Sette minuti dopo la mezzanotte | Fantasy old style | Recensione

Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | A monster calls |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito Spagna USA |
Anno | 2016 |
Durata | 108 minuti |
Uscita | 18 Maggio 2017 |
Genere | Drammatico Fantasy |
Regia | J.A. Bayona |
Sceneggiatura | Patrick Ness |
Fotografia | Óscar Faura |
Musiche | Fernando Velázquez |
Produzione | Apaches Entertainment Participant Media River Road Entertainment Telecinco Cinema Peliculas La Trini |
Distribuzione | 01 Distribution |
Cast | Lewis MacDougall Sigourney Weaver Liam Neeson Felicity Jones Toby Kebbell Ben Moor James Melville Geraldine Chaplin |
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
«Speak it!»
C’erano una volta i fantasy anni ’80, film impegnativi nei contenuti, spesso molto adulti e raccontati attraverso un immaginario al servizio della storia, mai il contrario. Pellicole come Labyrinth o La storia infinita hanno fornito personaggi, ambienti e costumi per narrare vicende profonde, dove non sempre i confini tra buoni e cattivi erano definiti. Come nel caso di Sarah, la protagonista del film con David Bowie, desiderosa di veder sparire il fratellino e puntualmente accontentata dal Re dei Goblin. O come la corsa contro il tempo di Bastian per salvare Fantàsia dal Nulla, frantumatasi insieme ai nostri cuori nelle Paludi della Tristezza.
Un fantasy traumatico
Recentemente, abbiamo subìto un trauma simile quando siamo andati a vedere Il labirinto del fauno: entrati in sala pensando a un sereno pomeriggio in compagnia del fantastico, ne siamo usciti con le ossa rotte, maledicendo Guillermo Del Toro. Su questo filone s’inserisce Sette minuti dopo la mezzanotte, nuovo film di J.A. Bayona tratto dal bestseller di Patrick Ness, qui chiamato fortunatamente alla sceneggiatura. Non a caso, il produttore delle due pellicole è lo stesso.
La storia è incentrata su Conor, un bambino la cui madre è malata di cancro e il cui padre vive dall’altra parte del mondo. Il piccolo ha un pessimo rapporto con la nonna, soffre di un incubo ricorrente ed è bullizzato a scuola, alla vecchia maniera: invece delle trappole psicologiche da social, è pestato dai soliti tre.
L’amico immaginario
Insomma, Conor è davvero solo e l’unica via d’uscita si presenta nelle forme mostruose di un amico immaginario, un gigantesco olmo dalle sembianze umanoidi che viene a fargli visita a casa, devastando le stanze e tirando giù le pareti. Verrà tre volte, per raccontargli altrettante storie non propriamente da «vissero felici e contenti».
La quarta volta, intima la creatura al bambino, dovrà fare lui da narratore. E dovrà essere sincero, altrimenti morirà. Così, mentre le condizioni della madre peggiorano inesorabilmente, Conor ascolterà le tre storie grottesche narrate dal mostro, caratterizzate da personaggi in chiaroscuro, né buoni, né cattivi. Il bambino si troverà a confondere sempre di più realtà e fantasia, con tutte le conseguenti ricadute nella sua vita, carico d’angoscia per la storia che dovrà raccontare a sua volta.
Un cast notevole
Sette minuti dopo la mezzanotte presenta un cast davvero notevole. Su tutti, brilla per intensità il giovane protagonista, Lewis MacDougall: esile di corporatura, offre un’interpretazione da attore consumato. Al suo fianco c’è Felicity Jones, davvero irriconoscibile nell’ossuta malata terminale assistita dalla nonna che tutti vorremmo avere, Sigourney Weaver. A dare una voce cavernosa al mostro c’è, infine, Liam Neeson.
Sorprende, dunque, come il film sia arrivato tutto sommato in sordina: questa volta non possiamo nemmeno scagliarci contro la traduzione italiana del titolo originale. Sebbene Sette minuti dopo la mezzanotte sia ben lontano da A monster calls, coglie bene un elemento importante del film ed è certamente evocativo.
La maestria di J.A. Bayona
J.A. Bayona, dopo The orphanage e The impossible, conferma ancora una volta d’essere maestro nel dirigere i bambini e mette su schermo un dramma commovente ma mai stucchevole sulla solitudine, la morte e la separazione.
Sette minuti dopo la mezzanotte è finalmente una storia al cui servizio è stato scelto un immaginario narrativo, quello del fantastico, il cui scopo è però far emergere le verità, anche quelle più scomode e inconfessabili.
Splendide sono le sequenze delle tre storie raccontate dal mostro, rappresentate con acquarelli dalle tinte fredde, macchie di colore che prendono vita in personaggi dalle vicende disturbanti. Il mostro, poi, è davvero ben realizzato: è imponente nel suo intreccio di tronchi, quasi punk con la sua cresta formata dai rami più piccoli.
Un film sorprendente
Ma Sette minuti dopo la mezzanotte è un film sorprendente sotto ogni punto di vista, intelligente pure nel finale: nonostante sia interpretabile in modi diversi, è una riflessione su come le nostre ancore di salvezza siano a portata di mano. Ce le hanno fornite i nostri cari e non ce ne eravamo mai accorti.
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Titolo originale | A monster calls |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito Spagna USA |
Anno | 2016 |
Durata | 108 minuti |
Uscita | 18 Maggio 2017 |
Genere | Drammatico Fantasy |
Regia | J.A. Bayona |
Sceneggiatura | Patrick Ness |
Fotografia | Óscar Faura |
Musiche | Fernando Velázquez |
Produzione | Apaches Entertainment Participant Media River Road Entertainment Telecinco Cinema Peliculas La Trini |
Distribuzione | 01 Distribution |
Cast | Lewis MacDougall Sigourney Weaver Liam Neeson Felicity Jones Toby Kebbell Ben Moor James Melville Geraldine Chaplin |