Il mondo dei rhythm game potrebbe aver appena superato una nuova frontiera con Robobeat, gioco sviluppato da Simon Fredholm, già disponibile per PC e PS5. Il motivo è semplice: Robobeat unisce un’importante meccanica di genere a una più evidente struttura da sparatutto, creando un connubio innovativo e adrenalinico.

Trama

Ci ritroviamo nei panni di Ace, un famoso cacciatore di taglie, sulle tracce della sua ultima preda, Frazzer, un robot eccentrico e folle. Rinchiusi in un labirinto mortale, riusciremo a uscirne incolumi e a completare la nostra missione?

Gameplay

Parlando di meccaniche di gioco, per Robobeat risulta necessario dividerle in due: da una parte abbiamo quelle relative alla parte ritmica, la parte più innovativa; dall’altra abbiamo le meccaniche più classiche, tipiche degli sparatutto.

Ovviamente, alla base di Robobeat c’è la nostra capacità d’andare a tempo. Prima di qualsiasi run, infatti, bisognerà scegliere una canzone di sottofondo e inizialmente ne avremo poche a disposizione, ma potremo sbloccarle nella mappa durante la partita. Una volta stabilito il pezzo, con la possibilità di cambiarlo in qualsiasi momento, al centro del nostro schermo apparirà un particolare mirino, anch’esso personalizzabile, che lampeggerà seguendo precisi impulsi o, meglio, proprio il beat del brano scelto. Sparando al tempo del brano, i nostri danni aumenteranno esponenzialmente.

Le meccaniche sparatutto, invece, risultano sicuramente più scolastiche e meno innovative, ma non per questo meno efficienti ai fini del gameplay. Mireremo, schiveremo e salteremo sui muri mentre nelle stanze dell’enorme mappa labirintica continuano ad apparire nemici sempre più potenti.

Feeling

Per quanto riguarda la risposta vera e propria dei comandi, poi, occorre sottolineare come i testi rispondano bene, elemento fondamentale in un gioco in cui l’assenza di una risposta a ritmo potrebbe annullare completamente i danni. C’è una piccolissima magagna riguardante la mira, soprattutto se si usa un controller: infatti, essa risulta poco precisa e, forse, un semplice aiuto alla mira avrebbe potuto migliorare questa pecca, anche dando la possibilità nelle impostazioni d’attivarlo o disattivarlo.

La colonna sonora

Risulta assolutamente necessario lasciare uno spazio alla protagonista indiscussa di Robobeat, ovvero la colonna sonora. Composta da brani ad altissimo impatto adrenalinico, aiuta sicuramente a non stufarsi velocemente del gioco, specialmente quando ci ritroveremo più volte ad affrontare lo stesso livello. Se, però, la musica presente in Robobeat non è di vostro gradimento, il gioco ci permette di personalizzarla e potremo modificare i beat a nostro piacimento, per adattarli al nostro playstyle, con la possibilità di caricare addirittura le nostre tracce personali.

Conclusioni

Robobeat risulta fresco, divertente e adrenalinico, con un gameplay non facile ma dall’infinita possibilità di rigiocabilità. Accompagnato da una colonna sonora accattivante e da un’altissima possibilità di personalizzazione, Robobeat trasforma un genere facilmente poco accessibile in un gioco per tutti. O, almeno, per tutti quelli con un senso del ritmo.