Tutta la luce che non vediamo | Recensione
Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | All the light we cannot see |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2023 |
Stagione | 1 |
Episodi | 4 |
Ideatore | Shawn Levy Steven Knight |
Genere | Drammatico Storico |
Soggetto | Anthony Doerr |
Durata | 51/62 minuti a episodio |
Produzione | 21 Laps Entertainment Pioneer Stilking Films |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 2 Novembre 2023 |
Cast | Louis Hofmann Lars Eidinger Marion Bailey Hugh Laurie Mark Ruffalo Aria Mia Loberti Andrea Deck Rhashan Stone |
Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars
«La sua voce era la mia evasione»
È l’agosto del 1944 e la città di Saint-Malo, in Francia, è attaccata da un bombardamento aereo americano, l’ennesimo. Tra le tante case, ce n’è una in particolare da cui proviene una voce: è una ragazza cieca che legge Jules Verne durante una trasmissione radiofonica e chiede al padre e allo zio di ritornare presto. Lì vicino, in un hotel abbandonato, un soldato tedesco la ascolta, quasi incantato. Due vite così diverse, eppure legate da un filo invisibile, stanno per collidere.
Dal romanzo alla serie
È questo l’inizio di Tutta la luce che non vediamo, nuova miniserie Netflix, tratta dal romanzo premio Pulitzer di Anthony Doerr. Ad adattarlo sono il regista Shawn Levy e lo sceneggiatore Steven Knight, due nomi già conosciuti nell’universo delle serie TV (citiamo Stranger things e Peaky blinders tra le più famose; la scelta, però, di limitare la trama, così intricata, a sole quattro parti è più nociva che altro, rendendo una storia già di per sé pesante un vero e proprio mattone, condito da dialoghi difficili da seguire. A salvarsi è solo l’alta qualità della produzione.
Una ragazza
Ma facciamo un passo indietro. Tutta la luce che non vediamo non solo parla di una ragazza e di un ragazzo, ma al suo interno si intrecciano diverse storie diramatesi in altrettanti molti anni e l’arco temporale segue i personaggi sin dall’infanzia. La ragazza in questione è Marie-Laure LeBlanc (Aria Mia Loberti) che, prima di trasferirsi a Saint-Malo, viveva a Parigi col padre (Mark Ruffalo), fabbro del Museo di Storia Naturale della capitale. È cieca, ma non sembra essere né per lei, né per il padre un ostacolo, anzi la vediamo giocare con lui per imparare le strade della città tramite un modellino costruito per lei dall’uomo; apprendiamo come cerchi d’insegnarle ogni cosa del mondo.
In particolare, il padre ama portarla nel museo dove lavora e raccontarle le meraviglie lì custodite, tra cui, per importanza, spicca una pietra denominata Mare di Fiamme: una leggenda narra che chiunque l’avrà otterrà vita eterna, a discapito di portare disgrazia in quella dei propri cari.
Un ragazzo
La sera, prima di dormire, Marie-Laure ascolta una trasmissione radiofonica. A parlare è una figura presentata come il Professore, ascoltata a diversi chilometri di distanza anche da Werner Pfennig (Louis Hofmann), un ragazzo d’origine tedesca, orfano, e con una spiccata passione per le radio.
Le sue abilità a riguardo attirano l’attenzione nazista e lo portano direttamente in un’accademia elitaria, dove sarà formato per servire il Reich. Qui sarà brutalmente maltrattato e proprio le parole di guida e gentilezza del Professore saranno l’unica àncora per continuare a credere nel bene, sentimento condiviso da Marie: entrambi vi si aggrappano, mentre il mondo sta andando alla deriva.
Cosa non va
E arriviamo alla nota dolente. Tutta la luce che non vediamo presenta una trama sicuramente interessante e potente, ma si perde in tutta in troppi dettagli che ne rendono la visione difficile. Non si tratta solo degli accenti spiccatamente britannici utilizzati da attori che avrebbero dovuto interpretare personaggi francesi o tedeschi, ma più in generale di dialoghi forzatamente filosofici, al punto da sembrare superficiali.
Cosa va
Piccolo punto a favore, invece, è nell’attenzione posta alle mani e, più in generale, al tatto. Essendo la protagonista cieca, Tutta la luce che non vediamo cerca di calarci direttamente nel suo punto di vista, facendoci esaminare insieme a lei tutto l’universo conosciuto attraverso il tocco delle dita.
Tutta la luce che non vediamo vuole innestarsi su una dicotomia di fondo: da un lato la bellezza, dall’altro gli orrori della guerra, un contrasto rappresentato dalla stessa pietra Mare di Fiamme, così bella e allo stesso tempo maledetta. Ma forse il fulcro più importante di questa dualità è proprio la radio. Tutti all’interno della storia si riferiscono allo strumento come «uno strumento di guerra», ma per i due giovani rappresenta invece la speranza, l’unico modo che hanno per non rimanere soli.
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Titolo originale | All the light we cannot see |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2023 |
Stagione | 1 |
Episodi | 4 |
Ideatore | Shawn Levy Steven Knight |
Genere | Drammatico Storico |
Soggetto | Anthony Doerr |
Durata | 51/62 minuti a episodio |
Produzione | 21 Laps Entertainment Pioneer Stilking Films |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 2 Novembre 2023 |
Cast | Louis Hofmann Lars Eidinger Marion Bailey Hugh Laurie Mark Ruffalo Aria Mia Loberti Andrea Deck Rhashan Stone |