«These two need some serious couple counseling»

Per girare un film su Venom non serve certo Stanley Kubrick. Lo sa perfettamente la simbiotica coppia incarnata da Tom Hardy il quale, oltre a recitare, produce e cura il soggetto di questo scoppiettante sequel. Lo sappiamo noi, insaziabili amanti degli infiniti universi Marvel, e lo sa Andy Serkis, cui è affidata la regia del film e che, sapientemente, ripiega su un rodatissimo e solido metodo René Ferretti per portare a casa la giornata.

Dai dai dai!

Che il ritmo sia sostenuto attraverso scambi di battute salaci tra Eddie Brock e il suo esuberante ospite alieno, ammiccando con discreta efficacia alle dure, spassose convivenze della strana coppia di Walter Matthau e Jack Lemmon, o l’azione sia proiettata in cima a un campanile con annesso omaggio a King Kong, spinta da un turbinio di tentacoli, pseudopodi e appendici che preparano colazioni con la stessa disinvoltura con cui fabbricano macerie e cadaveri, Venom: la Furia di Carnage ha un ritmo teso e serrato, portando avanti la narrazione in modo lineare, incosciente e senza intoppi.

Niente scene dem****a de baci dem****a

Non c’è spazio per l’epica pomposa che ogni tanto affligge i prodotti dell’MCU, né per inutili spiegoni o sentimentalismi. Niente fronzoli, niente pause e, ovviamente, niente effusioni, se non artatamente incastrate nel contesto di ruvida ironia o di manifestazioni di violenza, spesso gratuita e ingiustificata.

La faccia, se mi permette, a ca**o di cane!

Tutto quanto scorre agevolmente e viene lasciato andare con lieta spensieratezza. Anche, purtroppo, le performance non brillanti dei pochissimi attori del cast. Tom Hardy pare un po’ troppo convinto d’essere davvero abitato da un ospite di un altro mondo e Woody Harrelson perde troppo tempo a lanciare sguardi truci e a spazzolarsi la frangetta in avanti, dimenticando d’andare a riguardare che magnifico pazzo furioso abbia saputo impersonare nel 1994, in Natural Born Killers (ma lì, dietro la cinepresa c’era Oliver Stone).

Poco da dire, in un senso o nell’altro, sui restanti interpreti, se non che vorremmo vedere o sapere qualcosa in più circa il personaggio di Shriek (Naomie Harris) e che il presunto scialbo fidanzato Dan (Reid Scott) nei fatti meriti Ann (Michelle Williams) molto più degli incasinati simbionti.

Trovati una exit strategy

C’è poco da girarci attorno: Venom: la Furia di Carnage non sarà un film memorabile. Divertente, ma lontano anni luce dallo spasso regalato dai Guardiani della Galassia; violento e scorretto, ma non abbastanza rispetto alla sfrontatezza cui ci hanno abituato i vari Deadpool sul grande e The Umbrella Academy e The Boys sul piccolo schermo. Ma la exit strategy c’è, bella e pronta e succulentissima: in perfetta sintonia con l’irresistibile marasma cui i prodotti targati Marvel ci stanno abituando. Provate a non sbavare alla fine della scena post credits…

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