«Causerete la fine del mondo tra circa 48 ore»

The Umbrella Academy, la serie Netflix molto liberamente ispirata ai fumetti di Gerard Way e Gabriel Bá editi in Italia da BAO Publishing, è arrivata alla sua conclusione dopo cinque anni. La quarta stagione, disponibile dall’8 Agosto, dimostra come in una storia guidata dalla varietà di linee temporali e mille possibili reset narrativi spesso uscire dal loop sia la missione più difficile.

Un finale frenetico e disordinato

Con soli 6 episodi rispetto ai 10 abituali, The Umbrella Academy si trova a dover chiudere la storia dei fratelli Hargreeves in modo estremamente frenetico e disordinato, dimenticando la specificità dei suoi personaggi per plasmarli, invece, alla sola utilità dei fini narrativi. Per essere una stagione così breve, trova comunque il tempo per dedicarsi a sottotrame confusionarie che fanno retrocedere, anziché evolvere, i fratelli: principale vittima di questi trattamento è Klaus, relegato ancora una volta a essere solamente il comic relief della serie.

Tabula rasa

In quest’ultima stagione, The Umbrella Academy fa di nuovo tabula rasa, separando i fratelli che, dopo aver perso i poteri, si trovano a dover fare i conti con la banalità dell’umanità. Quando, però, un’associazione misteriosa, guidata da due bizzarri individui, inizia a interrogarsi sulle contraddizioni tra le linee temporali, gli Hargreeves trovano il modo per tornare allo splendore di un tempo. Rimangono, come al solito, dei misteri sul loro passato, specialmente sui giorni all’Accademia, a cui questa stagione cerca di dare goffamente risposta.

Se i primi 3 episodi fungono da celebrazione della sgangherata famiglia Hargreeves, tra litigi e abbracci, la seconda metà di The Umbrella Academy porta alla luce alcuni problemi già emersi in passato, seppur in forma più controllata.

In una storia sorprendentemente più lineare, il bisogno di ricordare il potere di Five con inconcludenti viaggi nel tempo finisce solo per complicare rapporti, senza poi il necessario spazio per esplorarne le conseguenze.

Una via di fuga

Insomma, per il modo in cui questa stagione si sviluppa, il finale di The Umbrella Academy è l’unico possibile, ma allo stesso tempo risulta frustrante, una via di fuga estremamente semplicistica da un mondo costruito con cura e logica nel corso di 36 episodi, che hanno quasi reinventato la storia offerta dai fumetti. Ci sarebbero voluti più coraggio, più pazzia e, perché no, più balletti come quelli cui la serie ha abituato il suo pubblico.