«Lo sappiamo tutti qual è il destino degli eroi»

In una delle scene più celebri di Chi ha incastrato Roger Rabbit?, Jessica Rabbit diceva: «Non sono cattiva, è che mi disegnano così». A Nino Scotellaro (Luigi Lo Cascio), protagonista della nuova serie di Prime Video The bad guy, in arrivo l’8 Dicembre sul canale in streaming coi primi 3 episodi, succede qualcosa di molto simile. Procuratore antimafia impiegato da ormai quindici anni nell’inseguimento del boss di Cosa Nostra Mariano Suro, vede la sua intera vita rovinarsi a causa di un’ipotesi avanzata durante una concitata conferenza stampa, che finisce per incastrarlo.

Il labile confine tra buoni e cattivi

Credendolo affiliato al boss che cercava di portare alla giustizia, il tribunale lo sentenzia a quindici anni di carcere. Ormai davanti a un mondo che lo crede cattivo, Nino Scotellaro decide di non cercare la redenzione, ma solo la vendetta. The bad guy si apre con una riflessione da manuale sul sottile confine tra eroi, antieroi e cattivi e su come basti che l’opinione pubblica cambi per modificare radicalmente il modo in cui qualcuno è visto.

Un inedito Lo Cascio

Luigi Lo Cascio, chiamato ad interpretare il bad guy del titolo, dimostra anche spiccati tempi comici che raramente hanno avuto modo e possibilità di emergere nel lungo dispiegarsi della sua carriera. The bad guy, realizzata in collaborazione con Indigo Film e diretta da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi (loro anche il delizioso Metti la nonna in freezer), sa d’avere a che fare con una delle tematiche più abusate e spesso fraintese delle storie ambientate in Italia, ovvero la mafia.

Cadere nello stereotipo è infatti dietro l’angolo e per questo The bad guy adotta un approccio diverso, leggero e dissacrante, paragonabile a quello della serie di punta della piattaforma, The Boys. Si tratta difatti di una dark comedy ricca di citazioni che vanno dal gangster movie al western più tradizionale.

Nessuna esagerazione

Potrà apparire esagerata, troppo citazionista e tanto altro, ma The bad guy riesce a mantenere sotto traccia una sensibilità che le permette di non mancare mai di rispetto al tema principale. La violenza non è spettacolarizzata, ma piuttosto suggerita, per concentrarsi di più sul viaggio negli inferi del protagonista e della sua controparte Luvi, interpretata da una sempre bravissima Claudia Pandolfi.