Un bel mattino | Frammenti di vita | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Un beau matin |
---|---|
Lingua originale | francese |
Paese | Francia Germania |
Anno | 2022 |
Durata | 112 minuti |
Uscita | 12 Gennaio 2023 |
Genere | Drammatico |
Regia | Mia Hansen-Løve |
Sceneggiatura | Mia Hansen-Løve |
Fotografia | Denis Lenoir |
Musiche | – |
Produzione | Les Films Pelleas Razor Film Produktion Arte France Cinéma |
Distribuzione | Teodora Film |
Cast | Léa Seydoux Melvil Poupaud Pascal Greggory Nicole Garcia Camille Leban Martins |
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
«Forse possiamo essere con qualcuno e contro qualcuno allo stesso tempo»
Un beau matin (in italiano Un bel mattino), il nuovo film di Mia Hansen-Løve, si apre e si conclude con la medesima scena toccante: Sandra (Léa Seydoux) passa a trovare suo padre, Georg (Pascal Greggory). I mesi che separano queste due visite, sebbene ce ne siano molte altre di mezzo, li invecchiano entrambi, Georg sicuramente in modo più visibile.
Tempo inesorabile
Già disorientato, sin dalle prime scene, dal suo piccolo appartamento parigino a causa di una malattia neurologica che sta rapidamente attentando alla sua vista e alla sua memoria, l’uomo è sempre meno sicuro di ciò che lo circonda, persino dell’identità di chi si reca a fargli visita. Il suo sguardo distante e la sua andatura lenta ci fanno percepire l’inevitabile scorrere del tempo che, nel suo caso, sembra avere i minuti contati. Con lui c’è Sandra, rintanata in un angolino, normalmente una presenza calma e costante, che negli ultimi tempi invece, piange un po’ di più.
Complicazioni quotidiane
La regista Mia Hansen-Løve, che ha scritto oltre che diretto la storia, porta sul grande schermo un racconto in cui non ritroviamo il convenzionale ritmo narrativo tipico dei film: i personaggi si ritrovano, come ogni buon dramma di vita reale che si rispetti, in balìa di complicazioni, grandi o piccole che siano, e di continui accadimenti che si ripetono: una visita, un crollo psicologico, una svolta nel corso della giornata. Niente di ciò che vediamo accadere nelle loro vite è etichettabile come prima o ultima volta.
E così, per gran parte del film, seguiamo Sandra, madre vedova e interprete freelance, attraverso la sua routine familiare: controllare suo padre, tradurre discorsi per lavoro e andare a prendere sua figlia Linn (Camille Leban Martins) a scuola. Anche nel momento in cui avverrà il fatidico incontro con Clément (Melvil Poupaud), vecchio amico infelicemente sposato e con un figlio, la loro immediata scintilla suggerirà l’ultimo tassello di un mosaico che stanno in realtà costruendo da anni.
La frammentazione della vita
Nel giro di poco tempo Sandra e Clément cominciano una relazione, una relazione che scorre con passione ma, come tutto il resto, obbligata e talvolta costretta dai parametri della vita quotidiana. Fare l’amore o non fare l’amore, stare insieme o trascorrere del tempo separati? Nessuna decisione o sviluppo esiste nel vuoto della loro esistenza. In questo, così come nei suoi drammi precedenti, (per citarne alcuni Eden e Le cose che verranno), la Hansen-Løve ha un senso intuitivo della frammentazione della vita, qualcosa cui accenna interrompendo le scene proprio a metà di una conversazione o a metà di un gesto.
Riservatezza emotiva
Complice è anche Léa Seydoux la quale, camminando per strada con un maglione e un taglio di capelli corto alla Jean Seberg, si destreggia magnificamente nel mondo di Sandra. A incollare allo schermo, oltre al magnetismo naturale dell’attrice, è forse in questo preciso caso il suo talento per la riservatezza emotiva. Come molte persone nella vita reale, Sandra non ha fretta d’annunciare chi è, in parte perché lo sta ancora scoprendo.
E anche Un bel mattino, coi suoi ritmi delicati e la struttura astutamente imprevedibile, non ha fretta di darci un’idea di chi o cosa sia. Potremmo definirlo un film su una donna che impara a dire addio a suo padre mentre abbraccia la possibilità di un nuovo amore, e avremmo ragione, anche se a rischio di farlo sembrare più schematico di quanto suoni.
I tanti volti di una storia
Potremmo anche definirlo un film sui piaceri di passeggiare per Montmartre, condividere un cono gelato o nascondere i regali di Natale sotto l’albero. O, ancora, le difficoltà di destreggiarsi nel sistema francese d’assistenza agli anziani, impresa che Sandra deve intraprendere con sua sorella e sua madre, Françoise (l’attrice e regista Nicole Garcia), che ha divorziato da Georg anni fa, ma rimane, almeno momentaneamente, parte integrante della sua vita.
Una raccolta di ricordi
I flashback espositivi potrebbero sembrare antitetici alla linea di obiettivi della regista, ma qui, senza bisogno di troppe parole, aiutano ad aprire una finestra su storie ed esperienze passate. Viene quasi naturale chiedersi della vita precedente di Françoise e Georg insieme, in particolare della loro vita intellettuale condivisa, qualcosa cui Un bel mattino allude, grazie alla presenza nella scenografia di librerie abbinate da parete a parete. E si sa, una libreria non è mai solo una libreria in un film di Mia Hansen-Løve: è una raccolta di ricordi, un’affermazione di identità e un indice di una vita ben vissuta.
Come la protagonista di Isabelle Huppert ne Le cose che verranno, Georg, interpretato con una sensibilità quasi a tratti dolorosa da Greggory, è un insegnante di filosofia e Un bel mattino stesso sembra, senza sforzo, casualmente filosofico. Libero da evidenti simbolismi o discorsi pomposi, anche quando i personaggi tendono verso i propri momenti d’introspezione, parla con calma e sicurezza di come noi esseri umani viviamo e ci trattiamo a vicenda, di come ci prendiamo cura dei giovani e degli anziani e di tutti gli altri, noi compresi.
Riscoperta
Le risposte che fornisce non sono mai fisse, definite, ed è qui che l’uso della ripetizione da parte di Mia Hansen-Løve si rivela particolarmente importante: non è solo un promemoria della stasi della vita, ma segno della propria capacità d’andare avanti. Sandra riscopre se stessa anche attraverso un rinnovarsi del dolore, la riscoperta delle pene d’amore, il passaggio definitivo da figlia a madre vissuto osservando la malattia paterna; un’esistenza brutale che commuove e ci permette di vivere con lei sofferenze passioni sfrenate.
Condividi il post
Titolo originale | Un beau matin |
---|---|
Lingua originale | francese |
Paese | Francia Germania |
Anno | 2022 |
Durata | 112 minuti |
Uscita | 12 Gennaio 2023 |
Genere | Drammatico |
Regia | Mia Hansen-Løve |
Sceneggiatura | Mia Hansen-Løve |
Fotografia | Denis Lenoir |
Musiche | – |
Produzione | Les Films Pelleas Razor Film Produktion Arte France Cinéma |
Distribuzione | Teodora Film |
Cast | Léa Seydoux Melvil Poupaud Pascal Greggory Nicole Garcia Camille Leban Martins |