«Dominiamo i tornado!»

Cosa c’è di meglio di un bel disaster movie, da gustare nel buio di un cinema climatizzato e con un cestello di popcorn sulle ginocchia, se non siete tra i fortunati a rosolarsi sulle spiagge di quest’estate torrida? Siamo sicuri che Twisters, sequel della celebre pellicola con protagonisti Bill Paxton e Helen Hunt, intercetti questo bisogno, presentandosi in sala con Universal Pictures e con la zampino di Steven Spielberg e la sua Amblin Entertainment.

Non se escherza coi tornado

Daisy Edgar-Jones interpreta Kate Cooper, giovane meteorologa che intende sperimentare un metodo per disperdere i tornado, insieme a un gruppo di colleghi. Il prologo di Twisters la segue in un tentativo di prova sul campo che, naturalmente, finisce in tragedia, lasciandola sola coi suoi sensi di colpa.

Di nuovo sul campo

Passati cinque anni, Kate è contattata da un vecchio amico e collega, che le propone d’unirsi al suo team per testare un sistema all’avanguardia, in grado di svelare i misteri irrisolti legati alla formazione dei tornado. La donna, così, torna di nuovo sul campo alla volta dell’Oklahoma, sul quale si sta per abbattere un fenomeno meteo anomalo, una sorta di tempesta di tornado.

Giunta sul luogo e conosciuta la squadra di capoccioni provenienti dai migliori campus americani, a bordo di fuoristrada bianchi e ad alta tecnologia, Kate impatta con le altre squadre desiderose di cimentarsi con la forza della natura, tra cui il team apparentemente sgangherato guidato da Tyler Owens, star social conosciuta come il «domatore di tornado».

Fuochi d’artificio

Alla guida di un fuoristrada colossale e ricco di gadget, una sorta di scarto proveniente da un qualsiasi Fast & Furious, Tyler è il leader macho di un gruppo capace di imprese folli, come il lancio di fuochi d’artificio all’interno dei vortici. Le due squadre, così distanti, dovranno invece tentare di fare team per affrontare una minaccia mai vista in precedenza.

Maledetti scienziati

Twisters è un film particolare, una sorta di western in cui i veri eroi sono i cowboy e i tornado le bestie da cavalcare e domare, in un continuo raffronto con gli infidi scienziati, dietro i cui intenti si celano intrighi loschi, di cui diffidare, lontani dagli interessi del popolo.

Se visto in quest’ottica, cioè come un lungo rodeo che, non a caso, si svolge principalmente nell’America rurale, e come una sorta di versione repubblicana, quasi trumpiana, di un disaster movie, Twisters offre due ore d’intrattenimento onesto, complice anche un trailer che svia il contenuto reale della trama.

Gli effetti visivi

Visivamente, il film diretto da Lee Isaac Chung presenta la distruzione attesa, tra case divelte, persone risucchiate e automobili volanti, e non pesa eccessivamente l’uso massiccio della CGI, mentre la scena finale si distingue con una sequenza molto interessante, non casualmente girata all’interno di un cinema.

I limiti del film

A pesare sulla piena riuscita di Twisters, però, oltre a questo taglio particolare, concorre un secondo atto forse troppo diluito, dedicato ai tormenti della protagonista e alle evoluzioni dei rapporti tra i protagonisti principali.

God bless America, dunque. Se, però, l’Altissimo è voltato altrove, possiamo sempre contare sugli eroi della tradizione, vestiti di camicie a quadri, cappelloni e cinturoni borchiati.