Sebastian Stan: il doppio binario del Soldato d’Inverno
Sebastian Stan
«Comedy is only funny when there’s real pain».
Doppio binario
Quando parliamo di Sebastian Stan, come accade negli ultimi dieci anni o più per molti suoi colleghi, ci viene in mente principalmente il ruolo dell’attore nell’MCU, quello di Bucky Burnes, il Soldato d’Inverno. Abbiamo avuto occasione di dirlo più volte e lo ribadiamo anche in quest’occasione: non siamo sicuri che vincolare attori a un solo personaggio per un periodo di tempo così lungo e in progetti così strettamente interconnessi sia un bene per loro.
I lati della medaglia
Lo è per noi che, da pubblico pagante, ci affezioniamo ai loro volti e vorremmo non cambiassero mai; lo è per la major che, assicurandosi la partecipazione ventennale di un attore, hanno meno beghe contrattuali. Ma proprio per gli attori c’è il rischio di fossilizzarsi in una sola parte, o che, ed è peggio, finiscano per annoiarsi e stufarsi di recitare sempre allo stesso modo.
Gli esordi in TV
D’altra parte, per Sebastian Stan il ruolo di Winter Soldier potrebbe essere il culmine, finora almeno, di una carriera artistica vissuta a trecentosessanta gradi, tra spettacoli teatrali, TV e cinema. Sul piccolo schermo, per esempio, è possibile vederlo in un episodio di Law & Order, fresco di cittadinanza statunitense appena ottenuta, per poi approdare anche in Gossip girl. Da qui, forse, possiamo decidere di far partire la sua carriera.
Appena qualche anno dopo, invece, lo accoglie il grande schermo con The covenant, un horror la cui trama racconta di un gruppo di ragazzi con poteri magici e intreccia tematiche teen alla classica mitologia su Salem. Non si può parlare di un film del tutto riuscito, ma Sebastian Stan c’è, sebbene non sappiamo quanti di voi ricordino la pellicola o la stessa partecipazione dell’attore. Eppure di film interessanti nella sua carriera è possibile trovarne diversi.
Prima e durante l’MCU
Un anno prima d’essere fagocitato dall’MCU, per esempio, lo troviamo nel cast de Il cigno nero, metafisico e onirico dramma diretto da Darren Aronofsky con Natalie Portman. Tra Captain America: the Winter Soldier e Civil War, invece, lo ritroviamo nel cast di The martian, a riprova che, in ogni caso, pure fuori dalla tutina da supereroe un bravo attore resta tale. Non solo: tra Civil War e Black Panther è ne La truffa dei Logan e Tonya, entrambi film che, sebbene diversissimi, si possono considerare ben riusciti.
Insomma, la sensazione è che Sebastian Stan abbia in realtà due carriere ben distinte. Una la conosciamo ed è quella nell’MCU, l’altra, invece, s’esprime tra un cinecomic e l’altro, presentando produzioni di buon livello, sorprendenti come la serie Pam & Tommy, di cui è protagonista. A guardare bene, questo doppio binario potrebbe valere anche per altri attori blindati in contratti lunghissimi e con moltissime presenze tra cammeo, scene post credit, miniserie in streaming e via discorrendo.
Se, per gioco, addirittura considerassimo i film dell’MCU come lunghe puntate di una serie televisiva, allora la carriera di Sebastian Stan potrebbe addirittura essere considerata più vincente rispetto a quelle di altri colleghi i quali proprio sul piccolo schermo hanno avuto il loro più grande successo. Pensiamo, per esempio, a Kit Harington, il Jon Snow di Game of Thrones. Grandissimo successo per lui con la serie televisiva, meno fortunata la sua carriera sul grande schermo, praticamente in pausa dall’ultima puntata della serie.
Sfruttare la spinta
Sebastian Stan, al contrario, pur reggendo benissimo le serie Marvel e il suo ruolo di Winter Soldier all’interno dell’MCU, fuori da esso riesce ancora a farsi valere e tuttora la sua carriera continua e rimarca che non siamo di fronte a un Harrington qualunque. Forse, la verità è che Sebastian Stan è ben riuscito a sfruttare la spinta dei cinecomic, ma senza rimanere incastrato nel suo personaggio, per quanto vada riconosciuto non sia sicuramente centrale.
A questa spinta, però, Sebastian Stan ha saputo unire anche l’abbrivio di un talento quadrato e aerodinamico, capace quindi di mantenerlo in scia e, appena le condizioni sono giuste, perfino tentare il sorpasso. Potremmo sbagliarci, ma secondo noi questo momento arriverà fra pochi anni e finalmente Sebastian Stan sarà ricordato non solo come Winter Soldier.