Vampiri, terapia e personaggi storici: se pensate che non ci sia abbastanza spazio per tutti e tre in un gioco, Vampire therapist, titolo della casa di produzione Little Bat Games, è qui pronto a smentirvi. Uscito su Steam il 18 Luglio, Vampire therapist prende in mano le meccaniche di gioco di un classico Dating Sim, sostituendone pero la parte romantica con la terapia cognitiva. Diversi personaggi storici si alterneranno sulla nostra poltrona, da attori shakespeariani alla rinascimentale Isabella d’Este, fino a creature leggendarie.

Trama

Sam Walls, vampiro cowboy con secoli di storia complicata e di auto riflessione alle spalle, decide di trasferirsi dall’America alla Transylvania, per seguire le orme di Andromachos, succhiasangue proveniente dall’Antica Grecia che aveva deciso d’utilizzare i secoli d’esperienza accumulati per aiutare i suoi simili, fondando uno studio di psicologia nascosto al piano superiore di un locale a tema (ovviamente!) vampiri. Seguiremo, così, proprio il percorso di Sam, sia nella sua terapia che nel suo percorso da terapeuta.

Gameplay

Il gameplay di Vampire therapist è molto lineare e semplice. Nel corso delle sedute con Andromachos, impareremo a riconoscere quelle che il gioco definisce Distorsioni Cognitive, i meccanismi che non ci permettono di vedere la realtà per quella che è e di creare un gran numero di disagi. Il nostro compito sarà aiutare i nostri pazienti, individuando queste distorsioni durante le sedute.

Nonostante ogni tanto possa risultare complicato identificare la distorsione corretta, in caso d’errore non ci saranno ripercussioni, sebbene faccia perdere leggermente intensità al gameplay. Ma il punto focale di Vampire therapist è altrove, nello story telling, ed è dunque altamente possibile che la scelta della casa di produzione sia stata quella di mettere in primo piano la storia, togliendo qualcosa alla difficoltà del gameplay, che non rende in ogni caso il gioco meno divertente o interessante.

L’estetica

Incredibile punto di forza di Vampire therapist è lo stile scelto per la grafica che, nonostante rispetti in tutti gli aspetti i canoni dei classici Dating Sim, quindi immagini bidimensionali e animazioni limitate, spicca per l’innegabile dedizione profusa per il character design. Ogni personaggio, infatti, dal protagonista ai secondari, risulta perfetto, di spessore e unico.

Nonostante abbiano a disposizione solo due dimensioni, i personaggi risultano invece tridimensionali, profondi e motivati. Non ne esiste uno senza motivazioni. Inoltre, le interazioni risultano divertenti, leggere e d’intrattenimento ma, allo stesso tempo riescono a essere profonde e d’ispirazione. Si aggiunge, poi, un incredibile lavoro di doppiaggio, che merita sicuramente un lode.

Conclusioni

Vampire therapist è un gioco caldo: dà calore e conforto, è estremamente curato e gestisce una serie di argomenti delicati con dolcezza e simpatia. Un gioco che non si prende esageratamente sul serio e lascia sempre lo spazio per una risata di cuore.