The King’s Man | Propagande mal riuscite | Recensione
Il voto di Nerdface:
2.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | The King’s Man |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito USA |
Anno | 2021 |
Durata | 131 minuti |
Uscita | 5 Gennaio 2021 |
Genere | Avventura Azione Commedia |
Regia | Matthew Vaughn |
Sceneggiatura | Karl Gajdusek Matthew Vaughn |
Fotografia | Ben Davis |
Musiche | Dominic Lewis Matthew Margeson |
Produzione | 20th Century Studios Marv Films |
Distribuzione | Walt Disney Studios Motion Pictures |
Cast | Ralph Fiennes Harris Dickinson Daniel Brühl Djimon Hounsou Rhys Ifans Aaron Taylor-Johnson Tom Hollander Gemma Arterton Matthew Goode Charles Dance Stanley Tucci Robert Aramayo Alexandra Maria Lara Noel Jackson Joel Basman Alison Steadman |
Il voto di Nerdface:
2.0 out of 5.0 stars
«Ti servirà un vestito»
Dopo anni di gestazione, dovuti sia alla pandemia che al passaggio di 20th Century Fox a Disney, approda nelle sale The King’s Man, terzo capitolo e prequel della serie di film diretti da Matthew Vaughn, tratti dai fumetti di Mark Millar. Durante la Prima Guerra Mondiale, un’organizzazione segreta cerca di gettare scompiglio in Europa, portando l’Inghilterra sull’orlo della sconfitta. Starà al Duca di Oxford (Ralph Fiennes) fermare questo nemico nascosto.
Una saga in declino
I film tratti da Kingsman hanno avuto un’accoglienza altalenante da parte del pubblico. Sebbene il primo capitolo abbia conquistato subito i cuori degli avventori delle sale, The Golden Circle non ha ricevuto le stesse lodi, beccandosi invece osservazioni piuttosto aspre, forse però immeritate, da parte della critica. The King’s Man è quindi il banco di prova perfetto per tastare la possibilità di un rinvigorimento del franchise. Il nostro Matthew Vaughn sarà riuscito nell’impresa? Assolutamente no, neanche lontanamente.
Un film confuso
The King’s Man è infatti un film particolarmente confuso nei temi, nel ritmo, nel tono e, soprattutto, nella visione storica della Prima Guerra Mondiale. Il montaggio dell’ultimo lavoro di Matthew Vaughn funziona a ritmi alterni. Gran parte del primo atto, sebbene sia difficile far rientrare The King’s Man nella struttura aristotelica, sono esposti in maniera frettolosa, per usare un eufemismo.
L’intera prima parte di The King’s Man è difficile da seguire, vista la velocità in cui si susseguono le varie sequenze del film. Da un punto di vista del tono, invece, si passa da una pessima battuta a uno squarcio delle trincee della Prima Guerra Mondiale senza vie di mezzo, senza riuscire a rendere partecipe lo spettatore dell’orrido spettacolo dei primi anni del ‘900.
Una ricostruzione storica fallace
La parte peggiore di The King’s Man, però, risiede nella lettura storica che Matthew Vaughn dà alla Prima Guerra Mondiale, conflitto che non si presta all’immaginario cinematografico americano come la Seconda Guerra Mondiale. Non esistono contrapposizioni fra bene e male e pensare che dietro l’assassinio dell’Arciduca Ferdinando ci sia un’organizzazione segreta è quantomai lontano da uno degli eventi più tragici del secolo scorso.
Involuzione d’Ottobre
Altri film hanno giocato con questo tipo di fantasia, come Sherlock Holmes: Gioco di Ombre, che però almeno è stato in grado quantomeno di definire lo stato di tensione che aleggiava in Europa. Inoltre, è tristissimo pensare che un filmmaker di fama mondiale possa pensare di svilire un avvenimento come La Rivoluzione d’Ottobre, rappresentando Lenin come uno scagnozzo di uno scozzese arrabbiato.
Come se non bastasse, proprio sul finale, vediamo Adolf Hitler stringere la mano al leader russo, suggellando un’alleanza cinematografica che non sarebbe venuta in mente neanche a Joseph McCarthy, per buona pace dei milioni di morti russi uccisi dai nazisti nell’Operazione Barbarossa.
Almeno l’azione
Il lato tecnico, sicuramente uno dei punti di forza di Matthew Vaughn, passa in secondo piano. Sebbene le scene d’azione siano poche, sono eseguite con grande maestria. Purtroppo, la pessima caratura della sceneggiatura del film fa dimenticare tutto quel che di buono c’è nelle 2 ore circa di The King’s Man che, inoltre, sembra durarne tre.
Propaganda
Insomma, oltre a essere terribilmente brutto, The King’s Man è anche maledettamente diseducativo da un punto di vista storico. Con qualche accenno apologetico nei confronti dello Zar di Russia, il film di Matthew Vaughn è un triste tentativo di propaganda mal riuscita perché, oltre a essere davvero poco sottile, è terribilmente mal digeribile.
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Titolo originale | The King’s Man |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito USA |
Anno | 2021 |
Durata | 131 minuti |
Uscita | 5 Gennaio 2021 |
Genere | Avventura Azione Commedia |
Regia | Matthew Vaughn |
Sceneggiatura | Karl Gajdusek Matthew Vaughn |
Fotografia | Ben Davis |
Musiche | Dominic Lewis Matthew Margeson |
Produzione | 20th Century Studios Marv Films |
Distribuzione | Walt Disney Studios Motion Pictures |
Cast | Ralph Fiennes Harris Dickinson Daniel Brühl Djimon Hounsou Rhys Ifans Aaron Taylor-Johnson Tom Hollander Gemma Arterton Matthew Goode Charles Dance Stanley Tucci Robert Aramayo Alexandra Maria Lara Noel Jackson Joel Basman Alison Steadman |