«Fortunatamente ce ne andiamo domani!»

Un gruppo di adolescenti, durante le Vacanze di Primavera, si ritrova in Messico sulla spiaggia, ubriacandosi senza pensieri, come qualsiasi giovane di quell’età. Fra cotte e problemi tipici, una mattina alcuni ragazzi e ragazze decidono di rubare due moto d’acqua. Nel bel mezzo dell’uscita in mare aperto, hanno la brillante idea di far finta di scontrarsi con i loro mezzi. Il piano sapientemente escogitato non va a buon fine e i cinque ragazzi si ritrovano sperduti in mare, con uno di loro ferito a una gamba. Fortunatamente per noi, uno squalo bianco si ritrova affamato e decide di puntare il gruppetto.

Un classico monster movie

Shark bait è il classico monster movie a basso budget. Le pretese non sono molte, anzi, il film non sembra voler cercare d’essere qualcosa che non è: una pellicola elevata. Sebbene il genere sia pieno zeppo di buste come di capolavori e senza vie di mezzo, il lavoro di James Nunn potrebbe essere facilmente essere categorizzato nel primo gruppo, sebbene dalla sua possa vantare qualche attenuante.

Dalla parte dello squalo

La costruzione dei personaggi a opera di Nick Saltrese, speriamo consapevolmente, ci porta a tifare per il nostro amico squalo neanche fosse la nostra squadra del cuore in finale di Champions League. I protagonisti di Shark bait, infatti, sono tutti di un’antipatia fuori dal comune, nessuno escluso: macchiette e maschere al servizio della fame del nostro squalo.

Il trucco ci aiuta sicuramente a rimanere coinvolti in una trama da un ritmo forse troppo blando. Lo squalo, infatti, fa la sua prima apparizione forse un po’ troppo avanti e, durante il film, è facile capire, dopo qualche finta del regista, quando arriverà un vero attacco. Nonostante qualche difetto nell’esecuzione di alcune scene, James Nunn riesce comunque a donare un aspetto abbastanza dignitoso alla pellicola: la regia non è preponderante e segue la trama senza risultare invadente per chi guarda.

Conclusioni

È difficile riuscire a capire se Shark bait valga davvero la pena uscire di casa con questo caldo, per recarsi al cinema. Il film è decisamente modesto e forse è più da visione casalinga in background, che da buio della sala. Però, considerando la scarsa proposta di Luglio dei cinema italiani e l’eventualità che voi non siate muniti d’aria condizionata, magari per la sola possibilità di provare un po’ di brezza artificiale potrebbe fare al caso vostro.