Stranger things 4 | Recensione della seconda parte
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Stranger things |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2022 |
Stagione | 4 |
Episodi | 8 e 9 (seconda parte) |
Ideatori | Duffer Brothers |
Genere | Avventura Azione Fantastico Horror Thriller |
Soggetto | – |
Durata | 100/142 minuti a episodio |
Produzione | Camp Hero Productions 21 Laps Entertainment Monkey Massacre |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 1° Luglio 2022 |
Cast | Winona Ryder David Harbour Finn Wolfhard Millie Bobby Brown Gaten Matarazzo Caleb McLaughlin Noah Schnapp Natalia Dyer Charlie Heaton Cara Buono Matthew Modine Sadie Sink Joe Keery Dacre Montgomery Sean Astin Paul Reiser Maya Hawke Priah Ferguson Brett Gelman Tom Wlaschiha Gabriella Pizzolo Nikola Duricko |
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
«This is music!»
Che l’abbiate amato, odiato o se abbiate maturato in merito al Volume 2 della quarta stagione di Stranger things un giudizio più articolato, è innegabile che l’esito delle vicende dei ragazzi e delle ragazze di Hawkins abbia impattato enormemente su una comunità di spettatori rimasta col fiato sospeso dopo l’episodio conclusivo della prima parte.
Un fenomeno culturale
Stranger things 4, infatti, nel chiudere il suo arco narrativo e preparare al gran finale della quinta e conclusiva stagione, è divenuto un fenomeno culturale capace d’andare ben oltre il revival degli irripetibili anni ’80 da cui ha mosso i primi passi. Da operazione nostalgia è cresciuto e ora è in grado di parlare a tutte le generazioni, grazie alla capacità d’aver costruito personaggi e storie universali, lasciando che la decade rimanesse cornice degli eventi, per quanto importante e caratterizzante.
Due episodi imponenti
A riprova della trasversalità di Stranger things, è sufficiente fare un rapido tour tra i vari social per rimanere invischiati in post e discussioni in merito a specifici momenti dei due episodi imponenti rilasciati da Netflix, un totale di circa 4 ore che certifica anche una certa magniloquenza degli autori, quei Duffer Brothers che ne firmano pure la regia.
Esprimere un giudizio è dunque operazione meno banale della sua apparente semplicità, sebbene si debba partire da una constatazione innegabile: il finale di Stranger things è stato un enorme, clamoroso e forse in parte inaspettato successo. Significa che questi due episodi finali siano anche belli o in grado di rendere la quarta stagione della serie superlativa, se non addirittura la migliore in assoluto, come molti sostengono? Qui le cose si fanno più difficili.
Noi e il Sottosopra
Ricalcando l’impianto stesso di Stranger things, che vede una realtà e il suo Sottosopra, cercheremo d’analizzare i pro e i contro di questi ultimi due episodi della serie, cercando infine di tirare le somme, naturalmente senza spoiler e limitandoci a ricordarvi che, in termini di trama, assisteremo allo scontro dei vari protagonisti contro Vecna e al suo esito.
Cosa ci è piaciuto
Partiamo col dire che i due episodi conclusivi avevano un grande vantaggio: la possibilità d’inserirsi su una strada ottimamente aperta da quelli precedenti, capaci d’aver regalato emozioni profonde e un episodio in particolare, il quarto, in grado di sparare nell’Olimpo delle classifiche dopo quarant’anni Running down that hill di Kate Bush, insieme ai nostri cuori.
Max
L’arco narrativo di Max è certamente tra i più sorprendenti, delicati e profondi di questa quarta stagione. Segnata dalla perdita del fratello, lontana da un Lucas ora intenzionato a farsi accettare dai ragazzi giusti della scuola, è il personaggio che lascia comprendere come Vecna sia una metafora ben peggiore e infida del semplice mostro, una male che invece s’annida nelle zone più buie e irrisolte dell’animo delle sue vittime e che in molti identificano con la depressione.
Il quarto episodio resterà impresso nelle nostre menti a lungo e la corsa di Max lungo le rovine del Sottosopra, sulle note di Kate Bush e aggrappata a un pensiero felice è tra i momenti più alti ed emozionanti mai raggiunti da Stranger things, una rivincita per molti spettatori dopo decenni di dolore per la sorte di Artax nella Palude della Tristezza.
Eddie
Ma la vera sorpresa, sebbene già dal primo episodio avesse attirato su di sé le simpatie di molti, è senza dubbio Eddie, il Dungeon Master dell’Hellfire Club. Un nerd vero al centro del momento più epico che la televisione abbia registrato negli ultimi anni, mentre esegue Master of puppets dei Metallica nel Sottosopra, con la sua chitarra e rivolto a un cielo di piombo. La scelta della colonna sonora, tra l’altro, sottolinea il cambio di registro complessivo della serie nei due episodi finali.
Talmente potente è la scena di Eddie, d’aver meritato un tributo del profilo ufficiale di Dungeons and Dragons, a nome di tutti i bardi del pianeta, storicamente i più sfigati tra i nerd. Se poi sommiamo al Metallo la capacità di costruire una sincera amicizia con Dustin, suggellata anche dall’improvvisazione avvenuta sul set, il quadro è completo perché Eddie rimanga nei nostri cuori.
Le lacrime di Will
Gli ultimi due episodi di Stranger things offrono molto spazio, finalmente, al personaggio di Will, fino a quel punto molto distante dagli avvenimenti più importanti della stagione e non solo per questioni geografiche. Una scena in particolare lo vede dialogare con un Mike in piena crisi d’identità, perché incapace di sentirsi all’altezza di Undici: le parole scelte da Will e rivolte all’amico si sciolgono in un pianto incontenibile e vissuto di nascosto.
Bella la scena, che ha dato il via a numerose speculazioni sull’identità sessuale di Will (e la stupidità di Mike), intensa almeno quanto il momento successivo vissuto col fratello Jonathan, testimone dell’accaduto e anch’egli tra i meno a fuoco fino a questi ultimi due episodi. Le sue parole rivolte a Will ne evidenziano la sensibilità e lo riportano, almeno in parte, al centro della scena.
L’amicizia
Estendendo il discorso a tutti i personaggi, l’amicizia è al centro di moltissime scene. Meravigliosa e complice quella tra Steve e Robin, tossica e surreale tra Jonathan e Argyle, temeraria e solidale tra Joyce e lo strepitoso Murray.
Cosa non ci è piaciuto
Sarà la grande attesa suscitata dal Volume 1, ma i due episodi della seconda parte presentano diverse ombre. La sensazione è che, per una serie di motivi, non si sia osato fino in fondo e sia mancato il coraggio di spingere sull’acceleratore in alcune scelte, forse ritenute troppo forti e che hanno dato luogo a un senso di già visto.
L’eccessiva durata
Con quasi 4 ore di durata complessiva e un ultimo episodio di circa 2 ore e 20 minuti totali, il Volume 2 di Stranger things deraglia dal formato della serie e guarda al lungometraggio. A vedere il risultato, non si comprende il motivo di questo rapimento dei Duffer Brothers operato nei confronti di milioni di spettatori.
Specialmente l’ultimo episodio, infatti, stenta nel ritmo e presenta una certa ripetitività, che ricade soprattutto sulle scene di Undici, nel suo rapporto d’amore e odio con «papa» e nello scenario sovietico, tra fughe e ripensamenti e ancora fughe.
A proposito di Undici
Undici è il solo personaggio a meritare nelle quattro linee narrative destinate a convergere a Hawkins il suo stand alone. Da supereroina, farà un percorso finalizzato a recuperare i suoi poteri perduti, indissolubilmente legato alla scoperta di un passato ancora nebuloso, nella più classica parabola dell’eroe.
Non entriamo nel merito di chi indica nell’attrice Millie Bobby Brown la responsabile di questo trattamento particolare, che a noi sembra invece piuttosto ovvio. A non funzionare non è tanto questa scelta, quanto l’esito del percorso, specialmente nelle battute finali che vedono Undici e Max protagoniste di una scena che lascia più di una perplessità.
In conclusione
Nel corso delle nostre dirette a Radio Rock avevamo indicato più volte l’evolvere della quarta stagione di Stranger things come l’equivalente de L’Impero colpisce ancora per Star Wars, un capitolo ponte verso il finale, ma oscuro e segnato dalla caduta degli eroi. In parte così è stato e ora sappiamo che il gran finale vedrà i protagonisti uniti nello stesso scenario di Hawkins, almeno all’inizio.
Tante emozioni
Sebbene gli scivoloni degli ultimi due episodi, tra durata eccessiva e ingiustificata e alcune scelte di sceneggiatura poco coraggiose e pur ammettendo che tante possibilità restino ancora aperte, rimane un fatto: Stranger things 4 ha commosso e divertito. Questo è l’aspetto più importante e in molti hanno sottolineato come, in perfetta coerenza col primo episodio in assoluto della serie, stiamo assistendo a un’enorme partita di un gioco di ruolo, in cui i master hanno separato il gruppo in attesa di un grande, indimenticabile team up contro il boss del dungeon.
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Titolo originale | Stranger things |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2022 |
Stagione | 4 |
Episodi | 8 e 9 (seconda parte) |
Ideatori | Duffer Brothers |
Genere | Avventura Azione Fantastico Horror Thriller |
Soggetto | – |
Durata | 100/142 minuti a episodio |
Produzione | Camp Hero Productions 21 Laps Entertainment Monkey Massacre |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 1° Luglio 2022 |
Cast | Winona Ryder David Harbour Finn Wolfhard Millie Bobby Brown Gaten Matarazzo Caleb McLaughlin Noah Schnapp Natalia Dyer Charlie Heaton Cara Buono Matthew Modine Sadie Sink Joe Keery Dacre Montgomery Sean Astin Paul Reiser Maya Hawke Priah Ferguson Brett Gelman Tom Wlaschiha Gabriella Pizzolo Nikola Duricko |