«I’m gonna level up with you»

«Abbiamo adorato il mondo coinvolgente, toccante ed esilarante di Shrinking sin dall’inizio». Con queste parole, che sentiamo di condividere, il responsabile della programmazione per Apple TV+, Matt Cherniss, ha ufficializzato la seconda stagione di Shrinking, serie scritta dal suo protagonista Jason Segel insieme al team creativo di Ted Lasso.

Uno stile inconfondibile

Chi ha già avuto modo di seguire l’impegno di Jason Segel in qualità di sceneggiatore, per esempio con la recente Dispatches from elsewhere, noterà anche in Shrinking il suo stile inconfondibile, capace di raccontare con grande dolcezza ed empatia ogni personaggio.

Un uomo in crisi

Shrinking è il racconto di un uomo in crisi. Rimasto vedovo, affoga il dolore nell’alcol, nelle droghe e in una vita sregolata, incrinando seriamente il rapporto con la figlia adolescente e portando avanti a fatica il suo lavoro di rispettato psicoterapeuta.

Un giorno, violando l’etica professionale, sbotta a un paziente, rivelandogli cosa pensi realmente dei suoi problemi. Sarà l’inizio di un percorso senza possibilità di ritorno, in cui la vita di chi gli sta intorno e soprattutto la sua saranno messe in discussione.

Tra dramma e commedia

La serie cammina in costante equilibrio tra dramma e commedia, senza mai cedere completamente da una parte. Così, Shrinking s’avventura nella complessità delle relazioni umane e già dalla sigla, in cui i vari personaggi affrontano un labirinto a forma di cervello in modo fantasioso e collaborativo, capiamo la sua idea di base.

Gli altri e Harrison Ford

Aprirsi agli altri, mettersi in discussione, percorrere strade alternative. Shrinking offre questa ricetta senza mai perdere il ritmo, sbagliare le battute o presentare situazioni grottesche.

A impreziosire la serie, la presenza di un grande Harrison Ford nel suo primo ruolo televisivo di peso, il responsabile dello studio presso cui lavora il protagonista. Malato di Parkinson, è un burbero professionista con grandi limiti a manifestare la propria emotività e che sarà inesorabilmente travolto dall’ondata di cambiamenti derivanti dalla rottura degli schemi del suo amico e collega. Ogni ruga di Harrison Ford ad accompagnare le sue espressioni vale da sola la visione di Shrinking.

Non resta che attendere la seconda stagione, sperando sia all’altezza di questo esordio, nonostante un finale interlocutorio e forse leggermente stonato al resto delle atmosfere. In ogni caso, siamo fiduciosi: Shrinking rientra in quel ristretto novero di storie che non si ha voglia di finire, ma solo perché dopo ci si sente più soli.