacevoli sorprese. In particolare, il casting di Sumner è stata una mossa audace: il personaggio da lei interpretato, Freddie, non solo è del sesso opposto, ma è descritto, sia nel film che nel libro, come la caricatura di un ricco americano rumoroso. L’attrice, invece, ha optato per un misterioso giovane dall’accento transatlantico, più credibile e realistico.
I volti italiani
Tra gli attori dei personaggi italiani, troviamo Margherita Buy, che interpretare un personaggio cui è affidato un ruolo più importante rispetto al film del 1999, e Maurizio Lombardi, nei panni dell’acuto ispettore Ravini, il suo più grande ruolo fino a oggi. Entrambi offrono performance molto diverse, adatte ai loro personaggi, ma egualmente impeccabili e caratteristiche.
Da un punto di vista linguistico, Ripley, se guardata in lingua originale con sottotitoli in inglese, aggiunge uno strato ulteriore d’immedesimazione con abili trucchi tecnici. All’inizio della storia, infatti, quando Tom ancora non parla l’italiano, i dialoghi coi personaggi del luogo sono sottotitolati nella lingua parlata al momento, facendo vivere allo spettatore la stessa confusione del protagonista; poi, man mano che inizia a prendere dimestichezza, anche i sottotitoli passano in inglese.
Una serie, o forse no
Per le sue scelte stilistiche e per la sua struttura narrativa originale, Ripley non sembra quasi una serie e si avvicina di più a un lungo film diviso in otto parti, se non, addirittura, a una sorta di videolibro, ma riesce a mantenere vivo l’interesse grazie alla trama e alle visuali mozzafiato, degne d’essere incorniciate e appese in un museo.
Una questione di numeri
La cura per i dettagli traspare anche nella durata della serie: i minuti complessivi di Ripley non appaiono casuali, ammontando a 444, cifra che in numerologia è interpretato come segno di una persona in procinto d’avere successo nel prendere una grande decisione e che progredisce verso i suoi obiettivi acquistando maggiore controllo sulla sua vita.
Tra continui riferimenti profetici a Caravaggio e alle statue che sembrano spiarlo, Tom Ripley si muove tra le città dell’Italia come un’ombra e come un brivido lungo le spine dorsali degli spettatori. Ripley sacrifica un potenziale successo commerciale e punta ad altro: attraverso visuali grandiose e recitazioni di tale calibro, la trama sembra solo una decorazione. Lasciamo a voi stabilire se sia un capolavoro.
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Titolo originale | Ripley |
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Lingua originale | inglese italiano |
Paese | Italia USA |
Anno | 2024 |
Stagione | 1 |
Episodi | 8 |
Ideatore | Steven Zaillian |
Genere | Drammatico |
Soggetto | Il talento di mister Ripley, di Patricia Highsmith |
Durata | 44/76 minuti a episodio |
Produzione | – |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 4 Aprile 2024 |
Cast | Andrew Scott Dakota Fanning Johnny Flynn Eliot Sumner Margherita Buy Maurizio Lombardi John Malkovich Francesco Foti Vittorio Viviani Renato Solpietro |