Sean Bean: la carriera di un attore letteralmente immortale
Sean Bean
«There’s something quite satisfying, quite reassuring about seeing a man having to survive».
L’ultimo immortale
Il fatto che Sean Bean sia diventato praticamente un meme vivente rafforza l’idea, già ben radicata, che al pubblico piaccia molto. Non si tratta d’affetto immeritato, sebbene la carriera dell’attore sia stata decisamente aiutata da alcuni ruoli indimenticabili che lo hanno reso riconoscibile quasi a tutti. Trattandosi di un inglese, i primi passi di Sean Bean sono ovviamente a teatro, nonostante la recitazione non fosse la sua prima passione.
L’esordio nel calcio
Il primo posto spetta di diritto al calcio, sport che Sean Bean praticava a ottimi livelli e che dovette interrompere per via di un infortunio. Seguono anni di lavori umili, che però gli permettono di dedicarsi alla seconda passione che lo porterà a calcare palcoscenici in rappresentazioni dei classici di Sheakespeare. Sean Bean, però, non disdegna nemmeno il piccolo schermo e non snobba la pubblicità: quella di una birra analcolica segna il suo debutto in TV.
Dal campo di gioco al teatro
Diventerà presto abbastanza riconoscibile, vista la sua assidua partecipazione a parecchie serie della BBC dalla fine degli anni ’80. Il successo vero arriva però nel 1993, con Sharpe. Ispirata ai romanzi di Bernard Cornwell, racconta le avventure dell’omonimo soldato inglese durante le guerre napoleoniche ed è portata avanti fino al 1997. A interpretare Sharpe all’inizio c’è Paul McGann (che vestirà anche i panni di uno dei Dottori…), ma per un incidente gli subentra proprio Sean Bean.
La serie riscuote un ottimo successo in Inghilterra e l’attore acquisisce una fama meritatissima e solida, ottimo punto di partenza per altri progetti. Sul grande schermo, Sean Bean interpreterà spesso il ruolo dell’antagonista: Giochi di potere (1992) lo vedrà vestire i panni di un terrorista irlandese; in Golden eye (1995) sarà il rivale perfetto per James Bond. Ma anche pellicole più profonde, come Ronin (1998) o Don’t say a word (2001) si avvantaggeranno delle sue ottime capacità interpretative. Inutile dire che in quasi tutti i film citati, la sorte del personaggio di Sean Bean è sempre la stessa: morire. Male se è possibile.
Die die my darling
D’altra parte, interpretando il cattivo la sua è una sorte già segnata, destinata a diventare tradizione. In The island (2005) come in The hitcher (2007), il pubblico aspetta, a volte addirittura fino alla fine del film, di vedere la dipartita del personaggio interpreta da Sean Bean e, bisogna ammetterlo, spesso si tratta di morti soddisfacenti.
Una dipartita epica
Poi la dipartita diventa epica e destinata a forgiarsi nella memoria collettiva grazie a Peter Jackson: ne Il Signore degli Anelli Sean Bean è Boromir nel primo capitolo della saga e la sua morte è eroica e segnante.
Lo stesso Sean Bean sembra quasi scherzarci su: nel trailer dell’ultimo episodio della serie di videogiochi Hitman, nella quale interpreta e doppia un Bersaglio Elusivo, dice «sono scampato alla morte tante volte…», strizzando l’occhio al pubblico di appassionati. Morti catartiche e morti eroiche, dunque, ma anche, e bisogna ricordarlo, morti impattanti.
Nel Westeros
Concludendo il cerchio iniziato con Sharpe, Sean Bean è scelto per interpretare un altro eroe proveniente dal mondo dei libri. È il 2011 quando arriva sugli schermi la prima puntata di Game of Thrones e l’attore si presenta al mondo nei panni di Eddard Stark. Il ruolo non farà altro che ingigantire ancor di più la sua fama e la morte del suo personaggio per molti rappresenterà la presa di coscienza che nel Westeros le cose sono terribilmente serie e nessuno è fuori pericolo.
Al momento Eddard Stark è probabilmente il ruolo di Sean Bean più amato dal pubblico, sebbene la sua carriera non sia affatto ferma e, anzi, anche dopo Game of Thrones è continuata sul grande schermo. Sarebbe difficile nominare tutte le pellicole, alcune anche molto apprezzate, come The martian (2015), altre meno, come Jupiter ascending (2015) o Pixels (2015).
In questa sede preferiamo non addentrarci nella brutta storia del suo arresto, a seguito di un «litigio sfuggito di mano» con la ex moglie, la quarta. Invece preferiamo augurargli una lunga vita nella realtà e continuare a vederlo crepare su grande schermo o piccolo schermo, perché noi siamo affezionati alle tradizioni. per questo lo aspettiamo nell’imminente live action de I Cavalieri dello Zodiaco.