Supercar Gattiger: storia dell’anime che si trovava nelle patatine
Supercar Gattiger
Curiosità
La sigla italiana dell’anime fu scritta a partire dal brano Dance on di Ennio Morricone
Titolo originale | 超スーパーカー ガッタイガー |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anni | 1977-178 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 26 |
Genere | Corse Fantascienza |
Character design | Akihiro Kanayama Shiro Yamaguchi |
Regia | Motosuke Takahashi Akira Hosono |
Musiche | Koichi Ishikawa |
Studio | Wako Productions |
Primo episodio | 4 Ottobre 1977 |
Uscita italiana | 1981 |
5 x 1
Gli anime a tema automobilistico non mi hanno mai fatto impazzire. Tolta la Mach 5 e alcune divagazioni occidentali sul tema, non sono mai riuscito ad appassionarmi a un cartone che avesse come sfondo il mondo delle corse, sia pure quand’era declinato in chiave fantascientifica. Ovvio, dunque, che Supercar Gattiger non mi abbia lasciato molto, nemmeno scorrendo il mio hard disk emozionale.
In corsa per la vita
Ma un bambino guarda tutto quanto sia animato e, dunque, anche la serie di Hitoshi Chaki, tratta da un precedente manga, seppur con poco interesse, me la sono sorbita. A differenza di Mach 5, il mondo di Supercar Gattiger è meno giocoso e le cinque auto da corsa sono in pista per un motivo drammaticamente serio, ovvero il ritrovamento della madre del protagonista, creduta morta per opera dei Demoni Neri, un’organizzazione criminale che ha deciso di monopolizzare lo sfruttamento dell’energia solare e, grazie a essa, di conquistare il mondo.
Una voce contro tutti
Voce unica che si sgola per avvertire la civiltà tutta sulla pericolosità dei Demoni Neri è il professor Kabuki, inventore del Gattiger, un comodissimo veicolo che prende forma dall’unione di cinque mezzi più piccoli… Ovviamente, il professore pagherà con la vita la sua propensione alla verità e sarà il figlio Joe ad assumersi in eredità l’ingrato compito di sconfiggere i Demoni Neri, sfidandoli alla guida del Gattiger su circuiti sempre più difficili e insidiosi.
Attraverso 26 episodi, Supercar Gattiger si dipana tra mille peripezie e, addirittura, un episodio assolutamente inedito, il numero 14. Peripezie perché l’edizione italiana decide di fare un po’ di confusione e non manda in onda le puntate secondo la numerazione originale, preferendo invece una programmazione piuttosto schizofrenica.
La sigla dei Superobots
Però, a impreziosire la versione italiana di Supercar Gattiger concorrono due elementi che meritano d’essere menzionati. Il primo è la sigla, diventata celebre e assorta agli onori anche in epoca recente, grazie a un remix. Cantata dai Superobots, Supercar Gattiger può vantare ispirazione anche nel genio di Ennio Morricone.
L’errore di pronuncia
Piccola pecca la pronuncia, che d’allora è rimasta inalterata, ma comunque sbagliata. Gattiger, infatti, è la crasi di due parole, la prima, nipponica, è «gattai», che si traduce più o meno con «unione»; la seconda, invece, è «tiger», tigre per gli anglofoni. Quindi la pronuncia esatta dovrebbe essere «gattaiger», ma pazienza.
L’altro aspetto a impreziosire Supercar Gattiger è il doppiaggio. Siamo sempre stati sostenitori della scuola italiana di doppiaggio, che ha sempre regalato moltissimo alla nostra dimensione emotiva: pensate a Sylvester Stallone senza Ferruccio Amendola, per esempio. Tra i doppiatori di Supercar Gattiger, infatti, troviamo anche due pezzi di storia della televisione italiana: a doppiare Joe Kabuki c’è Massimo Lopez, mentre la voce della perfida Queen Demon è di Anna Marchesini. Due terzi del trio probabilmente consolidarono la loro amicizia grazie a quest’esperienza di doppiaggio.
Una trama ricca di colpi di scena
La trama di Supercar Gattiger, se si scordano il rombo dei motori e il tormentone della sequenza di fusione dei cinque mezzi, non è comunque scevra dai colpi di scena e, anche quando questi sono non proprio inimmaginabili, lasciano lo spettatore molto soddisfatto. Ovvio che non farò spoiler in questa sede per chi, come sempre tra i più giovani, volesse recuperare l’anime.
I modellini del Gattiger
Quanti come me, invece, la videro all’epoca, gli anni ’80, il 1977 per l’edizione giapponese, probabilmente ricorderanno anche il massiccio merchandising legato al cartone. I modellini dei mezzi erano giocattoli ambiti all’epoca, distribuiti dalla Ceppi Ratti, come molti altri prodotti simili; c’erano anche delle patatine col marchio Gattiger stampato, al cui interno, come sorpresa, era possibile trovare versioni meno dettagliate dei mezzi della serie. Anche queste, però, potevano unirsi a formare il Gattiger.
Insomma, come spesso accade, sebbene l’anime in sé non offrisse nessuno stimolo particolare, tutto il resto al quale era legato smuove comunque l’animo nostalgico di noi, vecchi nerd. E forse questo l’aspetto più importante per questa rubrica che, in fondo, parla di qualcosa che non invecchia mai: le emozioni.
La sigla completa di Supercar Gattiger
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Titolo originale | 超スーパーカー ガッタイガー |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anni | 1977-178 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 26 |
Genere | Corse Fantascienza |
Character design | Akihiro Kanayama Shiro Yamaguchi |
Regia | Motosuke Takahashi Akira Hosono |
Musiche | Koichi Ishikawa |
Studio | Wako Productions |
Primo episodio | 4 Ottobre 1977 |
Uscita italiana | 1981 |