The Dark Pictures Anthology: Little Hope | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Serie | The Dark Pictures Anthology |
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Uscita | 30 Ottobre 2020 |
Gameplay | Single Player |
Anno | 2020 |
Piattaforma | PC PS4 XBOX ONE |
Genere | RPG Avventura dinamica Horror |
Sviluppatore | Supermassive Games |
Produttore | Bandai Namco Entertainment |
Distributore | Bandai Namco Entertainment |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Continua inesorabile la serie di videogame horror targati Supermassive Games, la Dark Pictures Anthology. Ormai al secondo episodio, la casa di sviluppo celebre per Until Dawn ha cercato d’offrire un’esperienza migliore di Man of Medan, limando alcuni aspetti che minavano l’accessibilità del capitolo precedente. Little Hope riesce a essere un gioco per tutti, tranne che per i minori. Al centro di questo titolo, infatti, c’è la trama.
Trama
Little Hope racconta di un gruppo di studenti, accompagnati dal loro professore. Si trovano tutti sperduti, in seguito a un incidente con un bus, il cui conducente è scomparso, nella cittadina di Little Hope, nel New England dove, nel 1700, era considerata prassi la caccia alle streghe.
In cerca d’aiuto, assistono all’esecuzione di alcuni pellegrini, identici ai nostri protagonisti. Persi, impauriti e disorientati, dovranno trovare un modo per scoprire come fuggire dalla cittadina.
Gameplay
Il gameplay di Little Hope non si discosta molto da quello di Man of Medan. Da un punto di vista puramente di genere, il titolo Supermassive Games è una classica storia interattiva. Infatti, molto gameplay sarà incentrato sulle scelte nei dialoghi, decisive per il proseguo della storia, e alcuni quick time event, inseriti per dare ritmo alla trama. Un’altra meccanica rimasta immutata è il sistema della bussola della moralità, da non confondere col karma di Fallout: New Vegas.
Questo sistema ci permette di fare scelte in base al role playing che preferiamo e che, ovviamente, impatterà direttamente sulla storia. Rispetto al capitolo precedente, alcune meccaniche sono state semplificate, come i quick time event, molto più facili da superare per permettere al videogiocatore di concentrarsi sulla trama. Purtroppo, però, il meccanismo spesso causa l’inutilità di questa meccanica, essendo troppo facile per rappresentare una sfida. Da un punto di vista narrativo, inoltre, le ramificazioni sono abbastanza da permettere a Little Hope di vantare una buona giocabilità, fondamentale per un titolo così breve. È un bene: il tipo di gioco che abbiamo davanti, se avesse una storia interattiva troppo longeva, finirebbe per diventare prolisso.
Feeling
Little Hope riesce a donare una storia horror di buon valore. Con un finale abbastanza riuscito, il titolo Supermassive Games centra l’intento di spaventare e intrattenere. Grazie a una direzione generale di buon livello e a una recitazione di livello, convince in pieno, aiutato anche dalla presenza di buoni attori come Will Poulter, esperto in nel campo di storie interattive, avendo recitato in Bandersnatch.
Peccano forse le animazioni facciali, non ancora al meglio, nonostante non inficino minimamente l’esperienza finale. Le atmosfere, che ricordano film di genere come The Blair Witch Project, riescono a donare comunque una buona esperienza per chi, in assenza di film da vedere, è in cerca di una storia horror appassionante.
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Serie | The Dark Pictures Anthology |
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Uscita | 30 Ottobre 2020 |
Gameplay | Single Player |
Anno | 2020 |
Piattaforma | PC PS4 XBOX ONE |
Genere | RPG Avventura dinamica Horror |
Sviluppatore | Supermassive Games |
Produttore | Bandai Namco Entertainment |
Distributore | Bandai Namco Entertainment |